TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

Lasciare il centro storico nel caos e nel sovraffollamento, poverissimo di parcheggi

I box del Seminario, c’era un progetto…

Il mistero che nessuno ha svelato

Incentivare il business delle nuove operazioni immobiliari. Chi tace…

 

 

Savona – Hanno distrutto un parco alberato per costruire box interrati. Hanno privilegiato un progetto, stracciandone un altro (approvato dal consiglio comunale nel 1990, col sindaco Bruno Marengo). Hanno rinunciato ad una proposta dello studio “Berriolo & Sirito del 1988, su sollecitazione dell’avvocato Renzo Brunetti, allora assessore all’urbanistica, con una previsione di 1133 posti auto e tutela della piante, del verde, per privilegiare 140 box e “tabula rasa” in supefice.

C’era in alternativa la possibilità di utilizzare la progettualità d’avanguardia di una ditta norvegese (vedi progetto a Genova) che avrebbe salvato il “polmone verde”. Hanno scelto il “porto delle nebbie”. Non hanno risolto i problemi (parcheggi e viabilità) del quartiere della “Villetta”.

Chi sa tace, con poche eccezioni, tra cui il Comitato spontaneo di cittadini (600 firme di abitanti). Ai quali hanno cercato con ogni mezzo di mettere la “sordina”, isolando ed emarginando i più attivi. Un metodo, lo diciamo solo a titolo informativo, utilizzato pure nei confronti di questo blog (da quando si è impegnato su alcuni fronti caldi), finora senza successo.

“Affaire seminario”: chi dovrebbe e potrebbe chiarire non trova il tempo di spiegare. Non si fa trovare al telefono, si nega, non rispetta l’impegno (da galateo) di richiamare colui che cerca soltanto chiarimenti. Non ha interessi, non corre per questa o quella casacca.

Il “palazzo”, palazzo Sisto IV compreso, pensa di cavarsela con la cura “il tempo cancella”. Tutta finisce in cavalleria, nel dimenticatoio.

Il cosiddetto “caso parcheggio” del Seminario, da qualunque parti si esamini, si approfondisca, è una delle tante, delle troppe vergogne che buona parte della classe politica, dirigente, associativa, ha “regalato” a Savona.

Un chicca aggiuntiva: la storia del bunker demaniale, le date, le tappe che lo caratterizzano, la sua fruibilità. L’omertà degli uffici regionali del Demanio nei confronti dei componenti del Comitato che non chiedevano segreti militari, ma la notizie della proprietà della galleria sotterranea, rifugio di guerra.   

Ai lettori che hanno letto quanto pubblicato sul numero 194 di Trucioli Savonesi (vedi…), con un buon numero di informazioni, documenti,  testimonianze, interrogativi senza risposta, con società e personaggi interessati all’operazione immobiliare (non hanno nulla da obiettare?), ricordiamo che su questo blog e su questo tema aveva scritto Guido Luccini, perito edile con i cappelli bianchi.

Un tecnico savonese che conosce bene alcune realtà della sua città. Ha scritto un articolo approfondito sulla questione parcheggi a Savona. Ha chiamato in causa, in senso propositivo, anche l’Unione Industriali che non gli ha risposto. Non è degno? Luccini documentava, fotografava, ricostruiva cosa era accaduto in tutti questi anni. Chi aveva interesse a lasciare il centro di Savona nel caos dei parcheggi, nel sovraffollamento da traffico. Non era difficile intuire dalle sue argomentazioni che la regia, la strategia era precisa: lasciando il centro città nel “degrado”, si incentiva, si favorisce tutte le altre operazioni immobiliari in atto  e future, dove il business di box, garage, tira assai di più degli stessi alloggi. Sono oggetto di attenzione di investitori, grandi e “piccoli”.

Cosa rispondono i “signori” che siedono a Palazzo Sisto IV? Luccini è un’estremista di destra, un eco-terrorista di sinistra? Un bolscevico? Un tangentaro?

Un tecnico, diciamo noi, con esperienza in una delle maggiori imprese italiane impegnate all’estero, con vastissime esperienze (positive nei risultati) in Spagna e non solo. Luccini non capisce nulla dei bisogni di Savona?  Sulla stessa lunghezza d’onde l’architetto Berriolo e l’ingegnere Giorgio Sirito (già consulenti di Regione e Comuni) sono da considerare dei visionari da legare?

Chi protegge, chi alimenta i registi degli anni bui della nostra città? E’ il mondo bancario? Sono le mele (marce?) del mondo industriale? Come spiegare altrimenti le sciagurate scelte che Savona, la “rossa”, subisce con il consenso dell’informazione scritta, televisiva, della maggioranza dei cittadini elettori?

Scelte suicide, visto i risultati. Scelte autolesioniste visto che Savona continua a costruire case destinate a restare vuote, a non offrire ai giovani opportunità di lavoro stabile, a non risolvere alla radice i problemi dei parcheggi e della viabilità urbana, della valorizzazione del suo prezioso centro storico.

Se qualcuno ritiene di sentirsi diffamato, non si faccia pregare, ci saranno dei giudici che sanciranno se è tutta una grande calunnia, una menzogna, per colpire i benemeriti cittadini italiani che da decenni trascinano soluzioni, ma non hanno dubbi nell’elargire il “benessere del cemento”. Continuano a progettare interventi pubblici con una girandola di soluzione annunciate e puntualmente disattese, procrastinate.

Ecco quanto Guido Luccini aveva già scritto per Trucioli Savonesi in merito ai parcheggi di Savona e all’area del seminario. Vale la pena rileggere, documenti inclusi.

La Redazione

 

Infatti è del tutto evidente che la sezione degli imprenditori edili dell'Unione Industriali di Savona, non avendo trovato nel P.U.C. nessuna proposta concreta per dotare la Città di un adeguato numero di parcheggi “stanziali”, che, rappresenta uno dei problemi mai risolti dalle nostre Amministrazioni, ha pensato ad una soluzione secondo me assolutamente parziale e tecnicamente discutibile del problema ma,.....

Se si fossero rivolti ad una persona anziana, meglio se vecchia come me, sarebbe saltata fuori:

 

1)    una lettera del Vescovo di Savona Don Giulio Sanguineti che  nel giugno del 1987 concedeva il nulla osta ad un progetto di 1133 (millecentotrentatre) posti auto a rotazione;

2)    una richiesta di integrazione, al progetto degli ing. Berriolo e Sirito, richiesta dall'assessore all'Urbanistica avv. Renzo Brunetti datata 19/02/19888 prot. n° 5805 ;

3)    l'approvazione del Consiglio Comunale  che con delibera n° 141 del 19/02/1990 approvava questo “Parcheggio nell' area del  Seminario Vescovile di via Ottaviano per 1133 posti auto a rotazione (vedi progetto parziale);

4)    l'offerta del Sindaco  Sergio Tortarolo del 23/ 06/1993  che, pagando chiaramente con il nostro danaro pubblico, aveva già all'epoca, incaricato uno studio di ingegneria per individuare 13 zone di cui 5 in centro città  ed 8 in zone periferiche per un totale di 1073 posti auto, o, in alternativa 858 box più 193 posteggi meccanizzati, in modo da offrire in concessione il relativo suolo pubblico ai privati cittadini per la realizzazione.             

 

Per quanto ai punti 1),2),3) ritengo che l'esame di questo progetto, sicuramente ancora valido in tutta la sua efficienza proprio in quanto la città in vent'anni non si è modificata affatto, possa risultare in oggi ancora molto competitivo rispetto a qualsiasi proposta alternativa.

 

E' indubbio che l'intero quartiere della Villetta verrebbe a disporre di un servizio simile a quello che collega le alture di Genova con il centro della città ( da noi in piazza Diaz ), ascensori e corridoi mobili consentirebbero l'eliminazione dell'affollamento su gomma provocato a Savona dagli abitanti della stessa  Villetta.

     

        E sono certo che leggendomi, la sezione degli imprenditori edili     dell'Unione Industriali di Savona vorrà dare un'occhiata al progetto  Berriolo – Sirito esprimendo  quindi, un Suo giudizio.

                 Stralcio del Progetto approvato con delibera n°141del 19/02/1990