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Le buone ragioni di Ruggeri per l'Ata, ma la Provincia ha fatto ignobili scelte, perchè si tace?

Gli irresponsabili spreconi, fuori i nomi

Sperperati e dirottati milioni di euro

Uno studio Ips privo di conoscenze (60 mila euro). I motivi dei maggiori costi della nettezza urbana

  di Luciano Locci

Carlo Ruggeri
L’assessore regionale Carlo Ruggeri

L’assessore regionale Carlo Ruggeri ha dichiarato, senza mezzi termini, che la chiusura della discarica di Cima Montà è stata una scelta irresponsabile che comporta, oltre che un regime di monopolio di quella “privata “ di Vado Ligure, un danno per l’ATA, l’unica azienda pubblica del savonese di igiene urbana.

Io vorrei essere più chiaro ancora. Il danno è per il comune di Savona, ma soprattutto per i cittadini savonesi che hanno pagato e pagheranno con i propri quattrini il deficit  dell’ ATA per  gli oneri di chiusura e di post chiusura ( questi ultimi ancora per decina di anni ancora).
Parliamo di danni di alcuni milioni di euro, oltre il maggior costo per l’utilizzo della discarica di Vado al posto di quella di Cima Montà.
Carlo Ruggeri ha ragione di lamentarsi perché la sua giunta, in collaborazione con  l’ATA, aveva progettato una seconda discarica a fianco di quella esistente. Il progetto, costato molti soldi, fu approvato  e fu qualificato un buon progetto dagli organismi preposti al controllo della tutela ambientale.

La Provincia non fu d’accordo.

Allora sarebbe corretto ricordare i nomi dei personaggi politici e le polemiche sui giornali dell’epoca che portarono a tale decisione.

Credo sia un bene che i savonesi sappiano chi ringraziare per l’aumento già avvenuto per la tassa sulla spazzatura e di quelli che, per forza di cosa, saranno chiamati a pagare, oltre al ripiano dei futuri disavanzi dell’ATA.

A proposito di milioni buttati al vento dalla comunità savonese ricordo anche i due milioni di euro per la progettazione del c.d. metro che doveva collegare Savona a Vado Ligure.

La amministrazione provinciale era in disaccordo, e convinse i Comuni di Savona, Vado, Albissola Mare e Albisola Superiore, a rinunciare, dopo aver commissionato uno studio alla IPS per la sostenibilità economica del progetto (altri 60.000 spesi !!!!). Lo studio fatto dalla nota società savonese (che non aveva nessuna conoscenza nel campo dei trasporti ) era scarsamente attendibile per la genericità delle sue analisi. Ma tant’è il progetto fu bloccato e 40 milioni di euro di finanziamento a fondo perduto hanno preso una strada genovese. Bel colpo !

Ma poi uno si chiede perché in Provincia il centro sinistra ha perso le elezioni !

In tutte le analisi del voto che ho letto sui giornali non ho trovato la classe politica pronta ad ammettere chiaramente i molti errori commessi, errori, che come ho detto, hanno causato danni rilevanti sul piano economico , e non solo, alla nostra comunità.

Savona, 4 luglio 2009.

 

Luciano Locci