DIALOGO COL MIO "ALTER EGO"
(chiamato semplicemente "ALTER")
SEDICESIMA PARTE
di Aldo Pastore
Aldo Pastore


ALTER: Finalmente, Aldo! Ero ansioso di sottoporre alla Tua attenzione queste due note giornalistiche, che mi paiono di straordinario interesse!
La prima è dell' illustre  giornalista scientifico Pietro Greco;  tu lo conosci certamente, perchè hai citato, più volte, i suoi scritti in tue precedenti pubblicazioni.
ALDO: Cosa dice questa nota?

ALTER: Eccola, in sintesi:
 "ESISTE LA POSSIBILITA' CHE UN TERREMOTO DI MODERATA INTENSITA' (come quello che ha colpito l'Abruzzo, con magnitudo 5,8), anche se avviene di notte e coglie nel sonno la popolazione di una città e di una miriade di paesi , LIMITI I DANNI E NON CAUSI CENTINAIA DI MORTI.
Gli esperti sostengono che se fosse avvenuto in Giappone o in California e avesse colpito anche una metropoli come Tokio o Los Angeles, molto difficilmente il terremoto avrebbe causato un numero così elevato di vittime come in Abruzzo.
Il motivo è molto semplice: in Giappone ed in California hanno lavorato moltissimo nella PREVENZIONE, COSTRUENDO EDIFICI E STRUTTURE IN GRADO DI REGGERE AD UN SISMA, NON SOLO DI MODERATA, MA ANCHE DI ALTA INTENSITA'.


ALDO: Quanto scrive Pietro Greco è, come sempre, molto interessante e deve, di conseguenza, farci lungamente riflettere!
E la Seconda Nota cosa dice?

ALTER: La Seconda Nota fa riferimento ad un Dossier, redatto, di circa dieci anni or sono, dall'allora Capo della Protezione Civile, Franco Barberi.

ALDO: Se ben ricordo, si tratta di una RICERCA (in allora, assai approfondita) sulla VULNERABILITA' DEGLI EDIFICI PUBBLICI (STRATEGICI E SPECIALI) IN ZONA RISCHIO.
Tornano vagamente alla mia memoria alcuni dati riportati in quel Dossier; aggiungo che quei dati mi avevano fortemente impressionato; se ben ricordo, tuttavia, questa Ricerca era stata ampiamente sottovalutata a livello governativo, sia nazionale che regionale.

ALTER:  Mi sono procurato, attraverso la lettura dei quotidiani, alcuni dettagli di questa indagine, che ti posso, così, sintetizzare:

- Si tratta di una mole di informazioni quasi enciclopedica; per l'esattezza, essa comprende  42.106 schede, relative ad altrettanti EDIFICI PUBBLICI, localizzati in Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Abruzzo e Molise;

- Dall'esame di queste schede, emerge che esistevano (ed esistono tuttora) A RISCHIO:
. 171 EDIFICI SCOLASTICI
. 51 OSPEDALI
. 209 EDIFICI ABITATIVI PUBBLICI
Tutti i quotidiani, da me consultati, parlano di un DISASTRO PREANNUNCIATO!

ALDO: Ed allora, caro Alter, dalla lettura di queste due note giornalistiche, da te ora proposte, mi sembra che noi possiamo pervenire a questa SOSTANZIALE RIFLESSIONE:
- Di fronte a sismi, aventi un grado di magnitudo assai superiore a 6°, NOI POSSIAMO PREVENIRE GLI ENORMI DANNI, DA ESSI ARRECATI, ATTRAVERSO LA COSTRUZIONE DI EDIFICI CON MODERNI ED EFFICACI CRITERI ANTISISMICI;
- Al contrario, IN ITALIA, ABBIAMO UN PATRIMONIO EDILIZIO ASSAI FRAGILE, PER CUI SONO SUFFICIENTI SCOSSE TELLURICHE ASSAI BASSE PER CAUSARE UN DISASTRO.
Oserei, addirittura, dire che alcuni edifici, da me visti, rischiano di crollare spontaneamente, senza il fatale ausilio della spinta sismica!

ALTER: Ma, allora, Aldo, perchè, nel nostro Paese si continua ancora a parlare della REALIZZAZIONE DI "GRANDI OPERE"?
Quali rischi comporta per tutti noi, ad esempio, l'ipotizzata costruzione del SUPERPONTE SULLO STRETTO DI MESSINA?
ALDO: Vedi, Alter, per quanto mi è dato di conoscere e di sapere, io ho numerose perplessità sull'edificazione di questo Ponte; addirittura, la mia contrarietà nasce, non tanto dalla sua tenuta fisica in caso di evento sismico, quanto, invece, da altri fattori che ti voglio brevemente esporre:
"E' previsto un Ponte a campata unica della lunghezza di oltre 3.500 metri.

Per quello che ne sappiamo, dovrebbero essere i Privati a pagare l'ammontare intero del costo dell'opera (calcolato ad oltre 6 Miliardi di Euro); mi sono chiesto e rivolgo la domanda anche a te, come questa opera potrà essere remunerata, in tempi ragionevoli, tenuto conto che gli stessi progettisti ne prevedono una qualche redditività solo con un Prodotto Interno Lordo in crescita di almeno il 3 per cento  annuo (oggi siamo a meno di 2,5 per cento all'anno).

Sorge, quindi, spontanea una domanda: "COME E CON QUALI RISORSE IL POTERE PUBBLICO POTRA' SUPPLIRE ALLE EVENTUALI, MA PROBABILI CARENZE ECONOMICHE DEL PRIVATO

 

Inoltre, mi sono posto questa ulteriore Domanda: A COSA SERVIRA'  UN SUPERPONTE COME QUELLO IPOTIZZATO, QUANDO LE RETI STRADALE E FERROVIARIA SICILIANA  E CALABRESE SONO ANCORA FERME ALL'ANTEGUERRA?

Caro Alter, mettiti nei panni di un cittadino messinese o reggino, che voglia utilizzare il Ponte: dovrebbe prendere l'auto, farsi mezz'ora di strada, attraversare il Ponte e, poi, fare ancora mezz'ora  per rientrare nell'altra città; in parole povere: ai 12.000 pendolari dello Stretto, il Ponte non servirebbe quasi a nulla!"

 

ALTER: Ma, io faccio un ulteriore ragionamento, Aldo!

E' stato affermato che il Ponte potrà reggere ad un terremoto pari a 7,1 gradi Richter; ma ai progettisti non è venuto in mente che sismi molto meno violenti potranno radere al suolo le Città dello Stretto, visto che soltanto il 25 per cento delle loro abitazioni hanno attitudini  antisismiche; mi domando allora: A COSA SERVE UN PONTE CHE VERREBBE A COLLEGARE DUE CITTA', RIDOTTE AD UN COMPLESSIVO RUDERE?

 

ALDO: Voglio aggiungere, a queste tue considerazioni, una mia ulteriore preoccupazione: terremoti violenti potrebbero mettere in moto grandi frane a scivolamento profondo, che potrebbero interessare i piloni stessi del Ponte; in proposito, desidero farti notare che nessun studio, su questo particolare aspetto, è stato ancora commissionato.

ALTER: Ed allora, Aldo, spero che tu sia d'accordo con me nel constatare che ci troviamo di fronte ad una PROGETTAZIONE CARENTE, ad una SCARSA UTILITA' DELLA STRUTTURA,  ad un drammatico RISCHIO IDROGEOLOGICO e, sul piano economico, addirittura ad una PREVEDIBILE DISTRAZIONE DI FONDI.

Ma, cerchiamo di andare oltre, Aldo!

Come vedi, di fronte ad un reale rischio sismico, la possibilità di costruire, in Italia, almeno quattro reattori nucleari di terza generazione a tecnologia EPR (EUROPEAN PRESSURIZED WATER REACTOR), secondo l'Accordo Italia-Francia, sottoscritto, tra le due Nazioni, in data 24 Febbraio 2009?

 

ALDO: No, Allter, ti prego! Non andiamo a toccare, oggi, questo argomento! Dovremmo stare tutta la notte in piedi a discutere senza prendere sonno!

Se vuoi affrontare anche questo tema, io sono disponibile, ma dobbiamo ragionarci su,. con la dovuta calma e ponderazione e non limitarci a qualche battuta!

Ti invito, quindi, a ritornare all'argomento che ci eravamo proposti di discutere, oggi! E l'argomento (e tu lo sai) è questo:

COME PREVENIRE I DANNI CAUSATI DA EVENTI SISMICI

 

ALTER: D'accordo, Aldo! Accetto il tuo invito, con, tuttavia, l'impegno reciproco a ritornare a discutere sul Tema dell'ENERGIA NUCLEARE o, se vuoi, in senso più lato, sulle RISORSE ENERGETICHE DEL FUTURO.

 

ALDO: Bene, Alter, ed allora ritorniamo a noi; ripeto il quesito:

COME PREVENIRE I DANNI SISMICI

A mio modo di vedere, le STRADE percorribili sono sostanzialmente quattro:

 

- STUDIO SULLE CARATTERISTICHE IDRO-GEOLOGICHE DEL SITO OVE SI VUOLE COSTRUIRE ed, in questo contesto, STUDIO DEL RISCHIO SISMICO TERRITORIALE

 

- STUDIO SULLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E SULLE CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE DEGLI STABILI

 

- STUDIO DEI MATERIALI DA UTILIZZARE IN EDILIZIA

 

- STUDIO SULLA LEGISLAZIONE AUSPICABILE ED ATTUABILE IN FUTURO

Ti propongo di dedicare  uno spazio idoneo ed un tempo sufficiente per percorrere assieme (e possibilmente in armonia) le strade ora indicate.

Ma, mi accorgo soltanto ora che si è fatto tardi ! Come passano velocemente le ore!

 

ALTER: Non te la prendere più di tanto, Aldo! Ci vediamo la prossima settimana con l'intento reciproco di raggiungere questo traguardo:

COSTRUIRE BENE PRIMA, PER NON PIANGERE DOPO!

 

Savona 21 - 04 - 2009                                                  Aldo Pastore