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La sfida nel Comune con un boom pazzesco di liste. Il “caso aree artigianali”

Legalità e rigore amministrativo

fanno perdere le elezioni a Toirano?

Il coraggio del consigliere Mattoscio che ha chiesto aiuto ad Angelo Vaccarezza


Il Paese posto al centro della vallata del torrente Varatella
Toirano

Toirano – A chi era destinato quell’ipotetico (?) “centro commerciale  che avrebbe dovuto trovare ospitalità in una struttura alta undici metri ed ancora da realizzare? Solo insinuazioni, malelingue, indiscrezioni infondante e comunque non provate?

A Toirano c’è un consigliere comunale, Giancarlo Mattoscio, che ha rilasciato ad Augusto Rembado, corrispondente de La Stampa, una serie di dichiarazioni a proposito della vicenda delle aree artigianali di Toirano. Mattoscio usa un linguaggio esplicito, chiaro, senza perifrasi. Non è comune nel panorama politico savonese.

Non è questo il caso ed il momento di approfondire le vicende giudiziarie del “caso Toirano”.  Anche perché in questa nostra Italia, il Parlamento ha ridotto la “giustizia” a produrre tantissima “non giustizia”. Un Parlamento che ha sfornato negli anni leggi e leggine, che alla fine consentono di arrivare molto spesso alla prescrizione dei reati. E “cantare”: sono stati assolti, dopo una lunghissima attesa. A chi giova?

Un siparietto abituale: tutti chiedono subito giustizia nel momento del clamore, poi inizia la desistenza, consentita dalle norme di procedura, fino ad arrivare alle famose calende greche.

Qualcuno bisogna pur sempre incolpare: i giudici, la giustizia che non funziona. Ed il “trucchetto” fa presa sul “POPOLINO”.

Bene, fatta questa parziale premessa, torniamo al caso all’ “affaire Toirano”, ignorando quale sarà la sorte finale dell’inchiesta. Dando per scontato che gli indagati, a vario titolo, saranno assolti. Dimostreranno rettitudine.

Fermiamoci all’aspetto, diciamo morale, dell’etica comune, del superiore interesse dei cittadini che dovrebbe sempre prevalere nella pubblica amministrazione. Almeno cosi prevede la Costituzione italiana.

Ha dichiarato Giancarlo Mattoscio, dopo essere stato sentito come testimone informato dei fatti, dal procuratore aggiunto, Vincenzo Scolastico (già procuratore capo per 9 anni a Savona): < Le questioni affrontate con il magistrato sono  riservate.  C’è però da ricostruire cosa sia accaduto negli anni successivi al 2001. Si era partiti con il coinvolgimento della Confartigianato per impegnare i proprietari delle aree a vendere a 50 euro al metro quadro.  E con il rischio di esproprio per chi non vendeva, trattandosi di strumento urbanistico di interesse pubblico. Poi – particolare da sottolineare – la Confartigianato si è sfilata e sono subentrati i privati. Prima la Vega di Carminati, che poco dopo ha ceduto alla Geo srl della famiglia di Andrea Nucera. Nel frattempo sono stati costruiti  i capannoni, ma soltanto in una parte delle aree. Nelle altre c’è il dubbio che in una struttura alta undici metri, ancora da realizzare, alla fine arrivi un centro commerciale>.


L'area artigianale finita sotto inchiesta
                    (foto La Stampa)

Nel frattempo, ricorda La Stampa, il valore delle aree è molto salito, ma chi ha venduto a 50 euro nel 2003, non poteva certo immaginarlo.

Oggi si parla di 250-350 euro per edifici commerciali (grande distribuzione).

Giancarlo Mattoscio ha rilevato: <Dall’interesse pubblico alle operazioni dei privati, un percorso tormentato, sul quale sarebbe necessario fare chiarezza, nell’interesse della comunità tutta>.

Cosa pensa Mattoscio delle tesi difensive sostenute pubblicamente dagli accusati? Non conosciamo, invece, la strategia difensiva sul piano giuridico.

Sempre Mattoscio a Rembado ha detto: <Bertolotto, Odasso, Chinini, Rosciano, hanno il diritto  di difendersi come meglio credono, anche dicendo che  ed è incredibile, che hanno tutelato  gli interessi di Toirano. La cosa che mi stupisce è la mancanza di vergogna e d’imbarazzo per fatti che sarebbero stati motivi di scandalo pubblico e di allontanamento dalla scena politica. Oggi ci sono pubblici amministratori che credono di poter utilizzare il Comune, la Provincia, la Regione come se fossero cosa propria e nessuno dice niente, neppure gli avversari politici. Non è strano? Forse è perché in altri comuni di diverso colore politico accadono cose analoghe ed a tutti va bene chiudere gli occhi e far finta di non vedere e non capire>.

Ma cosa è avvenuto a Toirano ha chiesto Rembado? Mattoscio: < Che sindaco ed assessori si siano votati una variante urbanistica facendo diventare i propri terreni o dei loro parenti da agricoli ad edificabili è in sé gravissimo.  Ma ritengo altrettanto grave il fatto che i terreni, comprati a circa 50 euro,  siano oggi stati valorizzati enormemente dall’attuale amministrazione, con piani urbanistici di iniziativa pubblica, a solo vantaggio del privato>.

A Toirano si va a votare a giugno per il rinnovo del parlamentino. C’è un boom di liste, quattro, cinque (da vero e proprio autolesionismo, da infantilismo; il politilogo Giovanni Sartori, scrittore ed editorialista de Il Corriere della Sera, li chiamerebbe, affetti da “nanismo”). Follia di chi li ispira, in qualche caso c’è interesse a finanziarle.

La risposta di Mattoscio: <Io spero che i toiranesi capiscano. Tante varianti  per permettere di realizzare migliaia di metri cubi di cemento destinati a seconde case, ma nessuna chanche per chi ne ha bisogno, nessun sviluppo agricolo, artigianale, turistico, nessun rispetto per il paese>.

Si potrà essere o meno d’accordo. Ma questo è parlare chiaro, senza raggiri di parole, senza uso del politichese. L’ex sindaco, ex presidente della Provincia e primario del Santa Corona, Marco Bertolotto, prima comunista a Ceriale, poi di centro sinistra in Comune a Toirano ed in Provincia, infine a destra con la recente conversione, potrà sicuramente non aver commesso illeciti. Neppure scalfito l’etica pubblica. Cosi come i suoi tre assessori.

Ma  dicano, per favore, se le tesi di buon senso e di chiarezza da cronista/analista  di Mattoscio meritano di essere ignorate, oppure affrontate in modo positivo, costruttivo. Messe alla base delle future scelte del parlamentino, ad iniziare dagli uomini che saranno eletti a comporlo.

L’8 marzo, sempre La Stampa, ha titolato: <Mattoscio chiede aiuto anche a Vaccarezza>. La lista “Per Toirano”, dopo 5 anni di opposizione al centro sinistra di Silvano Tabò, aveva detto che il paese è reduce <da varianti al piano regolatore di puro interesse speculativo, un’amministrazione di sinistra di lunga data che ha creato soprattutto danni a Toirano>.

<Siamo certi – aveva concluso Mattoscio -  che il “guerriero” Angelo Vaccarezza, candidato alla Provincia,  vorrà sostenere la nostra lista per spodestare la sinistra.>

Peccato che nulla si è saputo, sul giornale, della pressante richiesta.

La legalità urbanistica è una parola indigesta e che non porta fortuna. Il battagliero, coraggioso e coerente consigliere Mattoscio non può dimenticarlo. Richiami alla legalità e contro speculazione edilizia, cementizzazione, rigore nella pubblica amministrazione, non da oggi, in Liguria (e in molte zone del paese) fanno perdere le elezioni. Vince il meno etico. Provare per credere! C’è da auspicare che a Toirano, San Pietro, dall’alto della sua secolare “roccia”, faccia il miracolo! Non sarebbe la prima volta.

L.C.