La sfida nel Comune con
un boom pazzesco di liste. Il “caso aree artigianali”
Legalità e rigore amministrativo
fanno perdere le elezioni a Toirano?
Il coraggio del
consigliere Mattoscio che ha chiesto aiuto ad Angelo Vaccarezza
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Cosa pensa Mattoscio delle tesi difensive sostenute pubblicamente dagli accusati? Non conosciamo, invece, la strategia difensiva sul piano giuridico. Sempre Mattoscio a Rembado ha detto: <Bertolotto, Odasso, Chinini, Rosciano, hanno il diritto di difendersi come meglio credono, anche dicendo che ed è incredibile, che hanno tutelato gli interessi di Toirano. La cosa che mi stupisce è la mancanza di vergogna e d’imbarazzo per fatti che sarebbero stati motivi di scandalo pubblico e di allontanamento dalla scena politica. Oggi ci sono pubblici amministratori che credono di poter utilizzare il Comune, la Provincia, la Regione come se fossero cosa propria e nessuno dice niente, neppure gli avversari politici. Non è strano? Forse è perché in altri comuni di diverso colore politico accadono cose analoghe ed a tutti va bene chiudere gli occhi e far finta di non vedere e non capire>. Ma cosa è avvenuto a Toirano ha chiesto
Rembado? Mattoscio: < Che
sindaco ed assessori si siano votati una variante urbanistica facendo
diventare i propri terreni o dei loro parenti da agricoli ad edificabili
è in sé gravissimo. Ma
ritengo altrettanto grave il fatto che i terreni, comprati a circa 50
euro, siano oggi stati
valorizzati enormemente dall’attuale amministrazione, con piani
urbanistici di iniziativa pubblica, a solo vantaggio del privato>. A Toirano si va a votare a giugno per il rinnovo del parlamentino. C’è un boom di liste, quattro, cinque (da vero e proprio autolesionismo, da infantilismo; il politilogo Giovanni Sartori, scrittore ed editorialista de Il Corriere della Sera, li chiamerebbe, affetti da “nanismo”). Follia di chi li ispira, in qualche caso c’è interesse a finanziarle. La risposta di Mattoscio: <Io spero che i toiranesi capiscano. Tante varianti per permettere di realizzare migliaia di metri cubi di cemento destinati a seconde case, ma nessuna chanche per chi ne ha bisogno, nessun sviluppo agricolo, artigianale, turistico, nessun rispetto per il paese>. Si potrà essere o meno d’accordo. Ma questo è parlare chiaro, senza raggiri di parole, senza uso del politichese. L’ex sindaco, ex presidente della Provincia e primario del Santa Corona, Marco Bertolotto, prima comunista a Ceriale, poi di centro sinistra in Comune a Toirano ed in Provincia, infine a destra con la recente conversione, potrà sicuramente non aver commesso illeciti. Neppure scalfito l’etica pubblica. Cosi come i suoi tre assessori. Ma dicano, per favore, se le tesi di buon senso e di chiarezza da cronista/analista di Mattoscio meritano di essere ignorate, oppure affrontate in modo positivo, costruttivo. Messe alla base delle future scelte del parlamentino, ad iniziare dagli uomini che saranno eletti a comporlo. L’8 marzo, sempre
La Stampa, ha titolato:
<Mattoscio chiede aiuto anche a
Vaccarezza>. La lista “Per
Toirano”, dopo 5 anni di opposizione al centro sinistra di
Silvano Tabò, aveva detto che
il paese è reduce <da varianti al
piano regolatore di puro interesse speculativo, un’amministrazione di
sinistra di lunga data che ha creato soprattutto danni a Toirano>. <Siamo certi – aveva concluso Mattoscio - che il “guerriero” Angelo Vaccarezza, candidato alla Provincia, vorrà sostenere la nostra lista per spodestare la sinistra.> Peccato che nulla si è saputo, sul giornale, della pressante richiesta. La legalità urbanistica è una parola indigesta e che non porta fortuna. Il battagliero, coraggioso e coerente consigliere Mattoscio non può dimenticarlo. Richiami alla legalità e contro speculazione edilizia, cementizzazione, rigore nella pubblica amministrazione, non da oggi, in Liguria (e in molte zone del paese) fanno perdere le elezioni. Vince il meno etico. Provare per credere! C’è da auspicare che a Toirano, San Pietro, dall’alto della sua secolare “roccia”, faccia il miracolo! Non sarebbe la prima volta. L.C. |