FOTO STORICHE
DA LOANO
armonico
sviluppo urbanistico,
una più
dignitosa e civile vita per gli abitanti
Loano – Un breve viaggio fotografico ed illustrativo tra i candidati della Democrazia Cristiana, alle elezioni amministrative del 26 novembre 1972. Tra essi ci sono anche tre sindaci: Mario Rembado (unico vivente) e altre due figure illustri, Eliodoro Garassini e Giuseppe Guzzetti.
C’è una generazione di loanesi e di nuovi emigrati, che non conoscono né i volti, né la storia della città in cui vivono. Soprattutto molti giovani.
Se i loanesi di “vecchia data” hanno conosciuto personalmente tutti gli aspiranti candidati e parecchi di loro hanno fatto parte del consiglio comunale, retto le sorti della città come assessori, molti altri cittadini non sanno nulla del passato.
La prossima settimana pubblicheremo una scheda illustrativa per ogni personaggio. Una scheda biografica-ricordo. Dopo 37 anni cosa fanno i viventi. Come li ricordiamo oggi, con un accenno anche a coloro che, nel frattempo, sono passati “ all’altra vita”, al “riposo eterno”.
Un percorso tra figure che in molti ricordano con nostalgia, ammirazione, affetto, rispetto. Anche allora non mancavano <posizioni sterili e polemiche>, come ricorda lo stesso vademecum di cui pubblichiamo la prima pagina.
Con una sostanziale differenza: non c’erano “professionisti della politica”, ogni consigliere, assessore, sindaco aveva un lavoro, uno stipendio, un’autonomia da Palazzo Doria.
Si dirà, i tempi sono cambiati. In meglio o in peggio? Chi l’ha vissuto da cronista può affermare che c’era un’etica più sentita, vissuta, maggiore rispetto reciproco all’interno del consiglio comunale, pur in presenza di dure dialettiche.
Non esisteva neppure il predominio, almeno nella stragrande maggioranza, del “valore venale” del denaro sopra ogni cosa. Non c’era, insomma, la “sopraffazione politica”, almeno a livello locale, elevata a sistema.
L’arroganza del potere che, invece, si è andata paurosamente accentuando con l’avvento dei giovani sindaci Francesco Cenere e Angelo Vaccarezza.
Come dire i “padri” della Loano degli anni ’60 e ’70 non hanno insegnato nulla?
Oggi, a Palazzo Doria, la casa di “cristallo”(?) di tutti i cittadini loanesi, vige un altro codice: <Chi non è con me, è contro di me>. <Se non sei un mio sostenitore, sei il mio nemico>.
E con la perdita di molti valori, si è finito per perdere la bussola di tante buone e sempre attuali virtù pubbliche. Il potere dovrebbe essere prima di tutto umiltà, pacatezza, concordia, collaborazione.
E sotto la bandiera dell’allora scudo crociato (Democrazia Cristiana) quei loanesi, pubblici amministratori, hanno lasciato esempi ammirevoli. Di vita e spirito di servizio. In questa circostanza ci occupiamo di esponenti di un partito, ma il “rispetto” era comune ad altri raggruppamenti presenti nel “parlamentino”: dai socialisti ai comunisti, dai liberali ai missini, dai socialdemocratici ai primi “proletari” dell’estrema sinistra.
LE FOTO DELLA SETTIMANA SCORSA
Palazzo Lambra Doria, un convegno alla Camera di Commercio
(prima fila con le massime autorità, e poi volti savonesi assai noti)
se li hai riconosciuti
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