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Grazie Claudio, con affetto e fedeltà

noi fedeli mogli savonesi ed imperiesi 

Dopo Imperia, Scajola ha conquistato Savona. I "cattivi consigli" di

Enrico Pedemonte, capo redattore di Repubblica per la Liguria

 

 

Scajola, Papi e la Liguria tradita per la bella Licia

Repubblica — 21 giugno 2009  

NON è la prima volta che ci occupiamo del caso di Licia Ronzulli, recentemente eletta parlamentare europea nelle liste del Pdl, nel Nord Ovest. Prima che Berlusconi la indicasse come candidata per Strasburgo nessuno, neanche nella sua nativa Lombardia, collegava il suo nome all' attività politica. E quando il ministro Claudio Scajola comunicò ai suoi luogotenenti di obbedire agli ordini del Capo, che chiedeva di votare per la nuova stellina della politica, nessuno fiatò.

 Poi - dopo quella riunione ristretta al ristorante Ippogrifo di Genova, il 18 maggio - le battute fioccarono, anche con i giornalisti, e i leader locali del Pdl ricamarono a lungo sul fatto che la giovane fosse stata promossa sul campo più per le sue relazioni con la vita privata del cavaliere che con la sua vita politica e istituzionale. Il giorno dopo le elezioni, quando fu chiaro che il Pdl - nonostante il suo 35% dei voti in Liguria - aveva sì dato una mano alla elezione della Ronzulli, ma non era stato in grado di fare eleggere alcun candidato ligure, questo giornale si chiese che leader politico fosse Claudio Scajola, che danneggiava in modo così evidente gli interessi dei suoi concittadini per obbedire a un ordine arrivato dall' alto. In particolare nella "sua" Imperia, Scajola le aveva garantito 3.503 voti.
ORA salta fuori (come era stato anticipato dalle battute da caserma che circolavano all'interno del Pdl) che Licia Ronzulli era la simpatica signora che si preoccupava dell'accoglienza delle ragazze di Berlusconia Villa Certosa, in Sardegna. Lo ha rivelato a Repubblica una delle ragazze che frequentavano quelle allegre brigate. È per favorire questa "debolezza" del Capo che Scajola ha danneggiato i liguri, privandoli di un rappresentante a Strasburgo. In un frangente così grottesco sarebbe facile alzare il dito concionando che questa regione meriterebbe politici con ben altro senso dello Stato, capaci di non piegarsi di fronte alle richieste del padrone. Ma non ci avventureremo in accidentati percorsi moralistici. Al contrario, vogliamo offrire un consiglio al ministro Scajola. Per le elezioni regionali del 2010, farebbe bene a liberarsi dell' anziano e noioso Sandro Biasotti. Se candidasse la giovane e bella Noemi Letizia, Berlusconi gradirebbe.
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ENRICO PEDEMONTE  da La Repubblica