Le previsioni, nel ponente, alla
vigilia delle Provinciali. Il ruolo di De Franceschi
Sarà un trionfo storico:
Vaccarezza-Melgrati-Sasso
Il ritorno di un ex (Cuneo Polli)
che in consiglio accusò il Pci di trame oscure, parlò di poteri occulti,
Cooperative di partito, di trame dell’assessore Strizioli
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![]() Gianfranco Sasso |
Albenga – Sarà un trionfo, un successo strepitoso. Sarà Vaccarezza il futuro presidente della Provincia. Non hanno dubbi i maggiorenti albenganesi. Il “popolo di Comunione e Liberazione”, tra l’altro citato, come forza motore dello schieramento a livello nazionale, in una recentissima dichiarazione dell’ex ministro Alfredo Biondi. Non ha dubbi chi conosce la realtà politica del ponente savonese e del suo entroterra. Nel comprensorio si è formato un trio imbattibile: Vaccarezza-Melgrati-Sasso. Una macchina di voti per il largo seguito popolare su cui possono contare. Capaci di mettere insieme, di unire, saldare il Popolo delle Libertà nelle sue diverse anime. |
<Mi è rimasto impresso
– racconta un democristiano della prima ora e della vecchia guardia, già
sindaco ed imprenditore –
in occasione dell’inaugurazione ufficiale dell’asilo
di Cisano sul Neva, l’incontro tra il ministro
Claudio Scajola e Gianfranco
Sasso. L’abbraccio, il bacio, due amici sinceri che si trovano. Il
potente di Forza Italia che
davanti a tutti dimostra l’amicizia e la stima nei confronti di
Sasso. E’ stato un segnale, un messaggio importante. Perché stupirsi
se Sasso sia oggi diventato
l’uomo di punta del
Popolo delle Libertà nel collegio di
Albenga 2? Non è soltanto venuto il momento della riscossa di un
personaggio discusso e discutibile, con un passato politico burrascoso. La
vittoria di Sasso, la sua scelta
di candidato con Vaccarezza e
Melgrati è qualcosa di più…Ha vinto lui, hanno perso chi l’ha fino ad
oggi considerato ingombrante per il passato>. Un “ingenuo”(?) articolista de La Stampa, a firma di e.b., alla vigilia dell’incoronazione di Vaccarezza presidente, scriveva che… era l’uomo giusto, al posto giusto, sia per la sua vasta esperienza amministrativa a Loano (assessore prima e sindaco poi), ma soprattutto perché è una campagna elettorale assai combattuta, con il centro destra impegnato a strappare lo scettro alla sinistra, aggiungendo che bisogna avere alle spalle una disponibilità di spesa notevole. Vale a dire, tanti soldi, e Vaccarezza, secondo La Stampa, è nelle migliori condizioni, avantaggiato. Una campagna elettorale dispendiosa che il rivale valbormidese Boffa (centro sinistra) si sogna di notte. Non solo, ad Albenga ed in Riviera l’avversario di Vaccarezza resta un “illustre sconosciuto”. Aggiunge ancora l’ex sindaco: <Boffa un’ottima persona, sotto ogni aspetto, onesto, preparato e non ricattabile, ma da queste parti non sanno chi sia, cosa rappresenti, mentre Vaccarezza può contare su una popolarità assai consolidata, proprio in Riviera. Del resto un tempo da queste parti era di moda essere tutti tavianei, o compagni viveriani, oggi c’è la corsa, la gara ad essere scajolani e di centro destra>. I problemi di questa terra, sempre più depredata della sua antica ricchezza, l’agricoltura, vengono dopo. Oggi, vince chi parla di sviluppo, chi può lascia intravedere tante nuove occasioni edificabili, con benefici a catena. Poco importa se la statale-provinciale Albenga-Pieve di Teco è la stessa di quando il trasporto era affidato ai carri trainati da cavalli, muli, asini, buoi. Solo la Provincia di Imperia ha realizzato interventi concreti. Destinati al futuro. In molti tratti “savonesi” quando piove, l’arteria si trasforma in un lago artificiale. Decine di nuove costruzioni si immettono direttamente sulla strada, creando pericoli gravissimi; se nelle zone edificate ed urbanizzate c’è totale assenza di marciapiedi. Aree di sosta per le emergenze. |
![]() Teresiano De Franceschi |
O ancora, se in futuro la nuova stazione ferroviaria di Bastia darà un altro colpo al centinaio di ettari di terreni agricoli. Sconvolgerà, attraverso il nuovo sistema viario, l’intera frazione ingauna. Senza rispondere ad alcuna logica di valorizzazione della stessa agricoltura di cui tanto ci si riempie la bocca. Tornando a parlare della macchina elettorale di Vaccarezza si è subito messa in mostra inaugurando ed aprendo nel centralissimo viale Martiri una “sede elettorale”; nei locali da tempo chiusi e che ospitavano un negozio di tessuti ed abbigliamento di una famiglia di commercianti di Pogli. Da anni i locali, a seguito di un dissesto, erano inutilizzati, abbandonati. Da un “crack” commerciale alla prospettiva di un successo elettorale. |
Le truppe albenganesi del “Popolo delle Libertà”, oltre a Sasso, possono contare sul nuovo “arrivato”, Teresiano De Franceschi, (fedelissimo di Angelo Barbero), che ha acquistato grandissimo potere con al costruzione del nuovo ospedale. Un medico, promosso manager, che dalla terra natia di Pieve di Teco, è diventato in quel di Albenga un personaggio di potere e di spicco della sanità comprensoriale. Si aggiunga un fortissimo architetto Marco Melgrati, supervotato sindaco di Alassio, e in grado di garantire a Vaccarezza presidente, una valanga di voti nella “città del Muretto”; infine il tandem Sasso –De Franceschi farà bottino sicuro nell’albenganese opulento. E per Gianfranco Sasso è soprattutto l’anno della riscossa. Lui che a metà degli anni settanta aveva dovuto affrontare battaglie umane, politiche e giudiziarie, molto dure. Aveva dovuto battere la ritirata. Anche nel lavoro, tra il cantiere navale di Albenga-Vadino e Torino. Lui che era stato messo all’indice perché considerato personaggio diventato “impresentabile”. Ora non solo è candidato di un partito che si accinge a governare la Provincia di Savona, ma ha dimostrato la profonda amicizia che lo unisce al ministro Scajola, al punto che sarebbe stato prescelto a realizzare una “piccola” imbarcazione destinata al politico imperiese con l’hobby della vela d’epoca, della collezione di auto antiche. Per documentare un momento storico-pubblico che ha avuto tra i protagonisti Gianfranco Sasso riproduciamo un verbale di seduta consiliare, mai pubblicato nella sua interezza. Contiene l’arringa difensiva all’epoca dello “scandalo” (poi sgonfiato) delle aree comunemente definite della “Cuneo Polli”. Arringa, ma anche la requisitoria contro coloro, compresi alcuni giornalisti, che per Sasso avrebbero montato ad arte la vicenda per far naufragare la giunta presieduta dal giovane sindaco, Mauro Testa, socialista. Vedi (….) alcuni ritagli di giornale dell’epoca. Scritti da Giuseppe Morchio, Daniele La Corte e Luciano Corrado. Tra l’altro dopo una prima condanna il processo ebbe modifiche tra appello e Cassazione. Non disponiamo dell’ultima sentenza, confidando che Sasso non avrà difficoltà a renderla pubblica. Ecco, trascritto, l’infuocato intervento di Gianfranco Sasso in consiglio comunale. Vale la pena, a fini di storia di vita albenganese, riproporlo in tutta la sua veemenza. Signor
sindaco, signori consiglieri. Ritengo doveroso, dopo la campagna giornalistica, che in questi ultimi giorni ha coinvolto il mio nome, fare certi chiarimenti. Per disciplina di partito mi ero autosospeso, in attesa che il partito verificasse la posizione in cui i giornali mi avevano coinvolto. La decisione della mia presenza in questo consesso è proprio perché ho chiesto autonomamente al partito di potermi difendere per il bene mio, per la chiarezza di fronte alla popolazione e per il bene del mio stesso partito. Ho chiesto di essere autonomo proprio per non dare alibi a quelle scandalose richieste che il Partito Comunista ha fatto con i suoi volantini. Ebbene, ritengo che questa sia la sede della discussione legittima, non luoghi astratti, cantieri o sedi di avvocati o di architetti (Compagno Viveri!), eccetera. |
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La popolazione e gli elettori sappiano le cose senza mistificazioni e manipolazioni. Si dice sui giornali e nella stampa locale che non conoscevo il Borello. Signori giornalisti, per disciplina di partito non ho mai fatto dichiarazioni e non ho parlato con voi. Io dico che conoscevo il Borello – il quale voleva aprire un punto di vendita, come società di fatto “Polli Genola”, ad Albenga. Punto di vendita che aveva chiesto dal lontano 1974. Tanti ostacoli, violazioni, di diritti di legge di cui non si aspettava e nonostante tutto vediamo dalle dichiarazioni di Borello alla Stampa dove parla di scorrettezza amministrativa. Perché, che cosa successe? Sarebbe utile saperlo da chi mi ha preceduto. Abbiamo rimediato con i compagni di giunta…ma soprattutto a tutela dei consumatori e della popolazione albenganese. …I prezzi della “Polli Genola” sono assai inferiori…ho urtato interessi particolari e Borello è diventato persona scomoda. |
Di ciò ebbi consapevolezza nel momento in cui, anche nell’attuale giunta ci fu un’opposizione di un assessore a tale pratica , i cui vantaggi per la popolazione sono evidenti, la correttezza ed il senso di responsabilità civica è stata trasformata nella recente campagna scandalistica, come operazione equivoca. Ebbene sono orgoglioso e rivendico per primo di aver favorito, di aver fatto risparmiare le famiglie albenganesi…La popolazione lo sa, tutti i giorni va a comprare… I miei rapporti con la Cooperativa? Montati su tutta la stampa borghese…Ritengo di far conoscere al consiglio comunale che sono Sindaco, e per sindaco si intende revisore dei conti, di una Cooperativa, senza alcun potere decisionale…Ritengo che la sensibilità che una persona operante in un partito di sinistra possa essere anche quella dell’interessamento della Cooperativa…. Si parla che ero sindaco di una Cooperativa di una famiglia. Compagni Comunisti, vi siete sbagliati. Qui ho le prove. La
Cooperativa è rappresentata da tutte le forze politiche dove il
vice presidente identificato nella persona del signor
Zavattaro è un compagno
comunista…è un responsabile a livello nazionale per le deleghe delle
Cooperative del Partito
Comunista. Si parla di speculazioni. Io ho lo statuto della “Genola Polli” di cui sono Sindaco. L’articolo due dice che potrà compiere tutte le operazioni finanziarie, mobiliari, immobiliari e di qualsiasi altra natura per le proprie attività. Per la propria attività e non per trattare del cemento! Non sono Sindaco della famiglia Borello, bensì di una Cooperativa che sta cercando di espandere l’attività in Liguria per allestire allevamenti. Ai Compagni Comunisti, visto lo scandalo che
hanno voluto creare attorno alla mia persona, coinvolgendomi col
nome su volantini dico che queste aree sarebbero state senz’altro
adibite per fare allevamenti…e altrettanto avrebbe fatto
Zavattaro socio del
Borello… E’ un vostro compagno a cui chiedere se era intenzione di fare costruzioni oppure pollai, sarebbe stato meglio chiederlo direttamente a lui, vi sareste evitati il volantino. E’ una Cooperativa di distribuzione e di trasformazione e non di produzione come la locale “Ortofrutticola”. |
![]() Mauro Testa |
Compagni comunisti, non sono Sindaco di Cooperative edilizie, non sono Sindaco del tipo il vostro compagno Drovandi, assessore all’Urbanistica di Genova. Su di lui e sulla sua attività sta indagando la magistratura. Io non sono il Drovandi albenganese, vi siete sbagliati! Minimamente coscienza e correttezza avrebbero voluto che prima di chiedere le dimissioni del sottoscritto avreste dovuto avere la sensibilità di chiederle al vostro compagno e sindaco di Borghetto e quello di Ceriale, dove in realtà il Piano è stato fatto e perché no di Varazze |
Compagni comunisti, insieme ai giornalisti avete organizzato una turpe, ignobile, infamante e vile macchinazione. Ma oggi chi ha organizzato questa campagna, con l’aiuto dei potenti, sarà deluso. La verità vi fa paura. Bisogna far conoscere il vero significato della ignobile montatura ai miei danni, risalire a monte. E a monte, cari consiglieri, stanno troppe cose. Alcune ancora oscure; altre chiarite. Ci sono vicende che hanno portato all’istituzione dell’attuale giunta che certamente ha rotto alcuni equilibri. Che ha spezzato alcune solidarietà e collegamenti più o meno occulti. C’è il fatto nuovo di un sindaco giovane…che non gode di certe amicizie che contano. Tra le cosiddette gente bene e influenti di Albenga, c’è certamente il sottoscritto che, magari, con metodi non del tutto ortodossi infastidisce politicamente e turba i soprusi di quanti, nel passato come nel presente, avevano concepito l’Amministrazione comunale come casa loro. Dei cosiddetti benestanti, infastiditi che ci siano dei promotori di porre fine al vecchio andazzo…. tipo l’Ufficio sanitario e forse a qualcuno ha dato fastidio. Mi rendo conto, in oggi, di essere stato un grosso peso per chi vorrebbe emarginare il Psi in posizione subalterna e trainata. Rappresento certamente una grossa incognita e l’assessore Romano Strizioli, ad esempio lo sa molto bene. La posizione dell’assessore Strizioli sulla nota vicenda del biglietto rubato farebbe persino tenerezza se non fosse, invece, il primo sintomo della vile canagliata che, come noto, portò il mio partito a chiedermi le dimissioni. Una domanda è obbligatorio, signor Strizioli quanti bigliettini, ovviamente tutti rubati, ha scritto e prodotto? Per caso, qualche bigliettino, non è finito nella redazione di qualche giornale? Signor Strizioli, ma quale fede ha? Crede in qualcosa? Certamente non crede alla correttezza, nei rapporti umani. Ma questo lo sappiamo perché l’abbiamo già appurato. Ma la sua fede nel comunismo che (ti) ha consentito di collocarti a vice sindaco di una giunta di sinistra può subire pesanti interrogativi se, come la gente dice, che per avere l’incarico di collaboratore della Gazzetta del Popolo di Torino, già organo ufficiale della Democrazia Cristiana, ha dovuto fare attestazioni di fede anticomunista… Vice sindaco Strizioli perché non ha proceduto a denunciare ai carabinieri la sottrazione del bigliettino? …I carabinieri (se fossero più intelligenti?) avrebbero senz’altro saputo rintracciarlo, era infatti nella cassaforte dell’assessore Gianpaolo Basso, o forse non hai voluto farlo! Perché, signor Strizioli, hai avuto tante viltà di non parlare in giunta visto che eravamo colleghi. Io ebbi un grave torto, quello di non ascoltare un consiglio che era di non sottovalutare il signor Strizioli anche perché, in due anni di giunta non ha mai fatto nulla se non ignobili bigliettini. Queste sono prove che si possono dimostrare. Solo bigliettini hai saputo fare…. Signor Strizioli io sono un nostalgico del centro sinistra, ma a proposito di bigliettini, pensi un po’ se il sottoscritto fosse della sua stessa razza che avendo la fobia dei bigliettini si facesse per cosi dire rubare un bigliettino in cui, ad esempio, si dicesse che da buon moralista non è mai sul proprio posto di lavoro, oppure che non paga l’Iva per le diffuse collaborazioni a molti giornali che, peraltro, tanto forza ed autorità danno! Al di la delle pressioni e delle minacce, dei soprusi e delle violenze. A dispetto di quanti pretendevano e pretendono di non farmi parlare, di impedirmi di contribuire a fare piena luce e chiarezza su questa incredibile vicenda, so bene che la montatura avrebbe avuto successo se, incalzato, da più parti avessi abbandonato i banchi di questo consiglio. Allora la truffa morale e politica si sarebbe consumata. Cosi non è e cosi non sarà! Ai mascalzoni di ogni risma e colore politico dico di stare attenti perché ciò che erano ombre forse cominceranno ad avere un volto ed un nome. Che fatti poco noti o occulti del recente e lontano passato, stanno emergendo e che, probabilmente, riusciranno a farci comprendere i moventi e i veri obiettivi di questa manovra. Concorrerà certamente a chiarire la situazione l’indagine della magistratura che mi auguro, a tempi brevi, possa emettere il proprio giudizio sulla vicenda. Da parte mia assolverò appieno al mio dovere di indicare fatti, luoghi, circostanze, avvenimenti presenti e passati, in grado di favorire le risposte dei molti perché di questa incredibile vicenda. …Non ci sono dubbi che la destinazione dei terreni acquistati non può insinuare manovre speculative ad opera di Borello…e sospettare di me solo perché sono Sindaco di una Cooperativa dove il Borello è presidente….Chi specula, chi raggira la gente usa e si avvale di ben altri mezzi. E molti lo sanno. E lo sanno certamente alcuni personaggi di Ceriale, Borghetto e Varazze e di altre amministrazioni. E ciò anche perché sanno come si elabora il piano regolatore e non certamente come si fanno pollai e serre…specchietto per le allodole… Resto, svincolato dal mio partito, nella piena responsabilità di atti ed iniziative che andrò ad intraprendere…>. (luglio 1977)
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