Il
popolo leghista sempre più deluso.
Sette casi alla ribalta. Nuova discoteca in porto?
Alassio, l’ordinanza antiborsoni è scaduta
Vigili, l’omologazione dei caschi è scaduta
E all’ufficio turismo un solo impiegato
“fisso”. Il ritrovo dei “vu cumprà”
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Alassio –
Cresce malumore, malessere, insofferenza tra i
leghisti della prima ora di Alassio. Abbandonati
dai vertici provinciali e regionali, assistono
ogni giorno all’ammaina bandiera. Quel vessillo
che, invece, il popolo leghista duro e puro
porta avanti in molte zone d’Italia. Qui bisogna
tacere. Non disturbare più di tanto perché c’è
una coalizione ed accordi di governo ad Alassio,
in Provincia, in Regione. Chi non si adegua o
non li rispetta rischia l’isolamento,
l’emarginazione. Come del resto è avvenuto con
qualche esponente di
An.
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Trucioli savonesi da due anni documenta, con foto, testimonianze e atti ufficiali, cosa succede sul litorale e dintorni. Tra “vu cumprà” più o meno disperati (ad Alassio pare operi da tempo una struttura sempre più organizzata), tra massaggiatori e massaggiatrici asiatici, sempre gli stessi da anni e sempre più numerosi, spuntano anche strane situazioni. Sorprese che nel mondo leghista lasciano, a quanto si dice, molto amaro in bocca. Costretti a tacere e pedalare.
Caso 1) Tutti ricordano l’ordinanza “antiborsoni” (fece come al solito gran chiasso sui giornali, con titoli, in particolare sulle televisioni berlusconiane che per Alassio hanno sempre una particolare attenzione in positivo, come giusto che sia) firmata dal sindaco- decisionista “passerella” Marco Melgrati. Come si evince dal cartello che riproduciamo ( vedi…), l’ordinanza è scaduta il 31 dicembre 2008 e a quanto risulta non pare sia stata rinnovata. Il motivo, secondo i leghisti, si può facilmente intuire e verrà a galla. Tra l’altro, è scritto che si tratta dell’ordinanza n. 305, in realtà sarebbe la 350.
Caso 2) Se i leghisti sono bene informati starebbe succedendo che un certo numero di caschi in uso ai vigili urbani sarebbero “scaduti”. Ovvero omologazione è valida per un certo numero di anni. La conseguenza più grave è quella che in caso di incidente e danni conseguenti, l’assicurazione non risponderebbe per lesioni e concause varie riportate al capo. Decesso compreso. E’ come viaggiare senza cinture di sicurezza.
Caso 3) Pare ci siano problemi con la dotazione del munizionamento delle pistole d’ordinanza dei vigili urbani. Le pallottole sarebbero ormai datate, fuori uso e poco idonee in caso di utilizzo (speriamo mai).
Caso 4) Il caso pensiline alle fermate autobus. Per un anno i passeggeri ne sono rimasti privi, con tutti i disagi conseguenti. L’O.P.S. spa di Puricelli (personalità assai nota nel mondo politico e della “fratellanza”) era stata costretta a “smontare” alla scadenza del rinnovo. C’è voluto un anno per rimediare e restituire all’azienda ciò che forse meritava fin dall’inizio. Oppure è cambiato qualcosa nelle condizioni?
Caso 5) Alassio, ieri come oggi “capitale del turismo” savonese, già sede dell’Apt provinciale. L’Ufficio turismo del Comune ha un solo impiegato a tempo indeterminato. Bene risparmi e razionalizzazione. Possibile che una città dove la parole “turismo” riempie sempre la bocca degli amministratori, non trovi di meglio che mantenere una struttura in queste condizioni operative?
Caso 6) Oltre alla cronaca del commercio ambulante abusivo, già riportata con tanto di foto, aggiungiamo cosa succedeva sabato 4 luglio. La consueta “banda” (senza intenti di criminalizzazione) era in piena attività. Quasi tutti volti noti. Sull’intero litorale. Vicino al bar La Cambusa, alle 10, si è formato un piccolo gruppo, tutti dotati di sacchetti azzurri piene di merce, quasi tutta taroccata. Altri spuntavano dal vicolo adiacente l’Hotel Flora, in zona, solo per la cronaca, opera il circolo Brixiton. Non crediamo alle “illazioni” di chi sostiene che in zona ci sia un “deposito” illegale di merce. La provenienza mattutine deriverebbe da Genova, via treno e furgoni. Infine invasione verso il “torrione” e ultime spiagge a levante.
Caso 7) E’ sempre più insistente la voce dell’esistenza di un’iniziativa imprenditoriale, già approdata in Comune, secondo la quale chiusa la gloriosa e storica Capannina (fine contratto ed altra destinazione d’uso), i gestori avrebbero tra gli obiettivi quello di aprire una seconda discoteca nell’area portuale, più a levante. Non sappiamo se la “cittadella del divertimento” attuale conviva in serenità e gioia con i “vip” e non “vip” ospiti su yacht ormeggiati in porto. Spesso vengono segnalati atti vandalici, furti, lordure varie, schiamazzi. Un paio d’anni fa un sottufficiale dell’Arma, piuttosto solerte e diligente negli interventi, ha finito per essere adibito ad altre mansioni.
R.T.
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