versione stampabile Il premier, da bravo imprenditore, non dovrebbe fare errori così madornali Berlusconi imiti la Spagna Centro di Savona? Subito volumi doppi Quei savonesi felici che convivono col degrado. Tutti i vecchi condomini sono privi di “collaudo strutturale”. Mentre a Barcellona è accaduto un “miracolo”
di Guido Luccini |
Guido Luccini | La mia città (SAVONA) : nel 1964 la Legge Ponte prevedeva su tutta la zona Urbana delle città Italiane un indice massimo di 3.00 mc. per 1,00 mq. Il che vuol dire che nel quadrilatero delle vie Corsi, Montenotte, Guidobono e Verzellino in caso di “crollo” puoi ricostruire solamente un volume equivalente ad una piastra alta 3 metri che ricopre il sedime attuale degli edifici ed il maleodorante cortile interno. Veramente assurdo ! Ancora più assurdo è quanto stabilito dai nuovi piani regolatori succedutisi nel tempo che hanno ritenuto queste parti della città: zone da conservare e ristrutturare. |
Il che vuol dire che le sollecitazioni dovute a: impianti gas impianti idraulici ed elettrici bombardamenti ed incendi vibrazioni da traffico movimenti tellurici sopportate da edifici risalenti all'ottocento, anche se non hanno nulla da tramandare ai posteri (e cioè a Voi) vanno bene così ! Ristrutturare, in Italia, significa ridare la “CONFORMITA' AD IMPIANTI” inseriti in edifici a cui è praticamente impossibile dare una “CONFORMITA' STRUTTURALE”. Provate Voi abitanti della Savona ottocentesca a chiedere ad un Vostro amico ingegnere se sarebbe disposto a firmarvi il collaudo strutturale del Vostro Condominio, e poi fatemelo conoscere ! E tale conformità strutturale (relativa al caseggiato generale) non viene MAI richiesta dai competenti uffici tecnici. Viene richiesta, in verità, unicamente una conformità relativa agli interventi settoriali di demolizione e ricostruzione eseguiti sulle strutture portanti. La responsabilità del progettista e dell'impresa costruttrice di un edificio strutturato in cemento armato, termina dopo 10 anni dalla data di abitabilità. In Svizzera l'amministratore ogni 10 anni deve dotarsi di un documento tecnico che certifichi la stabilità delle opere che lo stesso deve amministrare! Da noi, edifici costruiti 100 o 200 anni fa, che non hanno nessun pregio artistico vengono conservati come monumenti storici e pazzescamente ne seguono l'iter conservativo. Non solo, ma per non perderne la cubatura dianzi spiegata, per anni abbiamo usato un sistema molto interessante: mantenendo le pareti esterne, abbiamo infilato una selva di putrelle in acciaio al loro interno ricostruendone così i solai e facendo sorridere mestamente, tutto il resto del mondo ! Ed il resto del mondo ritiene che, qualsiasi edificio esistente, in assenza di pregi artistici, e di cui nessun tecnico può dare la conformità strutturale deve essere abbattuto e ricostruito. Berlusconi sta commettendo un errore e non capisco come possa Lui, grande conoscitore della Spagna pensare ad un aumento di volumi del 20 o 30 %, relativo ad opere d'altri tempi e così decadenti. Berlusconi sa che Barcellona è una delle città più ammirate dagli Italiani, e sa che per abbattere un edificio e ricostruirlo a Barcellona è stato necessario raddoppiare l'indice di cubatura. Sicuramente gli amministratori di Barcellona non si sono appoggiati nè a Boffil, nè a Gambaciani e la città si è rilanciata nelle sue strutture ottimamente ricostruite. Vero è che Barcellona gode di grandi spazi pianeggianti mentre Savona deve necessariamente arrampicarsi sulle colline, ma questa è proprio la ragione determinante per ricostruire sulla parte pianeggiante della vecchia città, quella nuova ! |
Come del resto ha fatto Barcellona nei suoi centri vitali ! E quella nuova, non può prescindere dal centro. E non mi si venga ad opporre il fatto che raddoppiare la cubatura significa raddoppiare gli abitanti, questo purtroppo lo stiamo già facendo ed in zone che a Barcellona non si sarebbero mai sognati di fare , ma che troveranno sempre e comunque anche loro un mercato dovuto alla nostra meravigliosa collocazione geografico – balneare, unica al mondo. |
Considerato però, che molti Savonesi si compiacciano di convivere in questa degradante situazione, e che nonostante le leggi urbanistiche impongano il mantenimento assoluto di queste obsolete e traballanti volumetrie del nostro centro cittadino, forse si potrebbe in oggi, attraverso le nuove concezioni costruttive, la bioedilizia, i parametri riguardanti gli standard qualitativi, architettonici, energetici,tecnologici , e sopratutto di sicurezza, riaprire quella ventata di rinnovamento che i nostri giovani invocano senza sapere da dove incominciare. Ecco, e da dove incominciare, la nostra città deve rinnovarsi nel centro urbano semplicemente perchè : 1) non abbiamo altri spazi pianeggianti, 2) perchè questi spazi sono occupati da edifici tecnologicamente pericolosi e fuori dal tempo, 3) perchè il centro della nostra città , i nostri meravigliosi portici non possono essere circondati da episodi angoscianti come quello dell'ex cinema ASTOR che si ricolloca su vecchi volumi con “varianti” ripercorrenti appunto quei volumi che i nostri bisnonni erigevano per difendersi dai PIRATI ! Mentre gli “altri” nel resto del mondo, elevano in altezza i nuovi volumi volumi, che consentono di riappropriasi di quel terreno già usato a suo tempo per costruire maniche continue di 13 metri su impossibili e nauseanti cortili, per dotare la città di quei servizi programmati ed indispensabili al suo sviluppo. Conclusione : La nostra storia, le nostre stupende strutture che da via Paleocapa, a via Pia, alle nostre arti Sacre, ci tramandano tesori che, quale “dono di pochi eletti” , vanno conservati scrupolosamente, mentre tutto ciò che rappresenta un evidente pericolo per l'incolumità delle persone, và rinnovato. Ed è esattamente dal rinnovo urbanistico studiato sul preciso e programmato rivoluzionamento del centro che Savona potrà riassumere quelle capacità di attrattive turistiche legate al suo porto ed al suo mare! Pensate che i nostri antenati si sarebbero accontentati di cinque o sei piani se avessero potuto ammucchiando pietre , andare più in alto?........ Credo di no!.... E allora perbacco!, approfittiamo della tecnica moderna, costruiamoci una città sul mare moderna ed attuale, conserviamo e ristrutturiamo i nostri tesori d'arte e non le topaie dei nostri cortili! Rammentando sempre che così hanno già fatto gli “altri” e noi anche se in ritardo potremmo sopravvanzarli grazie proprio alle nuove concezioni tecniche – costruttive su accennate. Il 20 o 30 % di volume in più di Berlusconi non risolve quindi alcuno dei problemi della nostra città, noi abbiamo bisogno del 100% di volume in più per poter ricostruire decentemente tutto quello che non può più stare in piedi!, pena la decadenza inarrestabile che abbiamo programmato con piani regolatori che ci obbligano ad imbiancare volumi sorpassati e pericolanti, contro ogni logica aspettativa di progresso. Malaga 1973 riunione nella sala Consigliare, l'Alcalde (il sindaco) chiede al mio grande e compianto amico arch. Marcello Fusconi in qualità di tecnico, ed a me in qualità di direttore generale di una società del Gruppo Condotte Italiane, le nostre intenzioni nel merito di “Viviendas Malaga”, un agglomerato urbanistico costruito dalle “Condotte” anni prima ed in gravissime condizioni di stabilità
Alla nostra richiesta di concessione del raddoppio della cubatura, per una totale demolizione e ricostruzione, dopo un brevissimo consulto con i suoi tecnici rispose: “ esto esta echo “ questo è cosa fatta ! Ecco come si agisce urbanisticamente sul presupposto di un grave problema. Ecco spiegato il motivo dell'enorme vuoto tecnico che ci separa dalle Nazioni che hanno progredito turisticamente lasciando noi al palo, con i nostri tesori d'arte, la nostra cultura, il nostro mare, e le nostre montagne ! Cari giovani Savonesi, invece di andare a ricercare un lavoro all'estero provate a rivolgere domande a chi di dovere e, a casa Vostra! Guido Luccini e.mail lucciniguido@libero.it |