Le belle notizie che non fanno notizia. La storia di Antonio (clarinetto) e di Genesio (corno)

<Auguri, da 67 anni con la banda

Record ligure a Loano e Imperia>

Nessuno li festeggia, li ricorda. Sono autentici “personaggi” ricchi di benemerenza

 


 

Da sinistra a ds: Antonio Nicosia, il maestro Licaj Artan, Francesco Gallo e Luca Del Monte in una foto d'archivio

Loano -  Quando si sfoglia l’albo dei ricordi delle benemerite bande musicali del ponente ligure le storie, i personaggi, non finiscono di stupire, sorprendere. Si scopre che Antonio Nicosia, sulla soglia dei 79 anni, è il più longevo suonatore di banda in attività della Liguria. Da 67 anni non perde un appuntamento. Non perde un concerto. Una sfilata. E’ originario di Noto (Siracusa), ma di fatto è cittadino loanese da sempre. E da sempre di professione imbianchino, clarinettista di passione, per amore. Un pilastro delle bande cittadine.

Nello stesso albo d’onore, si contende il primato l’imperiese di Oneglia, Genesio Donzellini che da 67 anni suona il “corno” e lo ritroviamo in tante fotografie di avvenimenti del  ponente ligure. Persino ai primi appunti con l’inno “Europa Unita” di Delio Farinazzo di Ceriale.

Donzellini, una grande passione, un attaccamento, la divisa di questo e quel corpo bandistico. Sempre pronto a correre, a dare una mano al maestro, agli amici.

L’hobby di musicisti? Nei matrimoni c’è l’usanza delle nozze d’argento (venticinquesimo), nozze d’oro (cinquantesimo), nozze di diamante (sessantesimo).

Peccato non esista un anniversario per festeggiare chi suona nelle bande. E si, perché arrivare a 67 primavere, vuol dire aver trascorso una vita stracolma di ricordi.  Dedicando tanto tempo, tantissime ore, un’infinità di giorni alla musica più impegnata, meno effimera. Più formativa. Aver sfilato, essersi esibiti, in pubblico, centinaia e centinaia di volte. Custodire decine di aneddoti, aver conosciuto persone e personaggi, contribuito a rendere più “maestose” città, paesi, feste patronali, ricorrenze, manifestazioni, attaccamento alle tradizioni, ai valori di maggiore spessore.

Antonio Nicosia e  Genesio Donzellini  non saranno gli unici, ma 67 anni di “onoratissimo” volontariato sono un monumento alla benemerenza. Non daranno diritto acquisito ai roboanti titoli onorifici, solitamente riservati ai cittadini che si distinguono per meriti sociali. Ma gli onori, i ringraziamenti, l’ammirazione, gli applausi ricevuti li meritano per intero. Da tutti. Sono personaggi straordinari di cui dovrebbero andare fieri le città, le associazioni più impegnate ed elitarie. Sono un fulgido esempio di servizio ed altruismo verso la comunità tutta, senza distinzioni. Una testimonianza da valorizzare, da tramandare come scuola di vita.

Nella foto che pubblichiamo (materiale d’archivio) di fine anni novanta, sulla destra Antonio Nicosia, a fianco l’allora maestro Licaj Artan; al suo fianco Francesco Gallo, l’anima del  (dopo lo scioglimento della banda Città di Loano nel 1962) “Santa Maria Immacolata”, complesso bandistico ospitato nell’omonima parrocchia di via dei Gazzi. Alla destra, un Luca Del Monte, classe 1979, all’epoca il più giovane.

Il presidente Gallo suona trombone e bassotuba, ha al suo attivo 56 anni di attività, tanto impegno, amore, dedizione, qualche delusione. A sua volta archivio storico di una tradizione che non tutti gli enti pubblici tengono nella dovuta (diciamo doverosa) considerazione. La banda cittadina in molte aree d’Italia e d’Europa è un patrimonio collettivo, una risorsa su cui investire, anziché elemosinare come spesso accade. E' messa al centro dell’attenzione popolare.

Nella banda musicale di Loano non mancano altri personaggi da primato, da record. C’è Antonio Porpora, classe 1932, origini napoletane. Il suo clarino ha rallegrato, ha onorato bande musicali a Finalborgo, Alassio, Imperia, Pietra, Loano. Ed ancora oggi non si fa pregare quando bisogna presentarsi alle prove settimanali, agli appuntamenti. Lo spirito di un ragazzo.

Per restare nei ricordi, l’albo ponentino potrebbe annoverare anche Roberto Ribò di Albenga che ha deposto l’inseparabile tamburo solo dallo scorso anno, dopo aver raggiunto le 80 primavere. Una bandiera tra i musicisti.

L’album storico delle nostre bande lo riproporremo, a puntate, nelle prossime settimane. Da Loano e da altri centri. Dei corpi bandistici ci si ricorda davvero a rate, col contagocce. Non dimentichiamo almeno i “cimeli” viventi. Non hanno l’onore delle cronache, rendiamogli onore con un grazie dal profondo del cuore. Esaltando i meriti per riproporli alla società dell’effimero, che senza accorgersi cancella e dimentica anche i valori-pilastro della nostra civiltà.  

L.C.