![]() | ALTER: Sono venuto, caro Aldo, a riprendere il nostro ragionamento sull'EROSIONE DELLE NOSTRE SPIAGGE MARINE, sul loro impoverimento sabbioso e, più in generale, sul RAPPORTO CHE DEVE INTERCORRERE TRA IL MARE E LA COSTA. |
ALDO: Ma no, Alter! Avevamo deciso di concentrare la nostra attenzione, ogni settimana, sul tema dell'AVVENIRE OCCUPAZIONALE DELLE NUOVE GENRAZIONI! Avevamo incominciato ad analizzare il problema nel settore produttivo Industriale; siamo, quindi, passati all'economia collegata al Turismo; oggi, avevamo deciso di occuparci del settore Agricolo ed alla capacità produttiva ad esso collegata! Cerchiamo di mantenere gli impegni presi! ALTER: Hai ragione, Aldo, ma ti invito cortesemente a rivedere i nostri programmi; il motivo di questa mia richiesta è estremamente semplice: nell'esaminare l'argomento RAPPORTO MARE-COSTA, abbiamo principalmente soffermato la nostra attenzione sulle profonde alterazioni fisiche e biologiche che il Mare Mediterraneo ha subito dopo l'avvio, sul nostro Pianeta, delle attività produttive, cosiddette innovative. Anche per ragioni di tempo, abbiamo fatto soltanto un cenno (breve e superficiale) alle alterazioni intervenute sulle nostre coste, responsabili, a loro volta, del notevole sconvolgimento statico e dinamico intervenuto tra le due componenti (MARE E COSTA); credo, quindi, che noi, oggi, dovremmo approfondire il nostro ragionamento sulle CAUSE DELLE ALTERAZIONI COSTIERE, collegate, a loro volta, alle inedite attività degli esseri umani, intraprese nel frattempo! ALDO: Accetto il tuo invito, Alter; tuttavia, impegnamoci già sin d'ora ad esaminare l'evoluzione futura del settore produttivo agricolo e le possibilità occupazionali (soprattutto giovanili) ad esso collegate. Bene; da dove incominciamo oggi? ALTER: Rovistando nel mio sterminato archivio giornalistico, ho trovato un pregevole articolo (intitolato: ADDIO SPIAGGE, LA SABBIA VA ALL'ASTA), comparso, in data 29 Agosto 2006, sul quotidiano "La Stampa", a firma di CARLO GRANDE. Cito due "passi" esemplari di questo Articolo: |
![]() Il giornalista Carlo Grande |
" I° - Bell' Italia in vendita. Non bastavano l'erosione del mare, le cave lungo i fiumi e la cementificazione dei medesimi, che riducono la sabbia sui nostri litorali; adesso a far scomparire le spiagge italiane si mettono anche turisti in vena di romanticherie e commercianti da strapazzo che mettono all' asta, su Internet, la sabbia delle nostre coste. "SAND AUS ITALIEN" recita, infatti, la pubblicità su EBAY GERMANIA, che, a partire da un Euro e 99 Centesimi, offre in vendita sacchetti-sabbia, rubata dal Lido di Capoliveri nell'Isola d'Elba. Il souvenir è disponibile in "comode buste sigillate, con tanto di squallidissima foto dimostrativa." |
![]() La spiaggia di Varigotti | ALTER: Ma, allora, caro Aldo, ti chiedo: E' possibile porre rimedio a tutto questo ed attraverso quali strategie? Sono molto preoccupato per quanto sta avvenendo perchè l'EROSIONE E' UN MALE CHE VIENE AD INCIDERE NEGATIVAMENTE SULLA BELLEZZA NATURALISTICA DELLA NOSTRA LIGURIA e, di conseguenza, anche sull'EVOLUZIONE DELLL'INTERA ECONOMIA TURISTICA. |
Ecco perchè ti ho posto questa domanda, riferita soprattutto alle strategie operative che si vogliono impiegare per combattere e vincere questo male; debbo confessarti, al riguardo, che io ho molte perplessità sulle tecnologie sino ad ora adottate. Osserva un attimo: hai davanti a te tutti gli articoli giornalistici che si sono occupati di questa materia dal 1999 sino a questi primi mesi del 2009! Posso quindi elencarti, in rapidissima successione, tutte le proposte di soluzione succedutesi negli anni; ti cito, ovviamente, soltanto i titoli relativi a queste proposte: - SCOGLIERE O BARRIERE ADERENTI (PARALLELE O ORTOGONALI rispetto alla riva) - SECCHE ARTIFICIALI - DIGHE SOFFOLTE - BARRIERE SOTTOMARINE ARTIFICIALI - BARRIERE DISSIPATRICI - PENNELLI ARTIFICIALI (PERPENDICOLARI rispetto alla riva) Inoltre, posso riferirti (sempre attraverso i quotidiani) sul PARERE DI ILLUSTRI ESPERTI (quasi sempre, in contrapposizione tra loro) ed, addirittura, informarti sui RIPETUTI CONTRASTI ACCADEMICI tra l'Università di Padova, l'Università di Genova, il WWF ed il NOMISMA ed, infine, fornirti qualche notizia sui ripetuti e contradditori interventi dell' AUTORITA' PORTUALE. Non mi risulta, tuttavia, che, sino a questo momento, si sia trovata la TERAPIA IDEALE PER SCONFIGGERE L'EROSIONE. ALDO: Vedi, Alter; io ti parlo da Vecchio Medico di Base e ti ripeto un concetto, già abbondantemente sostenuto in passato: Allorquando io esamino queste proposte, mi ritornano alla mente i cosiddetti FARMACI SINTOMATICI, vale a dire quei farmaci che vengono utilizzati non già per intervenire sulle CAUSE della malattia, bensì unicamente sui SINTOMI, indotti dalla malattia stessa. Ed al pari di questi farmaci, ho la netta impressione (confermata, purtroppo, dai fatti) che le soluzioni proposte e adottate o non incidono assolutamente sulla MALATTIA EROSIONE o hanno semplicemente un effetto illusorio e consolatorio o, addirittura, possano avere delle CONTROINDICAZIONI e degli EFFETTI INDESIDERATI. ALTER: Ma allora, Aldo, ti ripeto: come possiamo procedere? A mio modo di vedere, occorre ritornare alla NATURA; so benissimo che il mio è un ragionamento semplicistico ed, addirittura, ingenuo; tuttavia, continuo ad insistere sul fatto che debbono essere il MARE (da un lato) ed i nostri TORRENTI (dall'altro lato) a trasportare la sabbia sulle nostre spiagge; mi domando: perchè questo non avviene più? ALDO: In linea di principio, sono d'accordo con te, Alter, perchè ritengo che il nostro ragionamento sia armonico e coerente con l'antico principio di RUGGERO BACONE: "ALLA NATURA SI COMANDA, SE LE SI UBBIDISCE" Il fatto è, caro Alter, che dall'inizio della cosiddetta EPOCA INDUSTRIALE, L' ESSERE UMANO HA MODIFICATO PROFONDAMENTE ED, ADDIRITTURA, IN MANIERA IRREVERSIBILE, LE REGOLE DELLA NATURA. .Vedi, da un lato, il MARE (è un concetto che abbiamo già evidenziato la scorsa settimana, ma è necessario ripeterlo ancora una volta): A causa delle alterazioni fisiche e biologiche, presentate attualmente dal nostro Mediterraneo, sono aumentate la TEMPESTOSITA' DEL MARE e, soprattutto, sono modificate la DIREZIONE E LA POTENZA DELLE CORRENTI MARINE E LA CONSISTENZA DEL LORO TRASPORTO SABBIOSO, per cui, in alcune zone, potremo ancora assistere ad un naturale ripascimento, ma, nella grande maggioranza dei casi (e la Tabella sottostante lo dimostra ampiamente) prevarranno, sule nostre spiagge, i fenomeni erosivi, anche di notevole entità. |
. Ed ora, rivolgi il tuo sguardo dall'altro lato, vale a dire verso la COSTA e le SOVRASTANTI COLLINE:
- Dimmi |
«Si tratta di giacimenti di sabbia che si è depositata in fondo al mare ed è stata ricoperta dal fango. Bisogna trovarla con ricerche complesse, poi si deve valutare se, prelevandola, non si alteri l'ambiente. Ma, se non ci sono controindicazioni, queste riserve di sabbia possono essere utili per il ripascimento delle spiagge che anno dopo anno si riducono».
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ALDO: E' certamente una soluzione, Alter, anche se, su di essa, non posso esprimere alcun giudizio, non possedendo, nel merito, le necessarie competenze.
Non v'è dubbio, comunque, che sarà indispensabile ricorrere al RIPASCIMENTO DEGLI ARENILI, UTILIZZANDO, TUTTAVIA, SABBIA IMPORTATA, le quali, però, dovrà essere compatibile con le caratteristiche fisico-chimiche dei nostri arenili, perchè, in caso contrario, sarà anche possibile giungere a creare degli autentici disastri ambientali!
ALTER: Ma, guarda un po' cosa mi dici, Aldo!
E' esattamente l'opposto dello scritto di Carlo Grande!
Non saremo noi a vendere la sabbia all'estero, ma, al contrario, saremo noi a comprarla!
Però...a pensarci bene, Aldo; sarà possibile anche creare su questa Materia Prima un nuovo Mercato, con tanto di Economisti in vetrina e (perchè no?) con tanto di scambio di Azioni in tutte le Banche Mondiali!
ALDO: Cerchiamo di rimanere seri, Alter!
E'inconfutabile, invece, quello che ci ha insegnato GREGORY BATESON:
"STIAMO IMPARANDO SULLA NOSTRA PELLE CHE L'ORGANISMO CHE DISTRUGGE IL PROPRIO AMBIENTE DISTRUGGE SE STESSO" |
12 Giugno 2009 Aldo Pastore