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NEL MIRINO DELLA PROCURA UNA
DELIBERA DEL 2004 Toirano, a una svolta l’inchiesta sulle aree “Invito a comparire” per Bertolotto e altri tre consiglieri |
MARCO RAFFA LA STAMPA TOIRANO Svolta a sorpresa nell’inchiesta sulle aree agricole-artigianali di Toirano scaturita da un esposto-denuncia presentato due anni fa da alcuni consiglieri di minoranza. Nei giorni scorsi la Procura della Repubblica, che nella primavera del 2007 aveva aperto un’indagine sulle delibere approvate nel 2001 e nel 2004 iscrivendo nel registro degli indagati i nove consiglieri di maggioranza dell’epoca, ha inviato a sole quattro persone - tra cui l’allora sindaco Marco Bertolotto - un «invito a comparire» per essere ascoltate in relazione alla delibera del 2004. L’«appuntamento» al sesto piano di Palazzo di Giustizia è fissato per le 15 del 16 aprile, giovedì prossimo. Oltre all’ex sindaco (ed ex presidente della Provincia di Savona) Berolotto, si dovranno presentare gli ex consiglieri Francesco Chinini, Clotilde Odasso e Vittorio Rosciano. Tutti assistiti dall’avvocato Camillo Ciurlo del foro di Genova. Nel documento inviato dalla Procura si fa riferimento alla seconda delle delibere all’origine dell’inchiesta, quella - la numero 21 del 6 aprile 2004 - con cui vennero riperimetrati gli ambiti delle aree artigianali. Un provvedimento - questa l’accusa - «sarebbe stato votato da amministratori che, direttamente o tramite propri congiunti, avevano interessi nell’area in questione, ottenendo un ingiusto vantaggio». Un’ipotesi che Bertolotto respinge con fermezza, ma anche con grande tranquillità. «Quelle aree erano già state vendute, nel 2003, alle Costruzioni Vega di Bergamo di Giuseppe Carminati, che aveva presentato il progetto dei capannoni artigianali: nessuno dei consiglieri aveva più alcun interesse nelle aree. E comunque quella delibera non offriva alcun ingiusto vantaggio: semplicemente, visto che alcuni dei proprietari avevano preferito non vendere e costruire in proprio un capannone, si erano accordati con Carminati perchè la ripartizione degli undici ambiti, molto frammentata, lo avrebbe impedito. Carminati, che possedeva il 90 per cento delle aree, avrebbe dato in permuta aree equivalenti ai proprietari minori. E con il ritocco dei confini, questi proprietari, tutti concentrati in un ambito, hanno potuto realizzare il loro capannone. Ripeto, non c’è stata nessuna variazione negli indici, ma solo un riordino dell’area nell’interesse di tutti. Votò anche la minoranza». Resta da capire se questa «mossa» della Procura significa che anche la tranche principale dell’inchiesta, quella sulla delibera del 2001 che cambiò la destinazione d’uso da agricola ad artigianale (80 i proprietari interessati, e tra loro anche la suocera di Bertolotto e qualche consigliere) è vicina alla conclusione, oppure è stata definitivamente accantonata. Anche perchè, trattandosi di fatti di otto anni fa, la prescrizione è vicina, vicinissima. |