“Se così non sarà, sono disposto ad andare a una consultazione popolare per cambiare la Costituzione…” Non lesina poi, per avvalorare che tutto ciò è mosso solo dal suo interesse “umanitario”, considerazioni pietistiche nei confronti della ragazza che, se fosse sua figlia, lui tratterebbe diversamente. Che il padre, poi, non l’ha dovuta accudire per tutti questi anni, che han fatto tutto le suore e che lui ha letto un libro sulla realtà dei malati allo stato vegetativo, che consiglia a tutti. Non risparmia neanche qualche affermazione delirante sulla possibilità di un essere umano, nelle condizioni di Eluana, di procreare! Siamo all’ennesima occasione e forse la più dura e più cinica, di aggressione alla libertà sancita dalla nostra Costituzione nei confronti della quale anche il potere clericale si trova nella favorevole situazione di esercitare, come non mai, una concreta ingerenza sulle leggi dello Stato. Siamo all’ennesima occasione, tra una “riforma” e l’altra, prima della scuola, poi della giustizia, poi della “sicurezza”, di promuovere uno scontro istituzionale che sembra mirato (citando il giornale spagnolo El Pais) “a sovvertire la democrazia!”. Le mani sulla Costituzione, il Presidente Berlusconi vorrebbe metterle da tempo e oggi per motivare la sua voglia di cambiamento arriva anche a dichiarare che “ la Costituzione fu fatta sotto l’influenza di filo-sovietici”. Così chiama i 75 padri fondatori della Costituente, tra i quali: Pertini, Nenni, De Gasperi, Andreotti, Calamandrei, Benedetto Croce, Fanfani, Saragat, Scalfaro che si fa fatica a pensare ispirati dai sovietici o filo-sovietici essi stessi. Adesso, grazie alla triste vicenda Englaro, avrebbe il bene placido del Vaticano: una vecchia storia d’Italia dove la politica è, da secoli, ostaggio della Chiesa e del Vaticano. Oggi, però, la sfida alla Presidenza della Repubblica è più grave, unica dal 1945 a oggi. La laicità dello Stato e la democrazia stessa sono in pericolo! La minaccia del Presidente del Consiglio di ricorrere a una consultazione popolare per forzare il sistema democratico esistente, cambiare la Costituzione su suo desiderio, è stata il momento più critico di questa triste vicenda, quella di Eluana che nulla ha a che fare con questioni di politica e di potere. Il diritto del cittadino di rifiutare trattamenti sanitari è diventato pretesto politico per ribadire la sfida che vede il Governo, con un atto sovversivo nei confronti della magistratura, appropriarsi tramite decreti legge, del potere legislativo dello Stato. Fare finta che non sia successo niente, non si può! Fare finta che la partita Vaticano- Berlusconi, Berlusconi- Capo dello Stato non si sia giocata sulla testa di Eluana, non si deve! Questa battaglia riguarda tutti noi !!!
IL
PRESIDIO DI SAVONA
Così anche a Savona, come in numerosissime altre città italiane, sabato
pomeriggio, un fitto giro di telefonate e SMS , hanno fatto sì che un gruppo
di persone desse vita ad una manifestazione spontanea: un
presidio di protesta davanti al Palazzo del Governo.
Militanti dei Partiti della sinistra, gruppi di diverso
impegno civile e cittadini comuni si sono ritrovati, con bandiere e
cartelli, a difendere quei valori imprescindibili del nostro vivere civile.
Un grande striscione campeggiava sul marciapiede davanti
al Palazzo “ 17 anni possono bastare!”
Ritrovarsi lì in quell’angolo di marciapiede, incontrare
amici e compagni che non vedi da tempo, coi quali condividi la voglia di
esserci, di resistere e reagire a quanto sta accadendo.
E la voglia di reagire è tanta, perché la laicità dello
Stato e la democrazia sono in pericolo e la gente va svegliata da una
colpevole distrazione.
Si deve scendere in strada a rompere il silenzio, a
richiamare l’attenzione che qualcosa d’inaudito sta accadendo.
Allibiti, indignati per i mancati diritti di Eluana, e
per la minaccia di un “colpo di Stato strisciante” che, ancora una volta, va
ad intaccare in modo drammatico i valori del nostro senso civico, il nostro
amore per la legalità, per l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge,
il rispetto della libertà di ogni persona sancita dalla Costituzione:
valori messi in discussione in un
conflitto istituzionale senza precedenti.
Il caso Eluana diventa un pretesto per esercitare un
nuovo potere e questo è ributtante, ma forse ci libererà da questo stato di
apnea che sta paralizzando il Paese.
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