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Ferrania, Maersk, Tirreno Power modelli di sviluppo in panne. E Piaggio?

L’editoriale-verità di ”Savona Economica”

ma parlano “greco” i due supercandidati

I danni di scelte obsolete: le crociere soffocano il porto commerciale, lo sconvolgimento socio economico della piana di Albenga. Le alternative

                                     

              di Franco Astengo



Savona - Meno male che, qualche volta, si incontrano anche delle difficoltà.

La rivista della Camera di Commercio “Savona Economica” pubblica, nel suo ultimo numero,un editoriale  dove denuncia le difficoltà che incontrano tre dei quattro “progetti” sui quali, a giudizio dell'articolista, dovrebbe basarsi il rilancio della Provincia di Savona, sotto l'aspetto dello sviluppo economico e dell'occupazione: le difficoltà si incontrano per Ferrania, Maersk e Tirreno Power, mentre l'unico ad avere chance per andare velocemente in cantiere sembra essere quello riguardante il trasferimento della Piaggio a Villanova d'Albenga (con una gustosa “coda” riguardante la sede del centro ricerche, al riguardo del quale si cita nuovamente la “bufala” del Campus Universitario di Legino). 

 Riferito ciò, ripetiamo: meno male che, qualche volta, si incontrano anche delle difficoltà.

I tre progetti “in panne”, infatti, rappresentano , ancora una volta, la riproposizione di un modello sbagliato, soprattutto sul piano della prospettiva economica, che i maggiorenti di Savona e zone limitrofe regolarmente ripropongono, come se nulla fosse accaduto in questi anni, dopo aver condotto esemplarmente il processo di deindustrializzazione, in chiave meramente speculativa, come dimostrano, in particolare, le vicende del Comune capoluogo.

Tutti e tre i progetti, d'altro canto, presentano controindicazioni pesantissime sul piano ambientale,  la loro proposizione ha sviluppato un ampio movimento d'opinione nel senso contrario, sono obsoleti, chiaramente obsoleti, rispetto alle novità che la crisi finanziaria ed economica internazionale ha introdotto sulla scena, a tutti i livelli.

Ci è già capitato di affermare che il modello trasportistico – turistico è superato, anzi è sempre risultato debole e che è necessario un modello di sviluppo diverso che rilanci la provincia di Savona sotto tre aspetti fondamentali: le infrastrutture, l' ambiente, il rilancio industriale sul terreno dell'innovazione tecnologica.

In più, per quel che riguarda Savona città, il vero e proprio volano potrebbe venire dal rilancio della presenza culturale ad alto livello (Università, Biblioteca) svolto in contemporanea con il recupero dei grandi e pregiati contenitori storici presenti nel centro cittadino, ed oggi abbandonati ed in piena decadenza.

Senza un progetto di questo tipo, che ho schematicamente riassunto anche perché in passato mi è capitato più volte di esporlo in dettaglio e non vorrei annoiare, la situazione sarà destinata ulteriormente a degradarsi.

La questione delle infrastrutture, poi, sia stradali, sia ferroviarie appare urgentissima: occorre abbandonare la logica, anch'essa del tutto obsoleta, dei porticcioli (fermare la Margonara, quindi..) ed attrezzare, in particolare, il Ponente all'operazione di trasferimento della Piaggio che comporterà non soltanto il problema dell'utilizzo delle aree dismesse in quel di Finale, ma soprattutto  sconvolgerà l'assetto socio – economico ed il paesaggio della piana di Albenga.

Non siamo ambientalisti d.o.c., neppure individuiamo nell'edilizia il nemico, o nelle crociere un inutile spreco: la realtà è che questioni come quella della Tirreno Power appaiono decisive per la qualità della vita nelle nostre zone nel senso della necessità di sbarrare la strada ad ampliamenti improvvidi; l'edilizia è stata, fin qui, in chiave di deindustrializzazione meramente speculativa senza restituire nulla al territorio (e si continua ad andare avanti...), le crociere hanno soffocato il porto commerciale di Savona e non rappresentano certo un volano di sviluppo; inoltre, sempre per restare in tema di portualità, esiste una questione di spazi per retroporti, nell'immediato o più lontano entroterra, che rischia di diventare l'occasione per un utilizzo di spazio assolutamente devastante per la possibilità di installazione di attività produttive, ad alto livello.

Le istituzioni appaiono assenti, la Regione lontana ed in tutt'altre faccende affaccendata, la Provincia , in via di rinnovo di Presidente e Consiglio, appare contesa da due candidati che, per diversi motivi, non contemplano nei loro programmi alcun ragionamento sulla necessità del rilancio industriale e sulla necessità di affrontare la crisi al di fuori degli schemi, ampiamente superati, che fin qui sono stati proposti “ad usum delphini”, il Comune di Savona si crogiola negli improbabili “nudi presidenziali e /o ministeriali” di Panseca, ma appare del tutto immobile su queste terreno (salvo le “bufale” cui si accennava poc'anzi), nei Comuni di “contorno” sono in atto feroci lotte di potere, oppure generosi tentativi di opposizione fortemente minoritari.

Intanto le pedine nel gioco del potere si spostano di casella, e la Provincia di Savona segna profondamente il dato di un arretramento economico, sociale, culturale.

Avanti quasi indietro, scrive ancora “Savona Economica”.

Rovesciamo il discorso: indietro, a tutta, da questi rovinosi progetti e avanti verso un futuro radicalmente diverso.

Continueremo a reclamarlo, state tranquilli.

Savona, 5 Maggio 2009                                                    Franco Astengo