ONE FOR TWO
I
“piani segreti” di Vaccarezza? Un giallo
Rubati a Scajola, pranzava “da Carlone” a Roma
Nelle carte sottratte: nuova sede della Provincia, trasferimento del tribunale,
la sorte del palazzo di giustizia destinato a museo e turisti, il seggio a Monte
Citorio
di Bellamigo
![]() Palazzo della Provincia |
Persone bene informate ci
hanno riferito che il
neo-eletto Presidente
Vaccarezza ha contestato l’ubicazione
in
Savona della sede per l’esangue istituzione provinciale.
Quanto sopra in
seguito alla verifica, ormai consolidata, del
fatto che la Presidenza della Provincia porta
“sfiga” a chi voglia progredire nella carriera politica.
Vedasi se mai un
Presidente della Provincia di Savona
ha poi raggiunto lo scranno di
Monte Citorio o di
Palazzo Madama . Nessuno. |
Qualcuno con titolo di
“onorevole” c’è stato, ma lo era prima di
diventare
Presidente della Provincia. Si consideri, ad esempio, la
sorte dell’avvocato
Alessandro Garassini. Chi ne ha più
sentito parlare? Politicamente, s’intende.
Scomparso. Disperato, ha mandato
avanti l’intrepida sorella
Betti nel
Consiglio Comunale di
Loano,
in
perdente
minoranza.
Orbene che
Vaccarezza
voglia, giustamente, occupare un seggio di
Monte Citorio è fatto notorio. Del
resto è assai penoso dover ricordare che
Loano, in tutta la sua storia, ha espresso un solo
parlamentare, nel 1968 e di estrema sinistra.
Loano
con le sue
28
processioni, con le almeno
10 chiese ,
Loano
bianca e destrorsa!
Scajola
ci deve fare un pensierino e se crede di aver
trombato il Nostro mandandolo in
Provincia, si sbaglia.
Pare che il progetto di
Vaccarezza
per vincere la comprovata
scalonnia
sia il seguente:
Resta l’incubo Scajola,
dopo i sospetti complimenti
per la “straordinaria vittoria” (ma quale
?
20% dell’elettorato…),
gli auguri di
“in bocca al lupo”, senza che, per
rispetto, gli si potesse rispondere “crepi
ecc.”. E’ trapelato che il Nostro abbia
raccontato agli intimi un ben iniziato e poi
maledettamente proseguito
sogno. Il suo dream si svolgeva a
Roma dove
egli, appena eletto, si dava, come tutti,
alla ricerca della migliore trattoria tra il
Pantheon
e il
Corso. Sedutosi
“da
Carlone”, ad un capace tavolo con
vista sull’esterno, doveva subito cambiare
posizione per evitare lo spettacolo horror di un
giapponese che, coltello alla mano, era intento
a devastare un piatto di spaghetti alla
amatriciana. Finito così
in faccia
alla cucina, semiaperta,si avvedeva con
incommensurabile meraviglia, restando senza
fiato ,che il ministro
Scajola stava spennando un pollo e lo salutava con un
mellifluo sorriso. “Ma co…come (rivolto a Carlone) il Ministro in cu…cucina, a spiumare un …pollo !?”
“E’ roba ruspante, noré,
rispondeva Carlone, tutto regolare. Che je damo,
onoré,
du’ penne all’arrabbiata
?”.
BELLAMIGO |