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Loano, ci eravamo tanto “odiati”

Cronaca di vita vera a Palazzo Doria 

Come andò a finire e cosa insegna la “singolar tenzone” Vaccarezza - Cenere

 

 

  di Gilberto Costanza

                        

Loano – Un “collage” di ricordi ricostruito anche con notizie  pubblicate da La Stampa di Torino e da Il Secolo XIX di Genova che, a distanza di anni, illustra sinteticamente gli accadimenti e i protagonisti (prima e durante), di una memorabile campagna elettorale a Loano (unica per tanta acredine e livore personale) per l’elezione del Sindaco.

Siamo a maggio 2000, un anno prima delle elezioni amministrative previste per il 13 maggio 2001. Angelo Vaccarezza restituisce al sindaco Francesco Cenere la delega di vicesindaco, ma mantiene l’incarico di assessore al Turismo e allo Sport.

Giustifica la sua decisione: “Non si può decidere all’ultimo momento una eventuale candidatura. Certe cose vanno fatte per tempo nell’interesse della città. Sono comunque impegnato nei prossimi mesi ad incontrare le forze politiche che si identificano nella Casa della Libertà e le associazioni cittadine  per  verificare  l’eventuale  convergenza sul mio nome.”

(1) Il sindaco Cenere replica: ”Quella di queste settimane è stata una tempesta in un bicchiere d’acqua.  Non cambia nulla nell’impegno della Giunta. Non si è discusso su chi sarà  il nuovo sindaco perché non è compito nostro scegliere.”

(2). Esordio della “guerra fratricida” (iniziata da Angelo Vaccarezza) fra le due fazioni di Forza Italia (oggi Pdl) capeggiate da un lato, da Cenere, Zaccaria, Bocchio e dall’altro, da Vaccarezza, Oliva, Cepollina. Nel contempo è in corso in Parlamento la discussione ed eventuale approvazione sulla questione del terzo mandato ai Sindaci. A Loano sale la tensione fra i due alleati-duellanti Cenere e Vaccarezza. Si parla di probabile commissariamento della sezione di Forza Italia e i due duellanti cercano “aiuto”: Vaccarezza dal ministro Claudio Scajola e Cenere dal parlamentare  Enrico Nan e dal Vice Presidente dalla Regione Liguria Franco Orsi.

Premessa, il sindaco Francesco Cenere era stato eletto per la prima volta (otto anni prima) candidato con la Dc.

Nel febbraio 2001 il sindaco Cenere annulla la presentazione del nuovo piano turistico con la seguente motivazione: ”Il Piano turistico è stato redatto da Vaccarezza e Cepollina senza essere minimamente concordato. Sarebbe stato un comizio, una forzatura ed un atto irresponsabile. Non capisco tutta questa fretta. La “guerra” non era fra me e Forza Italia, semmai tra me ed alcuni esponenti.

L’accusa sembra destinata all’assessore Vaccarezza e al coordinatore cittadino di Forza Italia Cepollina.  Prosegue Cenere: ”Io sono in Comune, dalle 7 del mattino, per lavorare ed amministrare la città e non per “giocare” a fare politica.” (3) Con ironia (?) risponde Vaccarezza: “ Ringrazio il sindaco per aver compreso che tutto è frutto di un equivoco. Non era nostre intenzioni creare turbative. (?) L’esperienza di Cenere è troppo preziosa perché il prossimo candidato a sindaco, chiunque sarà, ne possa fare a meno”.

Arriva una direttiva del Coordinatore nazionale di Forza Italia Claudio Scajola che dispone: “La lista ufficiale che sarà in campo per il centro-destra in tutti i Comuni, per evitare confusioni, avrà il simbolo uguale a quello della Casa delle Libertà nei collegi uninominali.”  Dunque un no secco a liste civiche. Siamo a fine marzo. Continua la “bagarre”. I “forzisti” di Vaccarezza ritengono di avere diritto al simbolo del partito e, conseguentemente, si apprestano a definire accordi con gli altri partiti della Casa della Libertà.

Da bravo “attaccante” Vaccarezza dichiara: ”Sono dispiaciuto (?) di non avere Cenere. Con noi aveva una squadra che lo ha reso capocannoniere, con un buon centrocampo, una forte difesa e lancio dalle ali.  Ma ha scelto di militare in una squadra dell’interregionale dove al massimo potrà fare un gol e su rigore.” In precedenza Cenere aveva dichiarato:”Sono state interrotte le trattative con il gruppo che fa riferimento a Vaccarezza. Abbiamo scelto di garantire continuità amministrativa e un deciso rinnovamento di metodi e di persone ai vertici locali del partito. Con rammarico abbiamo formalizzato un nuovo club (di Forza Italia ndr).”

Deciso il commento del coordinatore provinciale di Forza Italia Pietro Oliva:” Credo ci sia un margine per presentare una lista unica. Chi provocherà altre soluzioni se ne assumerà la responsabilità”.  Siamo arrivati ad aprile 2001.  Vertice a Genova, nella sede di Forza Italia,  con convocazione di iscritti loanesi  fra cui: Angelo Vaccarezza, Francesco Cenere, Sergio Rosso, Giovanni Battista Cepollina, Remo Zaccaria.  Viene concordato che sarà il coordinatore nazionale Claudio Scajola a designare il candidato a sindaco di Loano per il centro destra. Segue, dopo pochi giorni, una nuova convocazione di Francesco Cenere e Angelo Vaccarezza. Nulla di ufficiale trapela.

Una curiosità. Per una questione di “par condicio” (?) è stato impedito al sindaco Cenere di partecipare alla “Vita in diretta”, programma di Michele Cucuzza su Raiuno, in cui avrebbe parlato della nuova passeggiata della città. (4)  Preceduto da  un ultimo tentativo di mediazione la scelta di Claudio Scajola è stata di candidare a sindaco Angelo Vaccarezza. Il gruppo della costituente lista Cenere sostenuta da Zaccaria, Bocchio, Maritano, Verda, Bolognesi,  Grillo, Romanisio, Dell’isola, Del Balzo, Bazzano, Rosso, Richero e tanti altri ha deciso di non accettare la proposta.

Cenere ha diffuso un comunicato stampa in cui si legge:”Pur se politicamente articolata la proposta di Scajola non scioglie il nodo, non di tipo politico ma personale ed amministrativo, nei confronti della componente “istituzionale” di Forza Italia. Si riconferma la nostra appartenenza alla Casa della Libertà e la volontà di essere a fianco dei candidati Nan e Sambin. Si invitano i vertici del partito a riflettere sull’uso del simbolo della Casa della Libertà. Si annuncia la presentazione di una lista di continuità. Alla stessa hanno già dato adesione rappresentanti di categorie economiche, sociali, della scuola, del mondo cattolico, l’assessore uscente Leandro Ietri (?) e il delegato di zona della Lega, Alessandro Panizza. Siamo certi di aver agito nel superiore interesse dei loanesi. Nessuna guerra per le poltrone anzi, ma la ferma volontà di dare a Loano amministratori per la città e non comodi piedistalli per carriere politiche ed ambizioni personali esterne agli interessi della città stessa”.

(5) In una nota Claudio Scajola ha espresso stima nei confronti di Angelo Vaccarezza  precisando: ”E’ il migliore candidato possibile. Nei tredici anni in cui ha partecipato ai lavori della Giunta, ha dimostrato le sue capacità amministrative ed il suo atteggiamento nei confronti della linea del movimento è sempre stato corretto e leale”. (6)

Il sindaco Francesco Cenere non ha alternative. Procede alla revoca delle deleghe all’assessore al Turismo Angelo Vaccarezza e all’assessore ai Servizi Sociali Pietro Oliva.

(continua)

 

·        Riflessioni & Domande                           

 

(1) Vaccarezza: Non si può decidere all’ultimo momento una eventuale candidatura. Certe cose vanno fatte per tempo nell’interesse della città. Sono comunque impegnato nei prossimi mesi ad incontrare le forze politiche che si identificano nella Casa delle Libertà e le associazioni cittadine per verificare l’eventuale convergenza sul mio nome..”

[] Strategia a tavolino con chi e coordinata da chi? La “bagarre” elettorale inizia ben un anno prima della normale scadenza del mandato di Cenere.  Nell’interesse della città? 

 

(2) Cenere: ”Quella di queste settimane è stata una tempesta in un bicchiere d’acqua. Non cambia nulla nell’impegno della Giunta. Non si è discusso su chi sarà il nuovo sindaco perché non è compito nostro scegliere.”

[] A fronte della chiara strategia irrituale adottata dal vice sindaco (che di fatto si è posto in netto contrasto con  lo stesso sindaco), istituzionalmente avrebbe dovuto prenderne atto e, con i poteri che gli sono attribuiti dalla legge, avrebbe dovuto immediatamente togliere le deleghe al Vaccarezza e nominare un altro assessore.  

 

(3) Cenere: ”Il Piano turistico è stato redatto da Vaccarezza e Cepollina senza essere minimamente concordato. Sarebbe stato un comizio, una forzatura ed un atto irresponsabile. Non capisco tutta questa fretta. La “guerra” non era fra me e Forza Italia, semmai tra me ed alcuni esponenti. Io sono in Comune, dalle 7 del mattino, per lavorare ed amministrare la città e non per “giocare” a fare politica.”

[] A fronte delle ripetute scorrettezze amministrative-istituzionali fatte dal Vaccarezza non restava altro che revocare le deleghe a chi, con i fatti, dimostrava di non esserne degno della fiducia del Sindaco.

 

(4) Per una questione di “par condicio” (?) è stato impedito al sindaco Cenere di partecipare alla “Vita in diretta”, programma di Michele Cucuzza su Raiuno,, in cui avrebbe parlato della nuova passeggiata della città.

[] La notizia è stata pubblicata su La Stampa del 5 aprile 2001 a firma di Augusto Rembado. Non eravamo ancora nel periodo in cui poteva essere applicata la norma di “par condicio”. Chi a livello superiore (Governo? Rai?) ha preso la decisione? Su volontà e indicazione di chi? E’ stato chiaramente e volutamente una limitazione imposta ad un sindaco in carica che, fra l’altro, la legge elettorale stessa lo escludeva ad  un terzo mandato. Resta il fatto che, per ambizioni e interessi personali, la città di Loano è stata gravemente danneggiata per il mancato ritorno turistico che ne è conseguito, poiché è stata soppressa la diretta da Loano, programmata su Raiuno.

 

(5) Cenere: “Siamo certi di aver agito nel superiore interesse dei loanesi. Nessuna guerra per le poltrone anzi, ma la ferma volontà di dare a Loano amministratori per la città e non comodi piedistalli per carriere politiche ed ambizioni personali esterne agli interessi della città stessa”..

[]Dopo tutto quello che ha subito dall’attuale sindaco Angelo Vaccarezza, con quale motivazione riesce a giustificare il suo rientro nell’amministrazione di Loano, a distanza di anni; “umilmente” a essere nominato vice sindaco e assessore esterno con delega all’urbanistica proprio dal suo “nemico politico” Angelo Vaccarezza?

 

(6) Scajola: ” Vaccarezza è il migliore candidato possibile. Nei tredici anni in cui ha partecipato ai lavori della Giunta, ha dimostrato le sue capacità amministrative ed il suo atteggiamento nei confronti della linea del movimento è sempre stato corretto e leale”.

[]Designazione “ad personam” della candidatura a Presidente della Provincia di Savona nel 2009 di Angelo Vaccarezza, dopo anni in cui gli aveva riservato una “corsia preferenziale”, posizionandolo in incarichi, in Forza Italia, a livello regionale e provinciale. Siamo per caso a “Scherzi a parte”, fatti di “lotte fratricide”, “pace armate” anche sulla pelle di ignari ee succubi  cittadini? Magari sono pure molti ad aver dimenticato.  C’è chi sostiene che “non bisogna mai perdere la memoria” per giudicare e trarre conclusioni. Ognuno col proprio metro, ovviamente.

(continua nella prossima puntata)

Gilberto Costanza

e-mail: gilberto.costanza@alice.it