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PANORAMICA SULLA STAGIONE

DEL CALCIO GIOVANILE SAVONESE 2008 2009

a cura di Massimo Bianco


Il portiere del priamar Cerone
La stagione del calcio giovanile savonese 2008 2009 è giunta al termine ed ecco puntuale come ogni anno su Trucioli il riepilogo dell’annata. Partiamo con un evento negativo inopinatamente verificatosi la scorsa estate: la crisi societaria del prestigioso e titolato Vado Calcio, con conseguente crollo del settore giovanile che, dopo tanti anni di lavoro serio e risultati eccellenti, ha subito la fuga dei suoi allenatori e dirigenti e, dietro a costoro, dei ragazzi stessi, soprattutto quelli più validi. È stata una debacle generale, dalla prima squadra ai pulcini, da cui si è finora salvata solo la juniores. Il Vado ha dovuto così iscrivere ai vari campionati formazioni raccogliticce e i risultati si sono purtroppo visti.
La crisi intanto continua con la recente retrocessione dal campionato di Eccellenza a quello di Promozione, che gli renderà più difficile tornare a fungere da polo di attrazione per i giovani maggiormente dotati.

 Fattostà che, mentre l’anno scorso le tre tradizionali grandi società savonesi del settore giovanile, Savona, Vado e Loanesi, si erano equamente distribuite i successi, quest’anno il Vado è virtualmente sparito di scena e nemmeno la Loanesi ha saputo mantenersi ai vertici, senza né titoli conquistati né formazioni qualificate alle varie finali e risultati inferiori alle aspettative perfino tra i più piccoli! È rimasto dunque ai vertici il solo Savona, mentre alle sue spalle forze nuove – forse – si affacciano. 

 Passando alla stagione savonese degli esordienti e dei pulcini, per fortuna le autorità federali si vanno sempre più rendendo conto che a quell’età (stiamo parlando di bambini nati tra il 1996 e il 2000) la ricerca del risultato a tutti i costi, tipica di molte, troppe società e causa di tanti mali, è sbagliata e non deve contare nulla. Ai bambini occorrono solo bravi istruttori che li educhino e gli insegnino a giocare a calcio senza assilli. Per tale motivo non vengono più stilate classifiche rigide ufficiali e le stesse singole partite vengono spezzettate in tre minitempi con punteggi assegnati al termine di ciascuno di essi, anche se quest’ultimo ci pare un eccesso che rischia di far disimparare componenti essenziali del calcio come il saper tenere un risultato. Inoltre non si parla più di finali con relativi campioni ma di “festa” finale, a cui partecipano le quattro squadre meglio comportatesi durante l’anno sia per risultati sia per disciplina. Il comitato di Savona ha perfino rinunciato a disputare le cosiddette “finali regionali fair play”, scelta a nostro giudizio coerente e dunque lodevole. Noi ci adeguiamo e, più realisti del re, quest’anno non citiamo le squadre qualificate e neppure aspettiamo di conoscere gli esiti delle “feste”. Peccato solo che da Roma si persista a far giocare i bambini in campi di dimensioni ridotte: gli esordienti b, quest’anno classe ’97, sono già abbastanza sviluppati per giocare a 11 su terreni regolamentari, tanto più che l’UEFA preparerebbe ringiovanimenti forzati delle fasce d’età a partire dalla stagione 2010-2011, con un salto in avanti d’un anno per ogni categoria. Ci pare poi assurda e incomprensibile la scelta locale d’iniziare i campionati alle porte di novembre, tenendo i bambini fermi quando il clima è ancora mite per poi costringerli a giocare in pieno inverno, con temperature a volte assai rigide e magari perfino sotto la neve. Tanto più che tra gennaio e febbraio le epidemie influenzali raggiungono il picco causando autentiche falcidie, con squadre spesso costrette a schierarsi a ranghi ridotti e incontri falsati. Sarebbe dunque saggio iniziare la stagione a fine settembre o al massimo a inizio ottobre e andare in pausa invernale non solo nel periodo natalizio, ma almeno per l’intero mese di gennaio.

 

Per quanto riguarda le categorie superiori, dei giovanissimi e degli allievi,  quest’anno si è seguita una nuova formula. Aboliti i campionati provinciali e regionali, caratterizzati da promozioni e retrocessioni ma a cui, per motivi troppo complessi da spiegare in questa sede, sovente si veniva ammessi o esclusi per titoli e non per meriti, si è avuta un’unica fase provinciale, comune a tutte le squadre liguri e suddivisa in gironi. Le prime due classificate di ciascun girone sono state ammesse alla fase regionale con il titolo regionale in palio, tutte le altre hanno disputato una seconda fase provinciale con i vari titoli provinciali per posta. La prima fase provinciale è risultata troppo dilatata e andrebbe rivista (leggasi accorciata), ma nel complesso ci sembra che la nuova formula sia stata un successo e ci auguriamo che con i dovuti aggiustamenti venga confermata l’anno prossimo. A questa maniera si ha, infatti, finalmente la certezza che al livello superiore, cioè quello regionale, giochi chi se lo è meritato sul campo, senza più la presenza di formazioni cuscinetto destinate a subire 7-8 gol a partita dai più forti come accadeva un tempo, mentre magari squadre valide erano costrette a giocare nei provinciali e in caso di vittoria avrebbero ottenuto il diritto di disputare il campionato regionale per la leva successiva, non necessariamente all’altezza.  

Circa i risultati, la prima verità da salutare è il trionfo del Savona Calcio, vincitore in due diverse categorie, quella dei giovanissimi A classe ’94 e degli allievi B classe ’93 e finalista in una terza, quella degli allievi A classe ‘92. È mancata al trionfo solamente la formazione dei ’95, sconfitta però nel proprio girone dal Borgorosso Arenzano (nome ispirato al mitico film di Alberto Sordi), squadra ricca d’individualità che si è poi portata a casa il titolo regionale di leva. Su quest’ultima categoria ci permettiamo però di dissentire dalle scelte federali. Un tempo non venivano effettuate finali tra i giovanissimi B e sarebbe stato opportuno, a nostro parere, continuare così. Non ha senso passare direttamente da un campionato, quello degli esordienti, in cui si vuole che il risultato non conti nulla a uno in cui s’insegna invece che il risultato importa eccome. Il campionato regionale fascia b dovrebbe essere esclusivamente preparatorio alla stagione successiva e non dovrebbe laureare campioni. Comunque sia, il Savona diretto da Vittorio Panucci, unico team del savonese a qualificarsi alle finali, continua a mietere successi e, se è vero che i risultati sono specchio della bontà del lavoro svolto, allora non resta che concludere che nel Savona si è lavorato bene.

Onori dunque in primis alla formazione dei ’94, che dopo avere dominato il girone provinciale e aver vinto quello regionale di qualificazione superando in extremis il coriaceo Canaletto di La Spezia, si è proclamato campione regionale giovanissimi 2009 nelle finali a cinque giocate contro Sestrese, Bogliasco, Borgorosso Arenzano ed Entella, imponendosi nella partita decisiva sulla Sestrese per 1 a 0 con un gol di Arena. Quest’ultimo è stato un incontro dalle grandi tradizioni, tra le due società liguri più prestigiose a livello giovanile e ai vertici ormai da decenni. La stagione non avrebbe dunque potuto avere conclusione migliore e i bianco blu hanno meritatamente vinto. 

Ecco di seguito la formazione leva ’94 che ha conquistato il vertice della categoria. I giocatori sono citati nell’ordine con cui appaiono nell’immagine, da sinistra a destra e poi dall’alto in basso:

ONICETO ANDREA, ARRAIS MICAEL, DE MIGLIO ALESSANDRO, ATZENI DANIELE,

OKSETI ANTONIO, PANUCCI DANIELE, TASSISTO PAOLO, ROBERTO ALESSANDRO, CONTATORE SIMONE.

PISCITELLI DAVIDE, ARENA GIACOMO, ROVETA NICOLA, BARRANCA FABIO, PELLE MARCELLO, DELFINO DARIO, DI MICCO MATTEO, GUGLIERI GABRIELE.

Con loro nella foto anche il dirigente BARRANCA, l’allenatore VINCENZO GIARDINA e l’altro dirigente ATZENI. Questa rosa ha poi affrontato con onore le finali nazionali, ben comportandosi nonostante l’eliminazione al primo turno.


Savona '94 campione regionale giovanissimi 2009

Come si accennava sopra, il Savona ha vinto pure il campionato riservato ai ’93 sconfiggendo, in uno spareggio in campo neutro, la Sarzanese con reti di Calcagno, Molinari e Ceccarelli. Il torneo, suddiviso in 4 gironi, è stato disputato in un’unica fase direttamente regionale, a cui potevano iscriversi tutte le società che ne facessero domanda.   

Per quanto riguarda i ’92, dopo avere dominato sia la fase provinciale sia quella regionale con un ritmo da rullo compressore, si sono malamente afflosciati alle finali subendo due sconfitte consecutive contro Sarzanese e Lavagnese e vale da magra consolazione l’aver poi battuto l’Ospedaletti, futuro vincitore del titolo regionale. Ospedaletti che nel corso della regular season era stato sconfitto un’unica altra volta, in casa dell’Albisole, a dimostrare le qualità di quest’ultimo team. L’Albisole ‘92 è formazione solida, formata dai migliori delle leve passate di Albisole e Vado e si è classificata solo al secondo posto nel girone eliminatorio regionale soprattutto a causa di alcuni infortuni che ne hanno condizionato l’ascesa. Terminato il campionato, l’Albisole teneva a confermarsi superiore alle altre formazioni qualificate alle finali e di valere potenzialmente il titolo regionale. L’opportunità gli si è presentata nella sfida di coppa per allievi Ostuni, uno dei tornei ufficiali che la FGCI savonese meritevolmente organizza da sempre parallelamente ai campionati, affrontando in semifinale proprio il Savona ‘92. L’Albisole, più motivato, ha travolto l’avversario con un secco 3 a 0. Sconfitta che, a quanto pare, potrebbe avere serie conseguenze. Panucci non è stato certamente soddisfatto di come i ’92 si sono comportati a fine stagione e si vocifera che solo 5 o 6 giocatori della rosa verrebbero confermati per l’anno prossimo. Comunque, almeno Galiano, Bottino e Piccardi, i tre ragazzi convocati nella rappresentativa regionale (la “nazionale” dei dilettanti giovanili liguri), a parere di chi scrive sono realtà che sarebbe sbagliato farsi sfuggire. Quanto all’Albisole, ha poi vinto (a tavolino) la coppa Ostuni sullo Speranza Calcio e quindi un trofeo a casa lo ha portato.

L’altro risultato di stagione che merita grande rilievo è il titolo provinciale giovanissimi conquistato dal Priamar. Si tratta di un successo importante perché, pur scendendo in campo solo formazioni classe ’94, il Priamar lo ha vinto con una squadra formata per oltre 2/3 da ragazzi del ’95 e dunque sottoleva. Qui sotto presentiamo la formazione vincitrice del titolo provinciale 2009 così come si è presentata in campo il decisivo giorno della finale di ritorno.


Priamar '94-'95 campione provinciale giovanissimi 2009

Insieme a DUE DIRIGENTI e ben guidati dal Mister SACCO (a destra in alto nella foto) i giocatori sono scesi in campo nella partita decisiva con la seguente formazione, presentata in ordine di distinta e non nell’ordine in cui i giocatori appaiono nell’imagine:

CERONE, BAGNASCO, GUIDA, D’ONGHIA, DI PRIMA, BRIANO, CANCEDDA, ARRIGHI, BIANCO, SCOTTO, ASTIGIANO ALESSANDRO, GUERRIERI, ASTIGIANO DAVIDE, FALCONE e CARACCIOLO.

Il Priamar ha iniziato la stagione nella fase provinciale comune a tutti, utilizzando i ’94 supportati solo da qualche ’95 e ha mancato la qualificazione alla fase regionale. Ha scelto allora di affidarsi maggiormente ai propri ’95, tecnicamente superiori, finendo, al termine della stagione, per invertire le forze presenti in campo. Alle semifinali e alle finali si è presentato con una rosa di ‘95 supportata dagli unici 5 ‘94 ritenuti davvero validi e i risultati gli hanno dato ragione. Nella doppia finale giocata contro lo Sporting Albenga Cisano, vinta poi ai rigori, decisivi si sono rivelati il gol segnato all’andata dall’ottimo difensore centrale Gagliostro, trasformatosi per l’occasione in attaccante, e le due parate di Cerone nei rigori conclusivi. Gagliostro era assente al ritorno, causando così non poche sofferenze ai compagni di reparto e per questo motivo non appare nella foto. Mancano inoltre, sperando che non ci sia sfuggito nessuno, il portiere dei ’94 Marto e i restanti protagonisti della leva ’95: l’altro portiere Gambetta, Corridori, Nerjaku, Casellini e De Benedetti.

Concludiamo infine la disamina ricordando il titolo provinciale allievi vinto dall’Andora con una doppia vittoria in finale sulla Carcarese e il successo del Savona ’94 oltre che a livello regionale anche nell’altra coppa provinciale FGCI di categoria, la coppa Grenno, conquistata in campo neutro contro il Quiliano grazie a un secco 5 a 1, con gol di Arena, Atzeni, Guglieri, Di Micco e De Miglio. A riprova che quest’anno gli striscioni erano effettivamente superiori a tutti, vale la pena di sottolineare che il Quiliano schierava i ragazzi che avevano disputato il campionato sottoleva tra gli allievi e dunque erano gli unici a non essere stati ancora superati né direttamente né indirettamente dai bianco blu.

Ricordiamo infine che scopo del calcio giovanile, oltre a educare alla convivenza civile, è portare i ragazzi a diventare un giorno delle realtà calcistiche tra gli adulti in ambito dilettantistico e non di creare campioni per la serie A. Il che non significa che nessuno possa raggiungere questo secondo traguardo, visto e considerato però che, dati statistici alla mano, solo un tesserato su diecimila (10.000!)  arriva al professionismo, e cioè a serie A, B e C1 messe insieme, sarebbe sbagliato illudere i ragazzi. Continuino semmai a giocare finché si divertono senza preoccuparsi dei risultati e intanto pensino a studiare, perché il loro futuro quasi sicuramente passerà dal mondo della scuola e continuerà nel mondo del lavoro e se poi arriverà qualcos’altro, tanto meglio.

Massimo Bianco