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IN VAL BORMIDA SI PROCEDE TRA LUCI E OMBRE Industria, cala la cassa integrazione LA STAMPA |
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La crisi in Val Bormida forse potrà essere gestita e
risultare meno traumatica del previsto. AP DI CAIRO M. In attesa del confronto con la direzione del gruppo che «non potrà avvenire prima di metà aprile proprio per un più preciso rapporto con dati e proiezioni significative», qualche segnale positivo c’è. Spiega, Andrea Pasa, della Cgil: «A fronte di uno scenario che ha visto la firma della cassa integrazione per tutti i 434 dipendenti Ap per 13 settimane, e previsioni di una perdita produttiva iniziale nel 2009 del 40%, qualche segnale positivo arriva grazie alle commesse sulle auto “ecologiche”, Gpl e simili. Carichi di lavoro che stanno permettendo di affrontare questo periodo limitando la cassa integrazione ad una settimana al mese. Una visione più realistica e dettagliata del futuro si potrà però avere solo dopo l’incontro con il presidente Buriasso». FERRANIA. Lunedì vertice all’Unione Industriali. Un confronto, tra azienda e sindacati, che difficilmente, però, porterà a grandi novità per le quali, spiega Fulvio Berruti, della Cgil, «sarà necessario un nuovo vertice a Roma a suo tempo previsto entro marzo». Sul tavolo rimane il «piano Messina» presentato il 12 novembre scorso: 280 occupati diretti, più un centinaio dell’indotto, per 110 milioni di investimento, basato soprattutto sul ruolo di Polo nazionale del Fotovoltaico che la Ferrania, grazie all’input dello stesso ministro allo Sviluppo, Scajola, e all’accordo con la Federazione Nazionale Assofond, l’azienda valbormidese dovrebbe ritagliarsi. Ma le incognite sono ancora tante: dagli ammortizzatori sociali (dal ministero era arrivata l’assicurazione per l’avvio della cassa in deroga, ovvero la copertura economica sino al 2013; alle potenzialità del sito (il piano Messina prevede l’occupazione di circa 100 mila mq di terreno),alla possibile accelerazione nel fotovoltaico (la terza fase nello sviluppo del fotovoltaico consentirebbe di arrivare a 440 occupati); alla piattaforma tecnologica. CABUR. La crisi globale dei mercati colpisce anche la Cabur, azienda specializzata nella realizzazione di morsetti elettrici che si era trasferita dal Savonese alle aree ex Rolam di Altare. Un calo delle commesse porterà, da lunedì, alla cassa integrazione a rotazione per 13 settimane di 60 dipendenti su un totale di 105. |