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Illegalità story (15) – Come cementificare con “varianti” alla variante di P.R.G.?

Cavalier Silvio, compri l’Ospizio Marino

Un’opera buona che i loanesi meritano!

Chiuso da due decenni, l’Asl 2 percepisce l’astronomico affitto di 21 euro annui per 14 mila metri di terreno. C’è un “Sua” molto sospetto per un albergo tradizionale. I ruoli, strani, di Comune e Arte. E il Gabibbo?

 

           di  Gilberto Costanza



Loano - Gli immobili ex Ospedale Marino Piemontese sono ufficialmente in vendita dal 19 dicembre 2008!  La procedura prevista per la vendita è la stessa attuata in Albenga per l’immobile del vecchio Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga.

Clamorosi (ad Albenga) sono stati gli sviluppi e l’esito a sorpresa dell’asta (come da modalità previste dal bando di gara (?)) che sono stati oggetto di numerosi articoli apparsi su quotidiani nazionali:

IL SECOLO XIX, a firma di Luca REBAGLIATI, Daniele LA CORTE e Giovanni CIOLINALA STAMPA, a firma di Angelo FRESIA e l’inviato speciale Mauro BAUDINO.  Il giornalista Luciano CORRADO ne ha fatto una brillante cronistoria pubblicata online su TRUCIOLI SAVONESI  n. 171 del 12 ottobre 2008  dal titolo <I protagonisti di un “delitto” sventato. Ricci, quando “diffamare” è un dovere>.  

In data 1 novembre 2008 è apparso su LA STAMPA un articolo a firma di Angelo FRESIA dal titolo “L’asta è andata desertaNucera compra l’ospedale” di cui riportiamo alcuni stralci: “Nessuno presenta offerte per il vecchio ospedale e Andrea NUCERA lo compra. … Il <re del mattone> si è aggiudicato il complesso architettonico per circa 8 milioni 500 mila di euro, … L’ex nosocomio si estende su novemila metri quadrati di superficie calpestabile ed è stato messo in vendita dalla società Progetto Ponente, formata dall’ ARTE (l’ex istituto autonomo case popolari) e dallo stesso NUCERA. In pratica l’imprenditore edile verserà all’ARTE metà della cifra e a se stesso l’altra metà. … i proprietari avevano deciso di mettere all’asta il nosocomio, ad un prezzo base di 14 milioni di euro.”

Entriamo, ora, nel dettaglio della vendita dell’ex Ospedale Marino Piemontese di Loano. E’ nostra abitudine documentare, il più possibile, gli argomenti che andiamo a trattare. Pubblichiamo, quindi, quanto affisso all’Albo pretorio del Comune di Loano, su richiesta di ARTE di Savona.

Allegato "3" - Descrizione degli immobili (complesso ex Ospedale Marino Piemontese) siti in Loano, via San Damiano.

Complesso immobiliare posto a levante del territorio di Loano a 200 metri a nord della Statale Aurelia, in Località Vignasse con accesso dalla via san Damiano.

Il complesso è censito al Catasto Fabbricati in capo alla Unità Sanitaria Locale n. 2 del Savonese nel foglio 14, particelle 237, categoria C/2, classe 1, mq. 59; particella 237, subalterni 1, categoria C/2, classe 3, mq. 89; subalterno 2, categoria C/2, classe 3, mq. 36; subalterno 3, categoria C/2, classe 3, mq. 131; subalterno 4, categoria C/2, classe 3, mq. 52; particella 240, categoria B/1, classe 3, mc. 24.038; particella 869, categoria A/3, classe 1, vani 7.

Il complesso, già adibito a Ospedale e prima ancora a ospizio e a Colonia Marina, dismesso da oltre un ventennio, è composto da area di circa 18.000 mq. con entrostanti un fabbricato principale a padiglione e vari corpi accessori:

A)- un corpo principale (già Ospedale Marino Piemontese; particella 240) misura una lunghezza di metri 87,00 e una larghezza variabile da un minimo di metri 14,00 ad un massimo di metri 23,50. Il caseggiato, strutturato in calcestruzzo armato, si articola su tre piani fuori terra con altezza da pavimento a soffitto di metri 4,35, oltre a piano seminterrato con altezza da pavimento a soffitto di metri 3,80 e terrazzo di copertura.

 

B)- un corpo accessorio (ex casa del custode; particella 869) costituito da villetta strutturata in muratura portante disposta su due piani con annessa area pertinenziale;

 

C)- corpi accessori sparsi edificati in epoche più recenti strutturati in materiali leggeri. La consistenza del corpo principale è di circa mc. 24.038, quella dei corpi accessori di circa mc. 1.300, mentre l'area residuata dalle costruzioni è di circa mq. 18.000. L'immobile è attualmente di proprietà della ASL 2 Savonese, che si è impegnata a trasferirne la proprietà ad ARTE Savona, sulla base del contratto preliminare di compravendita contenuto nella Convenzione ex articolo 15 legge 241/1990 stipulata in data 12 settembre 2008. Tutti i fabbricati sono dismessi, in completo stato di abbandono, mentre le aree, con la sola eccezione del viale di accesso e del piazzale antistante il corpo principale, sono ormai coperte dall'avanzare della vegetazione circostante. Parte delle aree (circa mq. 14.000) sono occupate da tempo da terzi, in forza di accordi intercorsi con l'allora proprietario del bene, Ospedale Maggiore San Giovanni Battista e della Città di Torino, che versano regolarmente alla ASL2 Savonese un modestissimo canone di locazione o indennità di occupazione di Euro 21,00/annue.

Sulla base del vigente P.R.G., il lotto ricade principalmente in zona contraddistinta con la sigla "BHe" (ex colonie ed aree di patrimonio comunale), in parte in zona destinata alla viabilità e in minima parte in zona T1 (turistico-ricettiva confermata).  Per quanto attiene alla porzione compresa nella zona contraddistinta con la sigla BHe, l'articolo 16 delle norme tecniche di attuazione consente un incremento volumetrico pari al 20% della volumetria preesistente da realizzare nella parte a nord con il mantenimento della struttura architettonica della facciata e le altezze esistenti. (1)

E' in fase di preparazione a cure dell'Ufficio Tecnico Comunale con la collaborazione esterna dell'arch. Angelo de Francesco di Loano lo strumento urbanistico (SUA), in variante contestuale al vigente P.R.G. ai sensi dell'articolo 9 della legge 24/87. (2)  Lo strumento, nell'intenzione di una più elevata valorizzazione del complesso andrà a proporre, in sintesi: per il fabbricato principale di mc. 24.038, il cambio di destinazione d'uso in albergo di tipo tradizionale; per gli altri corpi: ricomposizione di tutte le volumetrie

accessorie (compreso il blocco "superfettazione" dell'ex pronto soccorso), la casa del custode più il recupero derivato dall'incremento volumetrico del 20%, la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica a destinazione residenziale per una volumetria di circa mc. 6.860. (3)

 

Riflessioni, ipotesi, domande

 

(1) “ … Sulla base del vigente P.R.G., il lotto ricade principalmente in zona contraddistinta con la sigla "BHe" (ex colonie ed aree di patrimonio comunale), in parte in zona destinata alla viabilità e in minima parte in zona T1 (turistico-ricettiva confermata). …”. Riportiamo esattamente quanto è scritto nelle Norme di Attuazione della Variante Generale al P.R.G. : art. 16 – Zone “BH” – ex colonie ed edifici ed aree di patrimonio comunale –

1) In dette zone gli interventi di ristrutturazione edilizia, di ristrutturazione urbanistica o di nuova costruzione sono ammissibili soltanto previa approvazione di SUA o di titolo abitativo convenzionato nel rispetto dei parametri edilizi indicati in tabella. Nome: Ospizio Marino Piemontese – Attuazione: C.E.C. – Destinazione d’uso: Residenza per anziani, centro assistenza diurna, centro per la riabilitazione. – Tipo di intervento: E’ consentito un incremento volumetrico del 20 per cento rispetto alle preesistenze nella parte Nord . Prescrizioni: Mantenimento della struttura architettonica della facciata esistente e della altezza esistente. Sviluppo sul prospetto Nord . Quindi sembra inesatta  la descrizione fatta da ARTE. Perché?    

 

(2)” … E' in fase di preparazione a cura dell'Ufficio Tecnico Comunale con la collaborazione esterna dell'Arch. Angelo De Francesco di Loano lo strumento urbanistico (SUA), in variante contestuale al vigente P.R.G. ai sensi dell'articolo 9 della legge 24/87. …”. Perché l’Amministrazione intende predisporre lo strumento urbanistico SUA anziché mantenere quello previsto: il C. E. C. ? Perché e con quali vantaggi per la collettività si prevede anche in questo caso una variante contestuale al vigente P.R.G.? E’ proprio necessaria la collaborazione esterna dell’ Arch. Angelo De Francesco, considerato che l’Ufficio Tecnico Comunale è retto da  validi Architetti, Ingegnesi e Geometri? Anche in questa occasione (per una più informata valutazione di chi legge) riportiamo quanto previsto nelle Norme di Attuazione della Variante Generale al P.R.G. (approvato con D.P.G.R. n. 372 del 4 dicembre 1998 agli artt. 3 e 4:

Art. 3 – Strumenti Urbanistici Attuativi

1) Gli Strumenti Urbanistici Attuativi (SUA) sulla base della analisi dello stato di fatto da condursi con particolare riferimento al patrimonio edilizio esistente, alle destinazioni d’uso in atto ed ai rapporti tra l’area interessante l’ambito circostante sono redatti conformemente alla disciplina di legge.

 

2) Le singole norme di zona contenute nella presente normativa indicano espressamente in quali casi sono da porre in esecuzione obbligatoriamente gli strumenti urbanistici attuativi.

Art. 4 – Titolo abilitativi convenzionato

 

1) Nei casi previsti dalla legge e nelle zone di recupero appositamente individuate, il Sindaco può rilasciare concessioni edilizie previa stipula di apposita convenzione con la quale il titolare della concessione si impegna alla realizzazione diretta di opere di urbanizzazione primaria e secondaria, nonché di riqualificazione urbana ritenute necessarie, disciplinando i relativi rapporti economici e di garanzia.

Sembra di rilevare che vengono meno gli interessi dei loanesi con l’art. 3, nel mentre più consoni e mirati sembrano essere quelli  previsti  all’art. 4, ossia come previsto, in oggi,  nella Norma di Attuazione della Variante Generale P.R.G. . E allora,  perché l’Amministrazione VACCAREZZA si è attivata per un S.U.A anziché un C.E.C. ? Ma sono questi gli interessi dei cittadini? Quanto costeranno alla collettività le opere di urbanizzazione primarie e secondarie, nonché di riqualificazione urbana ritenute necessarie?   

 

(3)” … Lo strumento, nell'intenzione di una più elevata valorizzazione del complesso andrà a proporre, in sintesi: per il fabbricato principale di mc. 24.038, il cambio di destinazione d'uso in albergo di tipo tradizionale; … la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica a destinazione residenziale per una volumetria di circa mc. 6.860. …”. Viene così a cadere un minimo di interesse per i residenti che nelle Norme di Attuazione erano indicate: Residenza per anziani, centro assistenza diurna, centro per la riabilitazione.”

Negli anni ’80, nei  numerosi dibattiti pubblici, con grande partecipazione di Amministratori, rappresentanze sindacali e tanti cittadini in numerose assemblee, è sempre prevalso, a grande maggioranza, l’indirizzo di come doveva essere destinata la struttura, divenuta di proprietà del Comune di Loano. Il primario sentire era di riservare l’intera struttura (o almeno una parte) ad una nuova residenza protetta per gli anziani. L’ immobile in cui è ubicato l’attuale residenza protetta Ramella sarebbe stato destinato a Uffici comunali (Polizia municipale, Servizi sociali, ecc.). Tutto cancellato! Prevalgono gli interessi  dei privati costruttori. Lo strumento urbanistico che sta approntando il sindaco con il neo Assessore all’urbanistica Francesco CENERE e con la collaborazione “esterna” dell’ Arch. Angelo De Francesco, con “variante” alla Variante Generale del P.R.G., “nell’intenzione di una più elevata valorizzazione del complesso…”è il cambio di destinazione d’uso in “albergo di tipo tradizionale;... per mc. 24.038 (?)” e “la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica a destinazione residenziale per una volumetria di circa mc. 6.860. …”. In una Loano che, negli anni,  ha visto la chiusura di oltre il 50 per cento degli alberghi, come è possibile ipotizzare la costruzione di un albergo di tipo tradizionale (?) con un volume di mc. 24.038? Ma chi ci crede?

Le strategie a lungo termine nel settore edile sono le solite: si dice di fare una cosa e poi se ne fa un’altra! Come? Ma è ovvio, con una variante in corso d’opera! E intanto la residenza protetta Ramella non è nella condizione di assolvere a pieno alle umane richieste di tanti residenti. La lista di attesa si muove, quando va bene, nell’arco di un anno. E allora? Pensiamo solo agli interessi di “privati privilegiati”?

Gli Amministratori non sono stati eletti per fare buona gestione della cosa pubblica e preservare il territorio e l’ambiente per gli amministrati? Il territorio e l’ambiente, si imparano anche nelle scuole loanesi; un bene assoluto per le future generazioni! Non solo, il Comune di Loano, sindaco, assessori, vigili urbani- si legge sui giornali locali – danno lezioni di “legalità e tutela ambientale” ai giovani studenti. Futuri “timonieri” della Loano dei prossimi secoli.

 

Continua nella prossima puntata.

e-mail: gilberto.costanza@alice.it