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Dopo l’editto Zoccarato-Lega Nord,  Sanremo cambia pelle ed è festa grande  

Nasce il cronista “vu cumprà”

per cacciare i “vu cumprà” dal casinò

Trucioli riscopre Giuseppe Conte: <Io vorrei cancellare gli ecomostri, gli attacchi speculativi contro il paesaggio, legati agli interessi di pochi. Non vorrei più vedere l’incuria e lo squallore dell’albergo Parigi, né corso Matteotti anonimo e plastificato>. Quel sindacato del 4 agosto… 

     A cura di “giornalisti liberi”


Maurizio Zoccarato

Sanremo – La notizia ha avuto il “lancio” che meritava. <Pacchetto sicurezza: Maurizio Zoccarato  ringrazia la Lega Nord, via i vu cumprà dal casinò>. Finalmente la capitale della più importante e longeva kermesse canora d’Italia, sede di una “fabbrica del gioco d’azzardo” con 700 mila clienti l’anno, ha deciso di farsi bella. Cambiare vestito, non solo la domenica.

Altro che <nascita del sindacato dei vu cumprà>  come scriveva Loredana Grita, sul Secolo XIX, a tutta pagina, il 4 agosto 1988, undici anni fa. Vedi l’articolo (…. Trucioli riproduce come memoria storica, per non dimenticare) che illustrava l’iniziativa della Cgil di Imperia <per tutelare i diritti di tutti gli immigrati stranieri…con i primi incontri organizzativi e la richiesta di una legge regionale>.

Quasi tutti conosciamo la sorte e il gossip degli annunci ad effetto. Intanto chi si ricorda negli anni? Con tutta quell’acqua che possa sotto il ponte.

Già chi si ricorda che la mobilissima Sanremo, cosi ben dipinta da Giuseppe Conte (vedi il suo commento che risale al 26 giugno 2006, alla vigilia del ballottaggio vinto dal sindaco-galantuomo, con la G maiuscola, Claudio Borea) era diventata da mesi una città assediata dai “vu cumprà”. Di ogni provenienza.

Il neo gruppo giornalisti liberi imperiesi, ovviamente a nostra volta “vu cumprà”, orfani di editori, liberi dal dominante pensiero massonico-ateo e massonico cristiano, molto utile al portafogli e ai posti di potere, il 21 dicembre 2008, aveva assistito  per caso ad un’ordinaria, abituale “occupazione” delle strade centrali di Sanremo.

La conta dei “vu….” si è fermata, quella mattina, a 87. Ma per difetto. E la sorte ha voluto che la conta, nelle stesse ore, aveva messo nel carniere un solo vigile urbano in moto che a ponente era intervenuto per uno spurgo di acque nere in strada.

Quella mattina la locandina del Secolo XIX annunciava: <Slot anticrisi al casinò si gioca con 5 cent>.  Quasi un bis la locandina de La Stampa. Il tutto per risollevare le sorti qualitative e quantitative dei visitatori di Sanremo. Comune gaudio.

I “vu cumprà” davanti al negozio di Armani (civico 340 rosso), davanti a Davinson, Cremieux, a…. A vendere borse taroccate, occhiali taroccati, indumenti taroccati, collane taroccate. A due, a tre, in gruppo, a “presidiare”, a mezzogiorno e qualche minuto, via Carli, via Matteotti, davanti all’Istituto dott. F. Corradi, l’incrocio di via Verdi, il bar-gelateria al civico 17, l’albergo Europa.

A gruppi di cinque, sei davanti  a Zoccai antichità. Una processione da casba. A qualche tavolo, davanti al casinò, cittadini con accento napoletano sorseggiavano divertiti champagne d’annata.

E nei mesi successivi mentre sulla Riviera Savonese c’era un fiorire di polemiche per presenze di “vu cumprà”, mentre Trucioli ricordava che molti negozi dei centri  storici e dintorni della Riviera  venivano acquistati da cittadini asiatici; che era in atto, nel silenzio generale, uno sconvolgimento multietnico del commercio al dettaglio, qualcuno ha iniziato a preoccuparsi.

Ma ci sono stati comuni  - come nel caso di Loano – che alla giornalista del Secolo XIX hanno risposto: <Sono dati che non riusciamo a verificare, non sappiamo quanti siano gli stranieri che hanno aperto attività…>.  Oggi Loano può fregiarsi di avere un sindaco, premiato anche a neo presidente della Provincia di Savona per il “Popolo della Libertà”.

A Sanremo la squadra di Zoccarato, appena scesa in campo, ha capito ciò che moltissimi altri sottovalutano: se vuoi avere gli onori popolari, parla il linguaggio del popolino. Alla sua “pancia”, non quella culinaria.

La città dei fiori, il ponente come documenta un altro articolo (vedi….) del Secolo XIX del 16 settembre 2007, sono ostaggio al punto che <La ‘ndrangheta cacciò i senegalesi. La malavita organizzata preoccupata dei troppi controlli di polizia nella città di fronitiera>. Firmato Francesco Margiocco.

Da “giornalisti vu cumprà” in tutti questi lunghi mesi si aspettava  l’ingresso di Maurizio Zoccarato, voluto dal plenipotenziario  Claudio Scajola, per mettere in atto un “pacchetto di sicurezza”.

Il sindaco Borea ed i suoi (braccio destro e sinistro) hanno mai chiesto l’intervento dello Stato (prefettura, questura)? Certamente si, quali risposte? Hanno mobilitato i vigili con misure “draconiane”?  Si rendevano conto, o mancavano cronisti “vu cumprà” che quello spettacolo desolante, mortificante, offriva sul piatto d’argento tanti consensi alla Lega Nord, ai “giustizialisti” di ieri (anni ottanta), oggi un po’ meno almeno a certi livelli. Più c’è degrado, più la reazione razziale trova terreno fertile. Chi ha coltivato l’orto di Sanremo?

Quella domenica mattina da “cronista di strada”, è stato significativo un incontro con un leghista Vip, per caso a Sanremo. Osservando quel mercato di disperati, osservando lo smarrimento e l’indifferenza malcelata dei passanti, già si gustava  la vittoria. Vinceremo!

Giuseppe Conte resterà deluso e con lui chi ritiene che governare la città non sia un privilegio arrogante, un potere fine a se stesso, ma renderla vivibile, prospera, giusta.

<Vorrei i giardini di Sanremo tornassero all’antico splendore – scriveva Conte- e che parco Marsaglia fosse restituito ai cittadini con il suo auditorium tra le palme e le araucunarie>.

Il grandissimo Conte aveva dimenticato i “vu cumprà” e “cronisti di strada”.

(A cura di “giornalisti liberi”)