DIALOGO COL MIO "ALTER EGO"
(chiamato semplicemente "ALTER")
OTTAVA PARTE

di Aldo Pastore

Aldo PastoreALDO: Ed allora, Alter! Hai letto la mia Relazione del Febbraio 2008 sulla NECESSITA'  DELL'INTEGRAZIONE NELLA SCUOLA MULTIETNICA? Quali sono le tue osservazioni e le tue critiche  al riguardo?

 

ALTER:   Non ho particolari rilievi critici da rivolgerti...almeno sul piano ideale e culturale.

Ho, solamente, da osservare che la tua visione del problema si pone in conflitto insanabile con i Presupposti Fondanti dell' Attuale Nostra Società.

Tu parli, quasi astrattamente, di "EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA, CHE VENGA A COMPRENDERE LA DIMENSIONE INTERCULTURALE ED ABBIA, COME OBIETIVI, L'APERTURA, L'EGUAGLIANZA E LA COESIONE SOCIALE."

Caro Aldo, sei terribilmente lontano dal REALE e dal QUOTIDIANO; abbiamo, infatti, una Società, ove la regola è il CONTINUO E PROGRESSIVO RESTRINGIMENTO DEI CONFINI TERRITORIALI, ETICI E CULTURALI: stiamo passando, in negativo, dal Pianeta al Continente, dal Continente alla Nazione, dalla Nazione alla Regione, dalla Regione alla Provincia, dalla Provincia al Comune, dal Comune al Quartiere, dal Quartiere al Condominio per, infine, rinchiudersi nel nostro solitario interesse egocentrico ed egoistico; in altri termini, stiamo assistendo alla NASCITA DI UN ESASPERATO INDIVIDUALISMO, associato ad un DEVASTANTE QUALUNQUISMO IDEOLOGICO, con conseguente CADUTA DELL'UMANIZZAZIONE, vale a dire al CROLLO DEL MODO DI CONCEPIRE E DI ORGANIZZARE UNA VITA COLLETTIVA, ove l'interesse (anche economico) del SINGOLO  viene a coincidere con il supremo bene dell'intera nostra comunità esistenziale e viceversa.

Ma...ho, ancora una Seconda Osservazione da rivolgerti!

La soluzione dell'INTEGRAZIONE SCOLASTICA,  da te proposta, verrà fatalmente ad incidere, in negativo, sul BILANCIO ECONOMICO DELLO STATO e, quindi, sul RENDICONTO FINANZIARIO DELLE REGIONI, DELLE PROVINCIE, DEI COMUNI, DELLE CIRCOSCRIZIONI, DEI CONDOMINI, DELLE FAMIGLIE E DEI SINGOLI CITTADINI; ti chiedo, in altri termini, chi pagherà i costi dell' ideale soluzione da te proposta?

 

ALDO: Vedo di risponderti, Alter!

 

ALTER: Aspetta ancora un attimo, Aldo! Voglio aggiungere, a quanto sinora detto, che esiste anche un ALTRO SETTORE DEL NOSTRO SISTEMA SOCIO-ASSISTENZIALE, che verrà a soffrire a causa dell'intensificazione del Fenomeno Migratorio; mi riferisco al TEMA DELLA SALUTE ed alle ripercussioni che verranno a cadere sul nostro Sistema Sanitario Nazionale in conseguenza dell'aumento del numero dei soggetti da assistere e da curare!

 

ALDO: In effetti, Alter, questa tua ultima osservazione è assolutamente pertinente; come ha osservato, molto opportunamente, Walter Pasini  "gli spostamenti di masse di popolazioni da un Paese all'altro e da un Continente all'altro non sono privi di effetti sul Piano Sanitario!"

Dr. Walter Pasini
Walter Pasini
ALTER: Bene...Aldo! Vedo che sei d'accordo con me ed allora ...poichè tu hai una maggiore conoscenza di questo argomento rispetto alla mia, cerca di farmi qualche esempio in proposito. 

ALDO
: V'è da evidenziare, in primo luogo, come CONCETTO DI CARATTERE GENERALE, che le SITUAZIONI EPIDEMIOLOGICHE, presenti in molte zone di provenienza degli immigrati, sono destinate ad incidere, in maniera rilevante, sulla SALUTE PUBBLICA; per questa elementare  ragione, ogni situazione deve essere seriamente analizzata a livello nazionale ed a livello regionale.

ALTER: Caro Aldo, ti ripeto: fammi qualche esempio concreto!

 

ALDO: Cito, in primo luogo, la TUBERCOLOSI, la malattia verso la quale è necessario dedicare, oggi, la massima attenzione, in conseguenza della sua diffusione nei Paesi del Terzo Mondo, ma soprattutto perchè essa è causata da ceppi batterici, resistenti ai nostri comuni antibiotici; nascono, da tutto ciò, conseguenti difficoltà nella gestione della Terapia.

E' necessario, pertanto, prevedere uno screening di massa nei confronti di tutta la popolazione immigrata (infantile ed adulta) ed una cura tempestiva ed appropriata degli ammalati.

Altro esempio: l'immigrazione di tanti cittadini, provenienti dai Paesi  della cosiddetta "CINTURA MENINGOCOCCICA" (tra cui:  Senegal, Costa D'avorio, Mali, Nigeria, Sudan, Etiopia, Somalia) comporta la possibile introduzione di nuovi ceppi di Meningococco e, quindi, la necessità di tutelare, con la vaccinazione, i nostri giovani e la popolazione immigrata stessa.

Ed ancora: l'immigrazione di cittadini dalla Nigeria comporta il rischio della reintroduzione della POLIOMELITE, qualora si abbassasse la vigilanza nei confronti di questa malattia e si riducesse il tasso di copertura vaccinale.

Inoltre: grande attenzione dovrà essere posta nei confronti dell' EPATITE B e dell' AIDS;  sull'importanza dell'evoluzione epidemiologia di queste due entità morbose non voglio aggiungere altre parole, perchè ogni  ulteriore considerazione risulterebbe superflua.

 

ALTER:  Basta così, Aldo! Mi è sembrato di ascoltare, dalle tue labbra, pagine di un vecchio trattato di Malattie Infettive  e Parassitarie! Quando sento argomenti come questi mi vengono i brividi!

Ma, davvero correremo, in futuro, questi pericoli ?

Ed i nuovi immigrati, a loro volta, a quali guai possono andare incontro?

 

ALDO: Voglio rispondere subito a questa tua ultima domanda; in effetti, anche gli immigrati possono andare incontro a malattie di notevole entità, da rapportarsi al notevole cambiamento del loro stile di vita.

In estrema sintesi: sarà il nostro modo di produrre e di consumare che verrà ad incidere sulle loro condizioni di salute.

Ti faccio, in proposito, DUE ESEMPI, l'Uno già evidente perchè estremamente attuale, l'Altro in divenire, anche se non molto lontano.

Mi riferisco, per la precisione, agli INFORTUNI SUL LAVORO: i dati INAIL evidenziano che, negli ultimi tre anni, l'AUMENTO DEGLI INFORTUNI TRA GLI STRANIERI E' STATO del 17%, contro il 9% TRA I LAVORATORI ITALIANI; in altri termini, IL TASSO INFORTUNISTICO FRA GLI IMMIGARTI E' DEL 60 SU MILLE, quando, invece, LA MEDIA SI FERMA AL 40 SU MILLE.

Ma, di gran lunga più preoccupante è il SECONDO ESEMPIO.

Dobbiamo partire dalle più recenti conoscenze scientifiche per evidenziare che, nel patrimonio genetico dei cittadini latino - americani, africani ed asiatici sono diffusamente presenti i cosiddetti "GENI RISPARMIATORI", i quali consentono di immagazzinare, in maniera più efficiente, nell'organismo umano, i grassi alimentari.

Questa attitudine rappresenta un vantaggio in situazioni di carestia, ma diventa  un handicap se vi è abbandonata di cibo, perchè porta, fatalmente, all'immagazzinamento dei grassi alimentari e, quindi, all'OBESITA'.

Ora, è noto che nella nostra attuale metodologia consumistica, prevale il POTERE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE, la quale induce ad acquistare quantità industriali e, spesso, superflue di cibo, la sostituzione di grassi e proteine animali rispetto a quelli vegetali, l'invasione dello Junk-food, veicolata, per di più, da bevande in bottiglia dolcificate; il tutto associato ad una vita sempre più sedentaria (magari, davanti agli schermi televisivi): queste condizioni, caro Alter, rappresentano i capisaldi di una transizione alimentare inedita, che diventerà la protagonista nel prossimo futuro.

Di conseguenza, aumenteranno tra gli immigrati (ed, in particolare, tra i bambini) le percentuali degli ammalati affetti da OBESITA', da DIABETE di TIPO 2 e da altre MALATTIE DISMETABOLICHE; inoltre, va tenuto conto che il grasso alimentare tende ad accumularsi nel fegato (generando la STEATOSI EPATICA) ed all'interno dell'apparato cardio-vascolare, accentrando la possibilità di incremento di malattie a carico dello stesso apparato.

ALTER: Tutto questo, caro Aldo, sarà certamente vero, ma il tuo ragionamento non sposta i termini del quesito iniziale che Ti avevo proposto!
Ti ripeto la domanda: chi pagherà il costo di questo incremento patogenetico a carico  dei cittadini italiani  e degli immigrati?
Voglio semplicemente ricordarti che, secondo una precisa puntualizzazione del CEIS (Centro per gli Studi Economici e Finanziari dell'Università Tor Vergata di Roma) la SPESA SANITARIA ITALIANA CONTINUERA' A CRESCERE e più rapidamente del Prodotto Interno Lordo, al punto che, nel 2010, la forbice  (tra finanziamento statale e spesa) rischia di aprire una voragine da 10 Miliardi di Euro.
La spaventosa  differenza tra finanziamento e spesa per il Sistema Sanitario dovrebbe (a giudizio degli studiosi del CEIS) essere colmata  dalle Regioni con RECUPERI DI EFFICENZA O INASPRENDO LA COMPARTECIPAZIONE DEI CITTADINI O TAGLIANDO I SERVIZI)
Quale è la Tua opinione in proposito?
ALDO: Io propendo per DUE STRATEGIE, assolutamente complementari tra loro:
1) IL RECUPERO DI EFFICENZA che, a mio giudizio, deve coincidere con il Concetto di PREVENZIONE.
Prevenire malattie che ti ho poc'anzi elencato non è soltanto possibile, ma, addirittura, doveroso sia sotto il profilo scientifico, sia sotto l'aspetto etico; infatti, prevenire o diagnosticare precocemente le malattie significa non soltanto migliorare o, addirittura, salvare vite umane, ma significa, altresì, risparmiare sotto il profilo economico-finanziario.
Attendo, da anni, che qualcuno mi venga  a spiegare perchè, nel nostro territorio è stato soppresso il SERVIZIO DI MEDICINA SCOLASTICA; utilizzando il personale, ivi operante, sarebbe stato possibile, già durante la frequentazione scolastica, realizzare gli screening consigliati da Walter Pasini (con conseguente attuazione di idonee terapie) ed, attraverso un' indispensabile opera di educazione alimentare, sarebbe possibile prevenire i devastanti squilibri metabolici, che  potrebbero venire ad interessare tutti i nostri ragazzi  (compresi gli immigrati).
2) LA LOTTA ALL'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA ED IRREGOLARE: su questo argomento, vorrei essere estremamente chiaro e preciso, affinchè Tu non mi possa fraintendere.
Per me, LOTTA ALL'IMMIGRAZIONE significa non tanto la caccia al singolo  clandestino (che è, quasi sempre, un soggetto al limite della sopravvivenza fisica ed economica) quanto, invece, una battaglia contro le COSCHE MALAVITOSE STRANIERE E NOSTRANE, che organizzano trasporti barbari e disumani di individui clandestini, per consegnarli, successivamente, al LAVORO NERO; ricordati, caro Alter, che laddove prevale il Lavoro nero, lì v'è più Immigrazione Clandestina e, contemporaneamente, PIU' INFORTUNI, PIU' SFRUTTAMENTO E MAGGIORE PRECARIETA' LAVORATIVA; per di più, sul piano economico-finanziario, v'è una massiccia EVASIONE CONTRIBUTIVA, che si traduce, infine, in MINORI ENTRATE PER IL NOSTRO SISTEMA SANITARIO.
Desidero, quindi, al termine di questo nostro incontro,  consegnarti questo brevissimo appello del "Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale - Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica - Università di Bologna, da me interamente condiviso:

" I DIRITTI UMANI SONO DI TUTTI GLI UOMINI, AL DI LA'  DELLA PROVENIENZA GEOGRAFICA, DEL REDDITO, DELLA CITTADINANZA, DELLA CLASSE SOCIALE: COME SANITARI, NON POSSIAMO CHE DIFENDERE IL DIRITTO DI TUTTI DA LEGGI IDEOLOGICHE, INUTILI, DANNOSE, INGIUSTE E PERICOLOSE."

 

                         18 FEBBRAIO 2009                                                                Aldo Pastore