TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Alassio da bere e da
dimenticare
(come eravamo fino a ieri
l'altro...)
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Melgrati risponde
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dal
SECOLOXIX
del
24
giugno
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Alassio. Clima sempre più teso in casa berlusconiana. Ieri mattina Marco Melgrati, sindaco della città del Muretto, ha smentito, con forza, il coordinatore locale di Forza Italia che sulel colonne de Il secolo XIX aveva parlato di un necessario aumento delle tasse. «Nessun rincaro, nessun cambiamento di tariffe. L'Ici rimane quella che è come spazzatura, acqua, mense scolastiche, casa per anziani e altro. Aicardi ha sicuramente parlato a titolo personale anche perché il direttivo di Forza Italia non si è riunito per discutere di certe cose». Sindaco fuori dalla grazia di Dio e deciso a riprendere, senza mezzi termini, il massimo rappresentante del suo partito. «Posso anche farlo interdire, politicamente si intende, - dice sorridendo Melgrati - È chiaro che quando parla dimentica che le decisioni sono collegiali e che nessuno ha mai parlato di aumenti di imposte o cose del genere. Nonostante il milione e 300 mila euro in meno in bilancio, cifra finita nel "tesoretto", accantonamento destinato dal governo alle famiglie più bisognose, riusciremo a fare manifestazioni di qualità. Forse Gabriele Aicardi, essendo ricco e abituato ai campi da golf, non si rende conto di quante famiglie vivono nell'indigenza».
Venti di guerra senza esclusione di colpi anche se da parte delle diverse realtà politiche componenti la Casa delle Libertà emerge la volontà di non spaccare, di tirare avanti compatti.
«Lega Nord, Udc e Alleanza Nazionale sono sulle stesse posizioni di Forza Italia che non è certo la posizione di Aicardi». Ma la situazione difficilmente rientrerà nella normalità in poco tempo.
Ora potrebbe essere convocata la giunta per valutare il "caso Aicardi". Melgrati ieri ha ribadito: «Nessuno ha mai negato che questo bilancio sia di lacrime e sangue. Ma neppure è stato detto che siamo alla catastrofe. Risparmieremo, ma il turista e i residenti non subiranno contraccolpi».
Daniele La Corte
24/06/2007 |
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Da
Il Ponente
La voce di Savona e
provincia
Alassio,
Melgrati tuona
contro il
magistrato.
Ma ad
Albenga…di Valeria
Rossi on maggio 7,
2009 at 14:50
“Ancora un avviso di
garanzia:
questa volta perchè
ho osato esprimere
giudizi sull’operato
di un magistrato. Ne
sono fiero!!!” così
inizia l’infervoratissimo
comunicato stampa di
Marco Melgrati,
destinatario di un
nuovo avviso di
garanzia.
“Questa volta -
spiega il sindaco di
Alassio - perchè,
dopo l’assurdo
sequestro del Grand
Hotel, avevo avuto
l’ardire di tuonare
contro la
magistratura ed un
magistrato in
particolare, che
oggi si nasconde
sotto la toga dei
suoi colleghi di
Torino da cui è
partito l’avviso di
garanzia.
L’assurdo è che,
dopo che il Grand
Hotel è stato
sequestrato per
delle difformità
consistenti nello
spostamento di
alcune tramezze e
il giorno dopo è
stato
dissequestrato…e
allora, sbagliavo
forse io a
dichiarare: “trovo
che la situazione
sia l’esempio di un
abuso di potere
della magistratura
ed un incredibile
errore giudiziario,
un eccesso di
onnipotenza dei
magistrati, per
questo dò ragione a
Silvio
Berlusconi…non
capisco quale sia il
problema, tutto si
può sanare con una
D.i.a …penso sia
stato compiuto un
grandissimo errore a
cui si dovrà
riparare presto…e
ancora: “non voglio
pensare che ci sia
la politica di mezzo
a tutto questo e che
nulla sarebbe
successo se a fare
questa opera fosse
stata
un’amministrazione
di sinistra…”
Oggi che il progetto
del Grand Hotel è
stato approvato,
seppure in
sanatoria…dove erano
gli abusi
insanabili? Dove era
la necessità di
sequestrare? Perchè?
A chi ha fatto
gioco? A cosa è
servito? Quanto è
costato alla
collettività? Chi
paga? Non certo la
magistratura, che
per le proprie
leggerezze, errori,
mancanza di
approfondimento, “fumus
persecuzionis” non
paga mai!!!! Tutto
questo il giorno
dopo l’assoluzione
per non aver
commesso il fatto di
due miei clienti,
peraltro richiesta
dal P.M. che aveva
sequestrato il
sottotetto.
Gli stessi che HANNO
AVUTO, PER COLPA DI
UN MAGISTRATO
INQUIRENTE,
INGIUSTAMENTE, PER 5
ANNI, SEQUESTRATO IL
PROPRIO SOTTOTETTO,
dopo aver archiviato
la mia posizione
perchè “non mi si
poteva rinviare a
giudizio perchè non
c’erano elementi”,
perchè il mio
comportamento, come
Sindaco e come
progettista, è
cristallino.
E allora non solo
non mi pento di
quello che ho detto,
seppure a caldo, ma
confermo interamente
e sottoscrivo…
diventerò un martire
della
amministrazione
contro la
magistratura…
pazienza, ci sono
abituato, ma quando
una persona sa di
essere nel giusto,
deve testimoniare
con forza le proprie
convinzioni,
soprattutto contro i
poteri forti…ho una
convinzione: la
giustizia, quella
vera, alla fine
trionfa; per me è
stato sempre così,
dopo che nonostante
14 avvisi di
garanzia non sono
mai stato condannato
una volta!!! (per
ora)”.
Commentino un po’
solidale e un po’
maligno della
cronista: Melgrati
aveva probabilmente
ragione a tuonare
contro la decisione
di sequestro, anche
se ci sono modi
stabiliti dalla
legge entro i quali
“tocca” contenere la
propria indignazione
per non incorrere in
un reato.
Essendo a mia volta
un’accanita “tuonatrice”,
anche se solitamente
in direzione
contraria a quella
del sindaco di
Alassio, non mi
sogno proprio di
condannare i suoi
toni accesi (ma
purtroppo non sono
io a fare le leggi,
quindi il mio parere
vale meno di zero).
Mi sogno, invece, di
fare un piccolo
paragone tra questo
caso e quello del
dottor Tonarelli,
accusato con toni
altrettanto roboanti
di “abuso edilizio”
e descritto quasi
come un criminale da
un membro dello
stesso PdL in cui
milita Melgrati.
Allora, dico io:
decidetevi! La
tramezza di un Grand
Hotel è più o meno
importante del
sottotetto di una
casa privata? E a
parità di
sottotetto, perché
quelli dei clienti
di Melgrati sono
sottotetti
automaticamente
“buoni”, mentre
quello di Tonarelli
è un sottotetto
“cattivo”?
I
magistrati, piaccia
o meno
all’architetto, non
si dividono in
rossi, neri, verdi e
blu: si dividono,
forse, in magistrati
che intepretano le
leggi in modo più o
meno restrittivo.
Dipende da chi “ciapel”,
come disse Mike
Buongiorno.
I politici del PdL,
invece, sembrano
dividersi in due
branche nettamente
separate: da un lato
quelli per cui una
fioriera spostata è
un crimine da
ergastolo (purché le
fioriere siano
altrui e soprattutto
della parte politica
avversa), dall’altro
quelli per cui un
intero palazzo non a
norma è una
sciocchezzuola
sanabile con un
D.i.a. (se il
palazzo è stato
costruito da loro,
ovviamente: se fosse
della parte avversa
chiederebbero
probabilmente otto
ergastoli).
Due richiestine
della solita
cronista: a) per
favore, allineatevi
sulla stessa
posizione,
altrimenti a
qualcuno verrà da
pensare che
predicate e
razzolate in modo
diverso a seconda
della convenienza;
b) caro martire, ci
vuole un notevole
coraggio a dire
“chissà cosa sarebbe
successo se a fare
questa opera fosse
stata
un’amministrazione
di sinistra”, perché
quello che sarebbe
successo l’abbiamo
già visto nel “caso
Tonarelli”: sarebbe
partita all’assalto
l’amministrazione di
destra, cercando di
far passare da
criminali gli
“abusivi” di
sinistra.
Sindaco, lei ha
sicuramente ragione:
una tramezza è cosa
di poco conto e
facilmente
sanabile.
Però non può esserlo
solo se ha la
benedizione di
Berlusconi o dei
suoi seguaci.
O la legge è uguale
per tutti, oppure
non ci siamo
proprio… e purtroppo
la realtà è
quest’ultima. Per
questo, forse, lei
si indigna tanto
quando la legge
viene a pizzicare
pure lei; e per
questo io NON
dò ragione a
Berlusconi, che di
queste disparità è
il primo padrino (e
forse addirittura il
“papi”).
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