PIANI SEGRETI PER L’EMISSSIONE DI UNA VALUTA GLOBALE
By Ellen Brown
Traduzione di Marco G. Pellifroni
![]() Ellen Brown | Un articolo del 7 aprile sul The London Telegraph a firma Ambrose Evans-Pritchard, dal titolo “Il G20 porta avanti il mondo di un passo verso la valuta globale”, scriveva: “Una singola clausola al Punto 19 del comunicato rilasciato dai leaders del G20 rappresenta una rivoluzione nell’ordine finanziario globale. ‘Abbiamo concordato –dice il comunicato- di dare sostegno all’iniezione dell’equivalente in SDR di $ 250 miliardi nella economia mondiale, incrementandone la liquidità’. Gli SDR sono i Diritti Speciali di Prelievo (Special Drawing Rights), una valuta sintetica, emessa dall’IMF, e rimasta dormiente per mezzo secolo. |
In effetti, i leaders del G20 hanno (ri)attivato il potere dell’IMF di creare moneta e di estendere a livello planetario il ‘quantitative easing’ [iniezione massiccia di liquidità, varata negli USA da Obama. NdT]. Così facendo, essi hanno de facto messo in circolo una valuta globale. Essa è al di fuori del controllo di ogni ente sovrano. Piacerà ai teorici della cospirazione.” Non c’è dubbio che gli piacerà. L’articolo è sottotitolato “Il mondo è di un passo più vicino alla valuta globale, sostenuta da una banca centrale globale, esercitante la politica monetaria per tutta l’umanità.” Il che naturalmente solleva la questione di chi o che cosa si assumerà il compito di banca globale, ammantandosi del potere di emettere tale valuta globale e di esercitare la politica monetaria per tutta l’umanità. Quando i banchieri centrali mondiali si riunirono a Washington il settembre scorso discussero quale ente poteva essere in grado di funzionare dopo essersi assunto questo formidabile e temibile ruolo. Un ex-governatore della Banca d’Inghilterra così si espresse: “La risposta potrebbe essere proprio qui davanti a noi, ed è Se la prospettiva di una moneta globale al di fuori del controllo dei governi non suscita teorie complottiste, conferire questo incarico al BIS certamente le suscita.
Nel libro “Tragedia e speranza del mondo contemporaneo” (1966) il dr. Carroll Quigley rivelò il ruolo chiave giocato nella finanza globale dalla BIS dietro le quinte. Il dr. Quingley era professore di Storia alla Georgetown University, dove egli era il mentore del Presidente Bill Clinton. Egli era anche un insider, cooptato dalla potente cricca che lui chiamava “i banchieri internazionali”. La sua credibilità è accresciuta dal fatto che egli condivideva i loro scopi. Egli scrisse: “Io sono al corrente delle operazioni di questa rete per averle studiate per vent’anni e mi fu consentito per due anni, agli inizi degli anni ’60, di esaminare le loro carte e documenti segreti. Non nutrivo verso di essi, almeno per la maggior parte, alcuna avversione, e sono stato per quasi tutta la mia vita vicino a loro e a molti dei loro strumenti. In generale, la principale differenza di opinioni era che loro volevano che il loro operato non venisse alla luce, mentre io ritengo che il loro ruolo nella storia sia rilevante abbastanza da dover essere divulgato.” “I potenti del capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo di largo raggio: nientemeno che creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ogni nazione e l’economia globale come un tutto unico. Questo sistema doveva essere controllato in stile feudale dalle banche centrali mondiali di concerto tra loro, mediante accordi segreti stipulati in frequenti riunioni private. All’apice del sistema doveva esserci
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La chiave del loro successo, sottolinea Quigley, era che i banchieri internazionali avrebbero controllato e manipolato il sistema monetario di ogni nazione lasciando però apparire che essa fosse controllata dal governo. Questo intento era la eco di quanto espresso nel 18° secolo dal patriarca di quella che sarebbe diventata la più potente dinastia bancaria del mondo. Mayer Amschel Bauer Rothschild è famoso per aver detto nel 1761:
“Lasciatemi emettere e controllare la valuta di una nazione, e me ne infischierò delle sue leggi.”
I cinque figli di Mayer furono inviati nelle principali capitali europee –Londra, Parigi, Vienna, Berlino e Napoli (!) – col compito di istituire un sistema bancario al di fuori del controllo dei governi. I sistemi politici ed economici delle nazioni non sarebbero stati controllati dai cittadini, ma dai banchieri, a beneficio dei banchieri. Come risultato, venne fondata una “banca centrale” di proprietà privata in quasi ogni Stato; e questo sistema bancario centrale privato ha oggi acquisito il controllo su tutte le economie del mondo. Le banche centrali sono autorizzate a stampare il denaro in ogni nazione, ed è da queste banche che i governi prendono in prestito il denaro per pagare i loro debiti e svolgere le proprie attività. Come risultato si ha un’economia globale in cui non solo l’industria ma lo stesso governo vive su un debito creato da un monopolio bancario guidato da una rete di banche centrali private; e al top di questa rete sta
Dietro le quinte
Per molti anni
Nella BIS sono oggi rappresentate 55 nazioni-membro, ma il club che si incontra regolarmente a Basilea è molto più ristretto; e anche al suo interno, vige una gerarchia. In un articolo del 1983 su Harper’s Magazine intitolato “Reggere il mondo del denaro” Edward J. Epstein scrisse che il vero business si tratta “in una sorta di club riservato composto da una mezza dozzina di potenti banchieri centrali che si trovano più o meno sulla stessa barca monetaria”, e provenienti da Germania, USA, Svizzera, Italia, Giappone e Gran Bretagna. Epstein aggiungeva:
“Il valore principale, che distingue il club interno dal resto delle altre nazioni-membro del BIS, è la ferma credenza che le banche centrali debbano operare indipendentemente dai loro governi… Una seconda correlata credenza del club interno è che ai politici non debba accordarsi la fiducia di decidere il destino del sistema monetario internazionale.”
Nel 1974 i governatori centrali del G10 (oggi allargato al G20) crearono
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Quando comprenderete che