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Critiche al comportamento dei due “ambientalisti” sulla Centrale di Vado

Lettera aperta a Zunino e Vasconi

<Il carbone? Un bis del caso amianto>

<Un giorno scopriremo tuti i danni alla salute e sarà un altro grande scandalo>

di Paolo Franceschi*

Savona - Non mi sembra che fino ad oggi il Consigliere Regionale Carlo Vasconi o l' Assessore Regionale all' Ambiente  Franco Zunino si siano dichiarati per il depotenziamento della centrale di Vado Ligure, il che significa che non lottano in maniera molto decisa contro il carbone. Ne consegue che così facendo non hanno alcuna possibilità di toglierci dalla situazione gravissima in cui ci troviamo.

Infatti chiedere  di non  ampliare la centrale, senza dichiarare l' esigenza di eliminare i gruppi a carbone corrisponde esattamente a mantenerci a valori di inquinamento da PM, in  particolare per quanto riguarda il numero annuo di superi giornalieri,  di molto superiori rispetto a quelli ritenuti sicuri dalla OMS nel 2006, e ribadito con forza dalla società pneumologica europea, secondo cui quello di "respirare aria pulita è un diritto fondamentale dei cittadini europei, e la comunità europea, i governi nazionali e gli enti locali devono fare in modo che i limiti per la qualità dell' aria prescritti dall' OMS siano rispettati".

In definitiva dire che si è contrari all' ampliamento della centrale a carbone è, purtroppo,  qualcosa che non ha niente a che fare con il rispetto dell' ambiente e la tutela della salute dei cittadini. Affermare che la situazione ambientale e sanitaria della Provincia di Savona sia confortante e che questo si  possa dedurre dagli studi di IST e ARPAL è un' altra grossolana inesattezza, tanto più grave in quanto viene ripetuta dopo che l' argomento è già stato affrontato  più volte, con la dimostrazione che i lavori, di per se belli ed ineccepibili, sono stati stravolti ed utilizzati in maniera impropria proprio dalla giunta regionale.                                                                     Che una centrale a carbone con emissioni pari a quella attualmente attiva a Vado Ligure, in base alle emissioni dichiarate nel 2006 dalla stessa proprietà, determini danni in termini di mortalità e malattie quantificabili in circa 23 milioni di euro all' anno lo certifica la stessa Comunità Europea, ed è grottesco che questi straordinari rappresentanti dell' ambientalismo nostrano non se ne siano mai accorti.

 

Franco Zunino          e    Carlo Vasconi

Verrà presto il giorno in cui la combustione del carbone in grandi centrali elettriche sarà vietata, come già da tempo è vietato l' uso del carbone per il riscaldamento domestico.

Succederà un po' come è successo in passato  per l' amianto: con molto ritardo e con molte morti e malati alle spalle. Da decenni si conoscono i gravissimi danni della combustione del carbone sulla salute umana, ma i nostri amministratori sono per la conservazione dello status quo.

Quando finalmente una legge recepirà quello che il mondo scientifico va dicendo da anni, con molto ritardo, e molte vittime innocenti, forse anche loro capiranno che non era proprio il caso di difendere qualcosa di indifendibile.  Invece di guardare a quello che fanno gli altri (governo), gli amministratori regionali si debbono chiedere se hanno fatto e stanno facendo tutto quello che è giusto e necessario per tutelare la salute dei cittadini.       

E' evidente, in definitiva, che non si tratta affatto di parteggiare per una parte politica piuttosto che per un altra, almeno dal punto di vista del medico per l' Ambiente e la Salute, ma di far si che finalmente si recepiscano alcuni concetti di tutela dell' ambiente a della salute che debbono diventare  patrimonio comune. Acquisito non soltanto a livello di comunità scientifica internazionale, ma anche dagli amministratori ai quali affidiamo la tutela della salute nostra e delle generazioni future . Questa è la nostra missione, che svolgiamo a volte anche con rudezza, senza  preoccuparci  di salvaguardare  equilibri politici o  scadenze elettorali, senza cedimenti o strizzatine d' occhio, fedeli solo al nostro codice deontologico.

Dottor Paolo Franceschi

Portavoce dell' Ordine dei Medici di Savona per l' Ambiente, e del Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Liguria) (CNCMAS Liguria)