Savona. Imprese edili nate dal nulla senza preparazione professionale, squadre di caporalato che reclutano lavoratori stranieri in nero penalizzando le imprese in regola, mancanza di controlli, evasione fiscale e gravi irregolarità nello smaltimento dei rifiuti. A questo si aggiungono i committenti che pur di avere un o sconto sulla ristrutturazione della casa a basso prezzo si affidano a lavoratori in nero senza preoccuparsi della questione sicurezza.
È un grido d'allarme quello lanciato da Giorgio Grillo Presidente della CNA Costruzioni a difesa delle centinaia di piccole imprese artigiane minacciate dal clima da far west che si sta diffondendo nel settore edilizio della nostra provincia.
«Nella nostra provincia il comparto artigiano dell'edilizia comprende circa 4.000 imprese che diventano 5.000 se si aggiungono anche gli impiantisti, in sintesi più della metà delle imprese iscritte all'Albo - afferma Giorgio Grillo - oltre il 70% delle ditte che si scrivono mensilmente all'Albo appartengono al settore dell'edilizia e buona parte di esse sono formate da lavoratori extracomunitari che avrebbero bisogno di specifica formazione. Non parliamo, poi, del problema della sicurezza che non può essere garantita».
Le piaghe maggiori sono l'abusivismo e il lavoro in nero, un sistema che trova spesso la connivenza del committente che reclutando imprese "fantasma" spende meno. «Per questo motivo chiediamo che i cantieri nei quali lavorano operai in nero vengano immediatamente sequestrati -Â? conclude Grillo - e che si responsabilizzino maggiormente i committenti maggiorando le sanzioni a loro carico sino ad arrivare alla confisca del cantiere dell'immobile in costruzione». Allo stesso tempo la Cna insiste perché il settore, privo di normativa, venga regolamentato con l'approvazione della legge giacente in Parlamento che disciplina l'attività professionale del settore edilizio.