Trucioli Savonesi, come sempre, lascia la parola ai documenti e riporta articoli

Indagine Sca: tutti innocenti gli indagati?

e... Socco sparava su Boggiano e Balestra

Per non dimenticare alcune tappe di una vicenda che nasce lontano. E oggi....

 

 


Roberto Socco
Alassio - Per rendere un servizio ai navigatori di Trucioli ripubblichiamo, in modo che ognuno possa farsi un'idea, alcuni articoli dal 2005 sul caso Sca e non solo. Sono articoli di giornale significativi perchè contengono anche dichiarazioni di alcuni degli attuali protagonisti. C'è un'indagine penale e vale la pena attendere le conclusioni, di cui magari si parlerà tra qualche anno o non si parlerà più, come spesso accade con la giustizia italiana e con le leggi (non scritte dalla magistratura) bensì dai politici che governano.

Spesso i cittadini lo dimenticano, attribuendo - perchè fa comodo ad una certa classe politica- ruoli che i giudici non hanno. Semmai esistono altre problematiche. I giudici sono tenuti ad applicare il codice di procedura ed il codice penale che Camera dei Deputati e Senato hanno varato nel corso degli anni. E sono leggi dello Stato.

Pubblichiamo inoltre di seguito, nella sua interezza, l'articolo che ha scritto Luca Rebagliati sul Secolo XIX, di giovedi 26 marzo 2009.  

Alassio. Bufera sulla Sca all'indomani degli avvisi di garanzia che hanno colpito cinque amministratori ed ex amministratori della società pubblica che gestisce il servizio idrico. Una bufera che non coinvolge solo il mondo politico alassino, visto che a finire nel mirino della procura sarebbero stati oltre agli attuali dirigenti Sca (Roberto Socco, Francesco Bogliolo e Roberto Bozzolo, tutti alassini) anche due ex amministratori, cioè il laiguegliese Giuseppino Villata e nientemeno che Pietro Balestra, presidente dell'aeroporto Panero e del depuratore ingauno oltre che vicesindaco ed ex sindaco di Villanova. Proprio gli ultimi due sembrano i più indispettiti, visto che sono sempre stati critici nei confronti della gestione della Sca, al punto da esserne estromessi e, nel caso di Balestra, diventarne rivali e in qualche modo concorrenti con il progetto del depuratore ingauno. Ma è bene ricordare che l'indagine è ancora alla sua fase iniziale, e dopo le verifiche che finanza e magistrati faranno sulla contabilità societaria è possibile che qualcuno dei cinque amministratori esca dall'inchiesta oppure che qualche altro personaggio vi faccia il suo ingresso.
Ma a parte le vicende giudiziarie vere e proprie, la bufera si sta abbattendo anche sulla stessa società. Il primo a chiedere l'azzeramento del consiglio d'amministrazione è stato l'ex primo cittadino ed esponente di spicco della Lega Nord Roberto Avogadro, cioè un alleato di Melgrati. E ovviamente l'opposizione non manca di fare altrettanto. «Quanto affermato da Avogadro è in linea con quanto da noi da tempo e più volte ribadito - afferma Giovanni Ragazzini, consigliere di Alassio più tua e segretario Pd - Ci rallegriamo che la Lega Nord prenda le distanze dalla linea politica fino a qui imposta dal sindaco Melgrati che l´ha portata ad approvare i bilanci della Sca nonostante i richiami di una maggiore attenzione espressi dall´opposizione anche dopo che il revisore dei conti aveva dichiarato in consiglio comunale che vi erano irregolarità nel bilancio. Riteniamo più che mai opportuno il commissariamento della società, peraltro da noi più volte proposto, nominando un rappresentante anche della maggioranza attingendo magari tra gli amministratori di altre società partecipate». «Il signor Avogadro invece di preoccuparsi come suo costume di mescolare nel torbido, tentando di screditare gli amministratori della nostra società per avere un po´ di visibilità, dovrebbe invece meditare sull´inchiesta già conclusa riguardo la Gescomare, feudo alassino della Lega Nord. Come tutti sanno, in un periodo in cui Avogadro era sindaco leghista la Guardia di finanza ha accertato un´evasione fiscale per circa un miliardo delle vecchie lire a carico della Gescomare. E l´evasione accertata nella società da lui costituita, gestita da amministratori leghisti all´epoca da lui nominati ci fa capire che qualcuno non ha visto dove siano andati a finire quei pubblici denari sottratti alla comunità alassina. Quanto alla minoranza non accettiamo lezioni di etica da personaggi come questi». Il sindaco Melgrati non intende per il momento prendere provvedimenti. «Sono indagati, non condannati - spiega - quindi non vedo motivi per un commissariamento. Sono convinto che tutto si risolverà».
Luca Rebagliati