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L’ anfora arriva a Savona

di Margherita Pira

 


Non è un messaggio criptato, anzi l’interpretazione è molto facile quando si indicano le premesse.

Per denunciare la paurosa escalation della violenza contro le donne, l’U.D.I. nazionale ha organizzato una staffetta contro la violenza sulle donne cui il gruppo di Savona ha prontamente aderito.

Coinvolte dall’U.D.I. altre associazioni hanno espresso la loro adesione e ci sarà una manifestazione fortemente partecipata e profondamente sentita.

La staffetta farà sosta a Savona nei giorni 17 – 18 – 19 giugno e sarà accolta festosamente, ma consapevolmente dalle donne savonesi .

Il particolare l’anfora che fa da testimone nell’evento giungerà al Prolungamento, attraverserà il centro storico e sarà accolta in piazza Sisto dal Sindaco.

Per l’occasione ci saranno molte manifestazioni per conoscere le quali rimandiamo alle numerose locandine esposte in tutta la città.

Vorrei riflettere ora più specificamente su quella che può essere la causa scatenante di questo aberrante fenomeno che lede non solo la dignità delle donne, ma quella di tutti gli esseri umani come tali.

Perché? Perché questa violenza bestiale e a volte inspiegabile che può giungere all’assassinio?

Il dire che la violenza è un elemento innato nell’animo umano e che è sempre esistito, non è sufficiente.

Perché proprio questa violenza di genere?

Nei paesi musulmani è una questione di usi e tradizioni, non di religione.

Una volta ho incontrato una giovane donna marocchina la quale mi ha detto di aver sposato l’uomo scelto per lei dai genitori e, prima di venire in Italia, si riteneva fortunata perché in tre mesi di matrimonio l’aveva picchiata solo una volta.

Ambientatasi in Italia aveva deciso di divorziare.

Anche quella dei rumeni o similari che aggrediscono le donne nelle periferie delle grandi città può essere spiegabile in quanto fuori del loro ambiente , in una città che sentono ostile esercitano la loro violenza verso un essere che è come forza fisica più debole di loro.

Se questi casi possono essere compresi nella loro genesi, gli altri? Gli altri non hanno spiegazioni plausibili.

Molti, la maggioranza, si consumano in famiglia. Il marito picchia la moglie e la costringe a volte a rapporti sessuali che lei in quel momento rifiuta. In altri casi ancora le violenze sono più subdole, possono esser verbali o più sottilmente psicologiche.

Queste forse sono quelle che colpiscono di più perché minano lentamente la sicurezza di sé nella compagna.

E le violenze non sono solo nelle famiglie dove regnano la povertà e l’ignoranza, anche famiglie agiate e i cui membri sono dotati di buona cultura sono scenario di violenze di genere che in apparenza restano inspiegabili.

Probabilmente l’emancipazione della donna, la sua possibilità di divenire attraverso il lavoro autonoma economicamente, il suo desiderio di essere lei l’artefice del proprio destino hanno sconvolto degli equilibri ormai millenari.

Negli studi ormai la donna non differisce dall’uomo perché le donne laureate sono più numerose dei loro partner maschili.

Non va poi dimenticata la pillola anticoncezionale con la quale la donna può impedire le gravidanze non volute ciò probabilmente disorienta l’uomo che poi reagisce con la violenza.

Questo cambiamento così completo nel quadro dei rapporti sociali è avvenuto anche molto rapidamente e, ad esempio,  gli anziani ne sono disorientati.

Tutti i cambiamenti epocali creano fenomeni di crisi cioè di assestamento e, si spera, che tra i giovani le cose cambieranno.

Scomparirà la violenza contro le donne? Forse no perché la donna resterà un essere fisicamente più debole e più vulnerabile in quello che è anche il suo punto di maggior forza cioè la gravidanza e i figli.

Qualche volta sui giornali si può leggere anche di donne che picchiano gli uomini.

Speriamo che non sia questa la soluzione!

 Margherita Pira