Addio a Mirko, il padre del Filmstudio
la cultura in lutto
Bottero, 80 anni, è morto in una casa di riposo in Piemonte. I funerali questa mattina nella chiesa di Zinola
IL SECOLOXIX
SAVONA. Se n'è andato l'altro giorno in un letto della casa di riposo di Torre Bormida. Solo. Al suo fianco solamente la moglie Bente e quella terribile compagnia dell'"arteriosclerosi galoppante" che hanno segnato gli ultimi anni di vita di Mirko Bottero. L'uomo del Filmstudio ne s'è andato a 80 anni, lasciando moglie e un figlio. In punta di piedi, come lui sapeva fare quando il fisico e la testa gli davano la possibilità di vivacizzare la vita in città.
Sempre trafelato, pronto a distribuire locandine con la programmazione del mese, Mirko era un personaggio in città, oltre che l'animatore del cinema d'essai Filmstudio di cui è ancora presidente Onorario. E oggi le serrande della sala di piazza Diaz resteranno abbassate. In segno di lutto. In segno di amicizia. Un segno. Alle 9 di oggi, la bara di Mirko Bottero arriverà alla chiesa di Zinola, quella «a righe», per il funerale. Ad attenderlo ci saranno tutti gli amici, quelli del Calamandrei, ma anche quelli del Circolo degli Inquieti che rese omaggio il 27 giugno 2003, al Teatro all'aperto dei giardini delle Fornaci, a Mirko Bottero, Automedonte della cultura a Savona e Cineforo Inquieto e a Luciana Ronchetti Costantino, Dama Inquieta del teatro savonese.
«Ieri è passato l'ultimo fotogramma di Mirko - è il ricordo del consiglio direttivo del Filmstudio - Dietro questo proiettore immaginario che per tanti anni lo ha fatto dannare ci siamo in tanti. Ci siamo noi amici di sempre, che contagiati dal suo entusiasmo c'eravamo promossi aiutanti, sentendoci investiti della missione del fare cultura anche solo divulgando i fogli della programmazione. Abbiamo detto amici anche se vigliaccamente non abbiamo voluto andare a trovarlo negli ultimi anni, quando i pochi, più coraggiosi di noli, che lo avevano visto, ci riferivano del disastro della malattia».
Animatore della sala Mirko Bottero ne arrivava da una precedente esperienza da ispettore ferroviario che, come lo ricorda Renato Allegra, «gli ha segnato anche la camminata, caracollante, trascinando non solo i piedi, resi quasi piatti dal suo passato in ferrovia, ma anche da montagne di affannosi problemi». E nel ricordo di Mirko, non può mancare un salto a ritroso, al febbraio del 1969 quando Renato Allegra e Mirko sono andati a Milano «al volante di una splendida 500, alla volta della mitica palazzina Liberty...».
Sul sagrato della chiesa di Zinola oggi ci sarà anche Felice Rossello: «La generazione dei miei padri, quello naturale e quelli spirituali, se ne sta andando. Coloro che mi hanno insegnato a vivere e a ragionare ci lasciano sempre più soli. Non voglio ricordare l'ultima volta che l'ho visto nella casa di cura perché quello non era Mirko, era un uomo ormai minato dalla malattia. Lo voglio ricordare invece nel pieno della sua attività di organizzatore intellettuale. Mirko ha una fortuna che sarà ricordato a Savona sino a che il suo Filmstudio esisterà. Il compito di chi deve gestirlo adesso diventa moralmente ancora più impegnativo proprio per questo. Auguro a chi continuerà questo compito di esserne all'altezza. Soprattutto da adesso in poi il Filmstudio che io intitolerei, da oggi (gliel'avevo promesso), a Mirko Bottero, dovrà continuare a vivere ed essere un momento di aggregazione e di dibattito politico e non. Proprio in questi tempi dominati dal qualunquismo e dal menefreghismo io ricorderò Mirko proprio per il suo impegno civile.Ti sia lieve la terra, amico e compagno Bottero».
Giovanni Ciolina