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FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi

Dal dove e dal chi...




L'espressione "buon senso" non gode, tra i pilastri ideologici, di grande considerazione eppure -cinque anni di Consiglio Comunale me lo hanno insegnato- basterebbe applicarlo e crollerebbe il sistema, costituito di una serie di decisioni e realizzazioni fondate su tutt'altro e del tutto illogiche. Se il sonno della ragione genera mostri, il sonno del buon senso genera i nostri avvilenti mostriciattoli urbani, economici, sociali.

 Ero convinta che la chiave della democrazia fosse l'argomentazione e invece puoi argomentare finchč vuoi, che nessuno si preoccupa nemmeno di ascoltarti o di smentirti. La realtā urbana che ci circonda non č impastata col pensiero, l'immaginazione, un'idea che la tenga insieme ma fatta di pezzi assemblati, fatti per accontentare Tizio e Caio o per soggiacere al ricatto di Sempronio. Non c'č regia. E non ci sono mai responsabili. Credo che per sovvertire il sistema occorra partire dal dove e dal chi. Qualcuno disse che la politica si fa nei corridoi ed č qui che comincia lo sfascio. Nč corridoi, nč a mezzavoce, nč con trattative separate, dove si dice a Tizio che verrā accontentato contro Caio e a Caio che verrā accontentato contro Tizio e a Sempronio si dice che sia Tizio che Caio sono degli imbecilli ma imbecilli votanti e bisogna dargli un contentino ma il vero vincitore della faccenda sarā proprio lui: Sempronio, a patto che finanzi la campagna elettorale. E chi perde č la cittā. Insomma, si crede e si fa credere che mediare tra le parti si faccia prendendole sottobraccio una a una e non, come buon senso vorrebbe, radunandole tutte in un luogo, che non potrā essere un corridoio, e lė dare la stura al confronto pubblico, trasparente, diretto. Cosė deve funzionare una mediazione virtuosa, diversamente č solo drammaticamente e dalemianamente inciucio.