“LA STAMPA del 11/02/2007”

GRATTACIELI IN PORTO UN'ALTRA OPINIONE.

 

Nel 1973 mentre in qualità di Direttore generale di una delle 17 società spagnole di proprietà delle CONDOTTE ITALIANE progettavo con i compianti arch. Marcello Fusconi ed il geom. Giuliano Beri il Piano regolatore ed il porto di Fuengirola in provincia di Malaga ( ove già non era permesso edificare abitazioni o residence all'Italiana ), ottenni la concessione edilizia per una struttura alberghiera di 500 000 mc. (cinquecentomila metri cubi ) che conservo nel mio ufficio.

Tale struttura doveva essere il contenitore a supporto dell'antistante specchio d'acqua marino ai cui bordi si sarebbero creati i servizi diversificati turistico – sportivi – portuali.

   Esaminando attentamente la futura gestione di questo “MOSTRO” mi resi conto che il progetto, peraltro già in fase di studio dei cementi armati, (vedi il nostro  

ing. Federico Bertone ) presentava tali, evidenti, errori funzionali per cui, assumendomene la responsabilità, abbandonai completamente l'iniziativa.

Programmai quindi solo contenitori alberghieri a misura più umana e non ne sono pentito.

Le residenze abitative le spostai nelle zone più interne, ricercandole sopratutto ove fosse garantita la tranquillità.

Oggi dopo trent'anni  a casa mia vedo progettisti e programmatori che, pacificamente, senza scosse, piazzano interi quartieri residenziali dentro i nostri porti, esistenti o futuri, nella consapevolezza che tali strutture avranno un mercato sicuramente garantito.

 E' evidente che un grattacielo residenziale eseguito sulle rive del LAGO di COMO avrebbe un mercato unico e strabiliante, ma mi rifiuto di credere che a Como gli architetti che stanno gestendo le mie coste avrebbero risultati così concreti !

In Portogallo nell' Algarve, a Villamoura hanno costruito nel porto un grosso complesso di una dozzina di piani su due ali : un Albergo. Mentre lo costruivano ne vendevano le camere ai privati che, lasciandole in affitto alla società di gestione ne ricavano ancora tutt'oggi il 10% del capitale investito.

L'albergo funziona 12 mesi l'anno insieme al porto ed alle sue strutture, i residenti riposano nella tranquillità dei quartieri a loro destinati e tutto si svolge secondo un programma Urbanistico per noi da copiare.

Sappiamo ormai tutti, che in Italia una “ camera d'albergo”, per essere venduta ad un privato deve avere l'assurda dimensione di 38 metri quadri, ma questo non è colpa mia e non giustifica nel modo più assoluto chi piazza edifici abitativi in zone dove i miei figli potrebbero lavorare turisticamente, mentre altri ci vanno a dormire pretendendo logicamente la tranquillità che gli è purtroppo dovuta.

 

                                                                           guido luccini

 

Questi fatti mi rendono la vita molto triste, sapendo che il nostro Paese potrebbe essere un' oasi di lavoro e di benessere e, mentre chiediamo ad estranei i progetti del nostro futuro, non ci rendiamo neppure conto di quanto danno queste persone stanno facendo e faranno ai nostri figli.