Abusi edilizi: confisca
delibera del comune di finale per i casi non sanabili
Italia Nostra: atteggiamento sbagliato, ciò che è fuori dalle regole va abolito
IL SECOLOXIX
Savona. L'iniziativa-bomba parte da Finale: in base a una delibera approvata dall'amministrazione Richeri, gli abusivismi edilizi, qualora non possano essere sanati e non vengano demoliti, siano inglobati nel patrimonio comunale. Una norma destinata a far discutere, proprio in un momento in cui l'edilizia è al centro dell'attenzione con il discusso decreto legge sulla casa che il Consiglio dei ministri dovrebbe varare fra pochi giorni. Come spiega il vice sindaco e assessore all'Urbanistica di Finale, Giovanni Ferrari, la norma rientra nell'intensa attività di controllo contro gli abusivisimi edilizi in atto da tempo. «Negli ultimi anni - afferma - l'attività di controllo dei cantieri edilizi è stata potenziata. Sono numerosi gli abusi scoperti e su cui siamo intervenuti con ordinanze di messa in prestino e demolizione delle parti abusive».
Ma come giudicano l'iniziativa gli altri sindaci della Riviera? «La delibera di Finale si rifà a una norma nazionale - dichiara il sindaco di Alassio, Marco Melgrati - in base alla quale l'esproprio si può fare nei casi di lottizzazione edilizia, cioè quando sono stati realizzati interventi per costruire più di una unità senza autorizzazione edilizia. A Finale la norma è stata estesa alle singole opere di abusivismo. Ad Alassio non ci siamo mai posti il problema perché non si è mai presentato il caso. Giudico comunque positivamente l'iniziativa, anche se è molto difficile che il Comune possa arrivare all'acquisizione di immobili. Credo che, piuttosto che regalare una costruzione al Comune, arrivato al terzo grado di giudizio, il privato preferisca abbatterla». Non conosco la delibera - afferma il sindaco di Spotorno, Bruno Maregno -. La strada più comune contro l'abusivismo è il ripristino della situazione esistente, se non è possibile la sanatoria».
Anche chi si occupa della tutela dell'ambiente interviene nel caso. «Credo che, se un'edificazione è illegittima, non diventa legittima se passa in proprietà al Comune - afferma Roberto Cuneo, presidente della sezione locale di "Italia Nostra" -. Una norma del genere è sbagliata concettualmente. Essendo a mio avviso eccessiva, probabilmente diventa sostanzialmente inapplicabile e, quindi, inapplicata. Si tratterebbe di un atteggiamento punitivo e utilitaristico». «L'abuso edilizio - continua - va sanato solo con la sua distruzione. Ciò che è fuori dalle regole va cancellato. Se una costruzione è abusiva, lo resta anche se passa al Comune. Soldi e guadagno non sono elementi di scambio con il diritto. Il territorio va tutelato e non considerato un bene di scambio».
L'iniziativa finalese lascia perplesso anche il presidente della Società savonese di Storia patria, Carmelo Prestipino. «Mi chiedo se una norma del genere sia legale - dichiara -. Se le cose stanno veramente così, di fatto si chiede una sorta di condanna con procedura di esproprio. Se si tratta di una provocazione nell'ambito dell'abusivismo edilizio va bene, altrimenti sono molto scettico. Mi fa comunque molto piacere sapere che esistono iniziative contro l'abusivismo edilizio».
Stefania Mordeglia
mordeglia@ilsecoloxix.it

Bardi: Organizzeremo ronde di volontariper scoprire le irregolarità urbanistiche
la provocazione
Finale. «Organizzare ronde urbanistiche che vadano a controllare il territorio in maniera sistematica, per preservarlo dagli abusi edilizi». A lanciare la proposta è il consigliere di minoranza Gloria Bardi di "Un'Altra Finale", dopo il caso dell'autosilos di via Castelli, sequestrato dai carabinieri del Noe di Genova, in quanto realizzato in difformità delle autorizzazioni rilasciate dal comune di Finale e delle norme del Piano urbanistico comunale. «Potremmo darci da fare per istituire delle ronde che vadano a fare quello che gli uffici non sono in grado di fare» aggiunge. Una provocazione che pungola il vice sindaco ed assessore all'Urbanistica Giovanni Ferrari, reagisce in modo positivo: «Se ci sono i volontari si potrebbero fare per aiutare i tecnici degli uffici comunali che, in collaborazione con la Polizia municipale e la Guardia forestale, non perdono mai di vista il territorio».
S. An.