Signor sindaco è suo dovere tutelare la storia antica della città, non solo i
privati
Palazzo Gavotti, Pinacoteca, ex Italsider:
come si distruggono i tesori di Savona
Denuncia della V Circoscrizione: danni alla stabilità e scavi senza controlli.
Perché?
Le
relazioni di Lagomaggiore, Passalacqua e dell’architetto Ricchebono? Ignorate
di Daniela Pongiglione
Gentile
Antonio Signorile,invio l’intervento che ho fatto in occasione
della visita del
Sindaco e della
Giunta nella
Quinta Circoscrizione, con
cui ho richiesto interventi urgenti,
da parte del Comune,
per la stabilità di
Palazzo Gavotti e per la difesa dell’area
archeologica (ex-Italsider).
Dal resoconto che di quella riunione ha dato
“La
Stampa” di oggi, sembra che io non sia intervenuta e che
questi argomenti
non siano stati affrontati.
In realtà i giornalisti
non
erano presenti e la sintesi fornita loro, depurata da ciò che può dare
fastidio ai poteri forti che dominano la Città, fa torto non solo al diritto di
piena informazione, ma fa torto anche al Consiglio di circoscrizione, a nome del
quale avevo parlato. Sembra infatti che noi non ci interessiamo dei due problemi
attualmente più importanti ed urgenti del nostro territorio .
La ringrazio per la cortese attenzione.
Daniela Pongiglione (Noi per Savona)
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Per il primo argomento (Palazzo
Gavotti) devo dirle che ho visto la
costruzione di contrafforti esterni
in corrispondenza degli archi. E’ un
intervento indispensabile. E’ evidente la
stretta connessione tra le lesioni nel Palazzo e
i lavori nel cantiere
ex-Astor.
La Circoscrizione, già a
luglio, aveva fatto presente a lei, Sindaco, e
agli Assessori competenti, la gravità della
situazione, ma i lavori erano poi stati sospesi
solo a settembre.
Ho potuto prendere visione
della relazione tecnica dei due esperti
incaricati dal Comune, proff.
Lagomaggiore e Passalacqua. Tra le molte notizie che se ne possono trarre, emergono le seguenti:
1) il progetto dell’edificio sottoposto ai consulenti prevede tre piani interrati, fino alla quota di -9,25 m. rispetto all’attuale piano viario;
2) il cedimento complessivo nello spigolo di Palazzo Gavotti su Piazza Chabrol è stato di almeno 20 mm;
3) a pag. 3/ 6, secondo capoverso (doc. 8 sett. 2006) si legge:” Questo danneggiamento rende vulnerabile la porzione di struttura (del Pal. Gavotti) danneggiata e richiede un esame accurato delle condizioni attuali di resistenza e di sicurezza”;
4) nel documento di novembre, a pag. 26/ 27, si legge: “[…] i sottoscritti ritengono che detta struttura non sia in grado di sopportare gli effetti conseguenti agli interventi, come oggi proposti in esecuzione sulla limitrofa area dell’ex Cinema Astor”.
Ciò significa, tra
l’altro, che
i due tecnici non si esprimono sulla stabilità
di oggi.
C’è poi la recente
risposta
della
Sovrintendenza ai Beni artistici,
nella quale la Sovrintendente esclude di essere
responsabile della stabilità dell’edificio. |
![]() Pinacoteca a Palazzo Gavotti in Piazza Chabrol |
![]() |
![]() L'ex L'Italsider durante a demolizione |
A fronte di queste affermazioni, è necessario che sia esplicitamente chiarito da parte sua, sig. Sindaco:
1) la situazione attuale di pericolo;
2) quali immediati provvedimenti l’Amministrazione intenda prendere per la salvaguardia dei Cittadini e delle opere d’arte conservate in Pinacoteca;
3) in che modo verrà
modificato questo progetto, se è ritenuto
incompatibile con la sicurezza.
Noi siamo
sinceramente preoccupati
e chiediamo che
si intervenga
con
tempestività
(chiudendo
la
Pinacoteca, mettendo in sicurezza i
quadri, bloccando il passaggio sotto la volta) e
che
si
modifichi il progetto.
Per quanto riguarda le
aree
ex- Italsider, sono aree acquisite da
privati, per cui il Comune non ha un diretto
coinvolgimento. Però si tratta dell’area
archeologica più importante della Città, una
piccola
Pompei, che conserva, nascosti sotto
la terra, le testimonianze del nostro passato,
in grandissima parte ancora da conoscere ( come
ad es. i resti delle due Città più antiche, una
del XVII e una del XIII sec.).
La
Sovrintendenza, a parole e per
iscritto, ha dichiarato di seguire gli scavi. In
realtà noi abbiamo la certezza che gran parte
dei lavori avvenga come in una cava
(l’altro giorno erano al lavoro 7
escavatori) e non come dovrebbe essere condotta
in un sito archeologico così importante. Anche il
prodotto dello scavo viene caricato
immediatamente e immediatamente trasportato non
si sa dove.
Le può forse servire, sig.
Sindaco, l’informazione che il progetto
Bofill è stato fatto
ignorando
l’esistenza del promontorio.
Questo era invece ben
segnalato nel
SAU dell’arch. Ricchebono, SAU che
poi era stato sostituito. Al di là degli interessi dei proprietari, c’è, a monte, il diritto prioritario della Città di conoscere la sua antica storia. Di questo diritto il massimo responsabile (e l’unico che possa intervenire efficacemente in questo momento ) è lei, sig.Sindaco.
Daniela Pongiglione
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