Quanto alle persone, Di Pietro
ribadisce continuamente, durante gli incontri, di aver candidato 67
indipendenti su 72. Si tratta di una scelta coerente con la sua storia,
legata più di quella di altri leader, ai movimenti.
Di Pietro ripete anche che il partito è nato da poco
ed in esso sono confluiti "margherite" e "cardoni".
Personalmente, credo che le personalità e competenze
messe in gioco, al di là della mia modesta persona, siano tali e tante (lavor,
informazione, giustizia, cultura, formazione, lotta alla mafia,
minoranze, temi bioetici, umanesimo ambientale ecc.) da costituire una
risorsa a cui non bisognerebbe rinunciare. Ho pensato che mi adopererò,
comunque si concludano le elezioni, perché la squadra dei "belli dentro"
(l'espressione è del Presidente) rimanga come polmone
politico indipendente e, ad un tempo, organico al partito, che possa
produrre un allontanamentovirtuoso dei cosiddetti "cardoni".
Ed è quello che mi sento di rispondere alle persone
che mi scrivono in merito su
eurogloba@email.it o su facebook.
Ma va riconosciuto a Di Pietro che aver accolto
l'indipendenza ha significato assumersi un rischio, che è senz'altro
vitale e costruttivo.
Non sempre il partito l'ha capito.
In Liguria, ad esempio, il partito pare abbia scelto,
tra le due candidate liguri, di promuovere esclusivamente quella di
partito, che verrà proposta in tripletta fissa con Di Pietro e De
Magistris, personaggio che rappresenta il riferimento principale del
leader e degli indipendenti e risulta meritatamente centrale
nell'interesse dei media.
Piaccia o no, l'orientamento dell'IdV Liguria
rappresenta una scelta da rispettarsi come tutte le scelte, anche se una
comunicazione esplicita e motivata vi avrebbe aggiunto valore.
Ma i rischi, com'è giusto, toccano anche a noi
indipendenti e non solo a chi ci ha candidati, ed è giusto che ne
prendiamo atto e proseguiamo per la nostra strada.
Io spero comunque di conseguire un buon risultato
presso i "miei" mondi di riferimento, che possono contare sul fatto che
comunque vada li rappresenterò nelle cause ambientali, sociali, della
formazione, della laicità.
In particolare, mi batterò per acutizzare la
sensibilità dell'IdV sull'operato della polizia durante i fatti del G8
di Genova, a partire da quelli che conosco più in dettaglio: la Diaz e
Bolzaneto. Un partito che fa della giustizia la propria bandiera non può
non porre queste vicende al centro della propria rivendicazione.
Detto questo, dirò a chi mi ha scritto che, come
spesso accade in politica, il significato di una scelta lo si vede con
la seconda mossa, che avverrà dopo le elezioni, quando sarà evidente se
Di Pietro vorrà e saprà dare continuità, come credo e spero altrimenti
non sarei della cordata, all'idea dei "belli dentro" e procedere con la
messa in salvo (e spero anche il recupero) delle margherite(e ce ne sono
nel partito,splendide) e
l'estirpazione dei cardoni, ovunque si annidino.
Gloria Bardi