Alassio: uno spaccato impressionante di decadimento etico, morale, civile

Campionato di querele (annunciate)

Giustizia lenta o “tarallucci e vino”?

Melgrati : <Terreni edificati in collina anche di esponenti del Pd>. Nattero: <C’è un limite alla faccia tosta del sindaco, chi era il progettista, il direttore dei lavori, l’acquirente di immobili da rialzare?>.

 Tutto dimenticato? O in attesa dei processi?



Alassio situata in un'armoniosa conca conosciuta come Baia del Sole

Alassio – Per non dimenticare, ma soprattutto per documentare ai navigatori di Trucioli Savonesi che sono interessati a seguire le sorti edilizie di Alassio, tra un mare di accuse e contraccuse. Leggete in altro servizio del sito cosa pensava qualche anno fa il sindaco-senatore Roberto Avogadro dello stato di “salute” della collina, e domandatevi che fine ha fatto la verità storica di quanto è accaduto nella Baia del Sole.

L’unico modo per ripristinare la “verità” (non tocca ai giornalisti celebrare processi), è riproporre la documentazione cartacea in modo che ognuno possa trarre le conclusioni.

Continueremo, anche nelle prossime settimane, a riproporre articoli e documenti giornalistici che ci raccontano cosa è accaduto ad Alassio nel corso degli anni. Chi sono stati i protagonisti, nel bene o nel male, a seconda dei ruoli, di scelte, mancate scelte, posizioni, vantaggi personali, professionali, di amici degli amici. Le “buone opere”.

La politica del “cemento amico”, “cemento che crea sviluppo”, soprattutto facili arricchimenti, è stata coronata da successo? Lo sviluppo sia benedetto in ogni società, ma insegnano storia ed esperti di tematiche urbanistiche, purchè non si finisca per autodistruggere le fonti di ricchezza collettive.

Una cosa si può ribadire con certezza. Non sempre gli interessi di gruppi, di fazioni, di potentati, coincidono con il bene comune, quello che tanto per fare un esempio predicano i sacerdoti dai loro pulpiti. Magari dimenticando che i loro amici, i loro “compagni di merende” hanno le mani in pasta con i “furbetti della città”. Che distribuiscono anche “medaglie” ai monsignori di turno, in talare rossa.

Un altro elemento di certezza è che molti politici-amministratori della cosa pubblica non gradiscono la cronaca senza veli, le interviste scomode, il contradditorio documentato. Amano i “fru-fru” al gusto dolce.

Pubblichiamo, a proposito della zona di Loreto, un articolo-testimonianza del 27 settembre 1987, firmato da Gigi Cancelli, allora corrispondente da Alassio del Secolo XIX (il suo posto venne preso successivamente da Angelo Taranto).

Ci sono le dichiarazioni e gli impegni di Lorena Nattero che era preside della scuola media, con deleghe all’urbanistica, ai servizi sociali (vedi….).

Nel 1987, 22 anni fa, si parlava dell’imminente costruzione di 160 alloggi assegnati alle varie cooperative e 45  dello Iacp…>.

Non solo, il corrispondente ricostruiva, a sommi capi, la storia del piano di edilizia pubblica degli ultimi 10 anni (allora) e cioè dal 1977 al 1987.

Da essa emerge anche un’indagine affidata al geologo Giampietro Filippi (è stato assessore provinciale nell’ultima giunta di Bertolotto per Rifondazione comunista),  sulla via Loreto e sulle aree circostanti.


Marco Melgrati alla selezione per "L'isola dei Famosi"

Saltiamo ad avvenimenti più recenti. Il sindaco, architetto Marco Melgrati, il 25 luglio 2008, rispondendo su La Stampa alle accuse di speculazione lanciate dal Comitato per la salvezza della collina di Alassio, in una riunione del Wwf, nella sala dei salesiani, aveva affermato: <Tutte le lottizzazioni citate da Lorena Nattero erano previste dal piano regolatore approvato nel 1991 dalla giunta in cui lei era assessore all’urbanistica. Rispetto a quel piano, le volumetrie previste sono diminuite del 30 per cento>.  Melgrati, dunque, benemerito per averci “salvato” da scempi ancora più deturpanti.

Chi erano i “signori” interessati al “boccone” della collina? La verità del sindaco:

<Sono pronto ad un pubblico confronto – cosa che non è mai avvenuta, non è chiaro per colpa o rifiuti di chi -  con la Nattero per dimostrare che la sua programmazione urbanistica prevedeva ancora più immobili rispetto a quella approvata successivamente. Alcuni dei terreni sui quali si costruisce appartenevano ad esponenti del Partito democratico che oggi, per bocca della Nattero, parlano di speculazione>.

In quella stessa dichiarazione il sindaco Melgrati aggiunse:<Dopo aver letto quanto contenuto nel libro “Il partito del cemento” di Sansa e Preve , credo che incaricherò i miei legali di querelare gli autori per diffamazione>. Sia gli autori, sia l’editore (il figlio del compianto giornalista alassino de La Stampa, Mario Fazio che è stato anche presidente di Italia Nostra e strenuo difensore della tutela ambientale,  risorsa turistica e patrimonio storico) non hanno ricevuto notizie di reato, né citazioni per cause civili.

Da parte sua Lorena Nattero, il 29 luglio 2008 su La Stampa, ha dichiarato: <Denuncerò il sindaco Melgrati per diffamazione e davanti ai giudici dimostrerò che il piano regolatore progettato dalla nostra giunta all’inizio degli anni novanta prevedeva molti metri cubi in meno rispetto a quello successivamente approvato ed attualmente in vigore. …Quando Melgrati sostiene che i proprietari dei terreni edificabili sono esponenti dell’opposizione  dovrebbe pensare che c’è un limite anche alla sua faccia tosta. Vogliamo andare a controllare chi fa il progettista, il direttore dei lavori, l’acquirente di terreni o di immobili da rialzare? Diciassette anni fa potevo entrare nella cooperativa di Loreto, ma rifiutai perché all’epoca rivestivo la carica di assessore all’urbanistica. E cosi la casa me la sono comprata l’anno scorso, ad Albenga>.

Insomma, sarà la giustizia a stabilire, la verità storica, come giusto che sia, quando le accuse sono così esplicite e su un tema che continua a muovere interessi ingenti, clientele, voti, disinformazione, strategia del “consenso”.

Se è vero che il tempo è galantuomo, qualcuno dovrà dirci perché Alassio che aveva nel turismo la gallina delle uova d’oro, enormi potenzialità (arenile), uniche nel ponente,  pratichi da danni ormai uno spot da specchio delle allodole: annunci di nuovi alberghi a go’go’, interessi di prestigiosi gruppi alberghieri italiani ed internazionali,  grande rilancio sempre dietro l’angolo, grandi occasioni di sviluppo turistico ed economico. Ottimisti per forza?

Mentre le strutture alberghiere continuano a chiudere, i pochi che resistono solitamente non fanno dichiarazioni ai giornali, i posti di lavoro  sonosempre di meno e minore qualità (per far quadrare i bilanci aziendali), crescenti difficoltà delle famiglie in affitto a tirare avanti, impressionante tournover di gestione di negozi e bar, pizzerie, ristoranti. Parecchi con il cerino acceso che resta in mano all’ultimo “sfortunato” e che innescano controversie legali a pioggia.

Per altri, invece, la “stagione d’oro del mattone” prosegue. Ha buone prospettive se continua vincere “Il partito del cemento”. Ricco di promesse, spot e “stampa amica”. Di pari passo seguono le parcelle. Gli affari oltre confine. Magari a Dubai. Le ereditiere si trasferiscono in Svizzera, lontano dai “pettegolezzi”.