TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni


Un curioso caso accaduto a Balestrino, terra di eroi, generali e carabinieri

Monumenti ai Caduti, come onorarli?

Evitando abbandono e degrado

Un ex maresciallo rimproverato dal sindaco: colpevole di “troppa diligenza”

 

Balestrino – Mai e poi mai sarebbe utile fare polemiche sui Caduti per la Patria. Semmai è utile e Trucioli Savonesi cerca di farsi parte diligente, sollevare un problema sempre attuale: le condizioni in cui versano piccoli e grandi “testimonianze” (monumenti, lapidi con l’elenco delle vittime e degli eroi, stele, statue) delle province di Savona e Imperia.

Se esistono alcune situazioni da prendere a modello di rispetto e decoro, diligenza, in altri casi il degrado, l’abbandono, la sporcizia, sono appena mitigate in occasione delle ricorrenze nazionali. Per gli altri  mesi dell’anno, prevale la colpevole trascuratezza, l’ignavia, il disinteresse. Pessimo messaggio destinato alle giovani generazioni. Incentivo vero all’oblio verso coloro che hanno dato la vita per la Patria, per i valori inestimabili di democrazia, fondamenta di ogni convivenza civile e sociale. Per gli ideali di libertà.

Cosa era accaduto a Balestrino? Nulla di sconvolgente  o di irreparabile, ma significativo, forse istruttivo. Leggendo gli allegati (vedi…), ognuno potrà farsi un’idea, trarre conclusioni, riflessioni e insegnamento.

Primo aspetto. La formazione di un Comitato pro restauro monumento ai Caduti di Balestrino. Costituito tra lo stesso Comune e l’Associazione nazionale carabinieri, sezione di Loano che oggi ha la sua sede a Borghetto.

Nella lettera di presentazione che porta la firma dell’allora primo cittadino, Carlo Ismarro e dell’allora presidente del Comitato, maresciallo maggiore Stefano Ferrari, <l’alto significato dell’iniziativa del restauro, l’importanza di un intervento concreto, per commemorare degnamente e doverosamente, gli eroi di tutte le guerre, il protrarsi del ricordo del loro sacrificio…a questo si aggiunga che tra i nomi dei soldati caduti, nell’ultimo conflitto mondiale, figurano anche quattro carabinieri…>. Il restauro dil monumenti ai Caduti non è una pratica molto seguita in molte altre località. Balestrino si è distinta, ha fatto le cose in grande, con una spesa di tutto rispetto, a cui si è fatto fronte con donazioni e tanto buon cuore.

Cosa è successo dopo? Quello che fu il presidente del benemerito Comitato, ha scritto nell’ottobre 2006 (due anni fa) una lettera al sindaco segnalando che <in più occasioni transitando davanti al monumento ha trovato l’area trasformata in posteggio disordinato per auto>.  Il maresciallo in pensione Ferrari ha fatto, inoltre, rilevare  che <l’intento del restauro era ben diverso dall’attuale utilizzo…pertanto sono a richiedere un suo intervento affinché si adoperi a ripristinare la sacralità del luogo>.

Risposta immediata e stizzita, stesso giorno, a firma del sindaco in carica, Italo Panizza: <Egregio Stefano Ferrari….Ci meraviglia il fatto che Lei, quale facente parte del Comitato del “Monumento” solo dopo sei anni si sia ricordato dello stato in cui era caduto tale sito. Non ci risulta che via siano state segnalazioni antecedenti…Questa Amministrazione insediatasi, quattro mesi fa, nei limiti del proprio bilancio, ha provveduto alla pulizia e ad un minimo decoro urbano con il conseguente spostamento dei mezzi comunali e l’impegno a mantenere tale situazione>.

Un caso da piccolo manuale dei doveri del cittadino e del sindaco.

Ferrari non abita a Balestrino. Chi ha il dovere, non solo morale, di “rispettare il decoro del monumento”?

Ma quanti sono i casini incuria dei monumenti ai Caduti? E dei quali nessuno si occupa con continuità, tempestività? Perché si arriva al disinteresse generale?  Addirittura ha fatto notare il sindaco di Balestrino, sono trascorsi sei anni…prima che…

Tutto bene quel che finisce bene. Balestrino può quantomeno far scuola! A modo suo.