Sigilli al cantiere di una villa in ristrutturazione a Solva
di proprietà di un albergatore alassino
IL SECOLOXIX
Alassio. Sigilli a una villa sulla collina alassina. È entrata nel vivo l'inchiesta della guardia di finanza sulle case di lusso e il primo a farne le spese sarebbe un albergatore alassino che sta realizzando una villa in regione Cavia, alle spalle della frazione Solva, ristrutturando un vecchio rustico in abbandono da tempo.
L'inchiesta sarebbe partita da alcuni accertamenti sulle fatturazioni di una ditta del settore edile e indagando sull'applicazione delle aliquote Iva, quindi sulla natura di case di lusso di alcuni immobili ristrutturati, i finanzieri avrebbero scoperto anche abusi edilizi a quanto pare piuttosto consistenti.
Secondo quanto emerso dall' esame dei documenti e dai sopralluoghi effettuati anche con l'ausilio degli elicotteri, i lavori di ristrutturazione del rustico di Cavia si sarebbero spinti ben oltre quanto previsto dal progetto e dalla concessione edilizia e di quanto permesso dalle normative urbanistiche.
La ristrutturazione non avrebbe infatti rispettato le volumetrie previste, ma risulterebbero degli ampliamenti ritenuti molto sospetti dai finanzieri, e addirittura sarebbe comparsa una piscina non prevista. Inevitabile a quel punto il sequestro del cantiere.
Per proprietari e tecnici dovrebbe scattare a questo punto la denuncia per abuso edilizio, mentre i lavori resteranno bloccati almeno fino a quando non sarà deciso se ordinare il ripristino, cioè l'adeguamento della costruzione a progetti e concessioni abbattendo le parti non previste, oppure non si troverà la strada per una sanatoria, che comunque risulterà molto onerosa per i proprietari.
Ma l'inchiesta non sembra finire qui. Nel mirino ci sarebbero infatti almeno altre due ville, anche se in questi casi i lavori già ultimati renderebbero un po' più complesso il compito degli inquirenti, visto che non sarebbe più possibile verificare gli abusi attraverso un semplice sopralluogo tecnico.
Il filo conduttore dell'inchiesta sembrerebbe proprio un'impresa impegnata in tutti e tre i cantieri, quella dalle cui fatturazioni sono partiti i controlli. Anche in questi casi i lavori non sarebbero rispondenti alle concessioni, ma le verifiche (in questa fase soprattutto riguardo le documentazioni) sono ancora in corso ed è difficile prevedere se si arriverà a ulteriori sequestri e conoscere proprietari e titolari delle licenze. Si tratterebbe a quanto pare di importanti esponenti del mondo economico non solo ligure.
L. Reb.