mail della settimana/ <Io semplice dipendente comunale ignorato dai media…>

<Il giudice del Lavoro ci ha dato ragione

ma a pagare saranno i cittadini loanesi>

Spettabile redazione di Trucioli Savonesi, spero abbiate comprensione del motivo per cui non è il caso che mi firmi. Non certo per vigliaccheria! Non scrivo missive anonime, voglio solo invitarvi a riportare il testo del dispositivo di sentenza del 12 maggio scorso, con il quale il giudice del Lavoro del tribunale di Savona, ha emesso un’importante, significativa sentenza.

Una storia (più brutta che edificante per una pubblica amministrazione!) che i dipendenti comunali di Loano, la cittadinanza, vedono passare sotto silenzio.

Ho letto soltanto la notizia data da Uomini Liberi e non voglio sapere da chi ha avuto le informazioni, sulla pronuncia del giudice.

Per il resto La Stampa ha scritto quattro righe (dicasi quattro, incomprensibili), anche l’autorevole Secolo XIX ha ignorato il fatto, per Ivg esistiamo solo per...(censurato dalla redazione di Trucioli ndr), silenzio dalle radio locali. Questà è libertà e completezza di informazione nella nostra città? Questo è giornalismo libero e al servizio dei cittadini loanesi?

Vorrei far notare che il giudice non ha ritenuto illegittimo un accordo sindacale, ma come si legge chiaramente nella sentenza l’ha “annullato”. E non sono quisquiglie, pochi spiccioli che Cgil, Cisl e Uil hanno avuto la “bontà” o la dissennatezza di trattare, in contrasto con la maggioranza della Rsu e con una serie di poco commendevoli comportamenti di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica.

Noi della Rsu volevamo trattare, dialogare, non si sono neppure presentati  al tentativo di conciliazione, nonostante fossero in ballo 90 mila euro (180 milioni delle vecchie lire).

Non possiamo certamente gioire se il nostro Comune ha fatto una brutta figura e se è stato anche condannato dal giudice, con sentenza esecutiva, a non tener conto di un accordo sindacale che ci si voleva imporre dall’alto, a liquidare le spese processuali. Magari scopriremo che farà pure appello, senza interrompere l’esecutività, spendendo altro denaro dei contribuenti.

Mentre chi ha commesso quegli errori, nonostante sia pagato e premiato, non sarà chiamato a rispondere, neppure per quegli undici colleghi che non essendo neppure in servizio all’epoca dei fatti hanno subito un decurtamento forzato.

Noi ci siamo tassati con 12 euro a testa, per le prime spese legali. Un tribunale della Repubblica ci ha dato ragione. La libera stampa ci ignora, che bella democrazia! Complimenti a tutti…