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Alassio. Sigilli a una villa sulla collina alassina. È
entrata nel vivo l'inchiesta della guardia di finanza sulle
case di lusso e il primo a farne le spese sarebbe un
albergatore alassino che sta realizzando una villa in
regione Cavia, alle spalle della frazione Solva,
ristrutturando un vecchio rustico in abbandono da tempo.
L'inchiesta sarebbe partita da alcuni accertamenti sulle
fatturazioni di una ditta del settore edile e indagando
sull'applicazione delle aliquote Iva, quindi sulla natura di
case di lusso di alcuni immobili ristrutturati, i finanzieri
avrebbero scoperto anche abusi edilizi a quanto pare
piuttosto consistenti.
Secondo quanto emerso dall' esame dei documenti e dai
sopralluoghi effettuati anche con l'ausilio degli
elicotteri, i lavori di ristrutturazione del rustico di
Cavia si sarebbero spinti ben oltre quanto previsto dal
progetto e dalla concessione edilizia e di quanto permesso
dalle normative urbanistiche.
La ristrutturazione non avrebbe infatti rispettato le
volumetrie previste, ma risulterebbero degli ampliamenti
ritenuti molto sospetti dai finanzieri, e addirittura
sarebbe comparsa una piscina non prevista. Inevitabile a
quel punto il sequestro del cantiere.
Per proprietari e tecnici dovrebbe scattare a questo punto
la denuncia per abuso edilizio, mentre i lavori resteranno
bloccati almeno fino a quando non sarà deciso se ordinare il
ripristino, cioè l'adeguamento della costruzione a progetti
e concessioni abbattendo le parti non previste, oppure non
si troverà la strada per una sanatoria, che comunque
risulterà molto onerosa per i proprietari.
Ma l'inchiesta non sembra finire qui. Nel mirino ci
sarebbero infatti almeno altre due ville, anche se in questi
casi i lavori già ultimati renderebbero un po' più complesso
il compito degli inquirenti, visto che non sarebbe più
possibile verificare gli abusi attraverso un semplice
sopralluogo tecnico.
Il filo conduttore dell'inchiesta sembrerebbe proprio
un'impresa impegnata in tutti e tre i cantieri, quella dalle
cui fatturazioni sono partiti i controlli. Anche in questi
casi i lavori non sarebbero rispondenti alle concessioni, ma
le verifiche (in questa fase soprattutto riguardo le
documentazioni) sono ancora in corso ed è difficile
prevedere se si arriverà a ulteriori sequestri e conoscere
proprietari e titolari delle licenze. Si tratterebbe a
quanto pare di importanti esponenti del mondo economico non
solo ligure.
L. Reb.
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