È nata la "Ponente savonese"primi dissapori in Consiglio
la nuova comunità montana
IL SECOLOXIX
SI CHIAMERÀ Ponente Savonese la nuova comunità montana nata dalla fusione tra Pollupice e Ingauna. Lo ha stabilito il primo consiglio che si è riunito nella serata di martedì per l'approvazione dello statuto, il disbrigo delle prime formalità burocratiche e l'integrazione della giunta.
Tra i temi più spinosi quello relativo al destino dei dirigenti e dei dipendenti che non rientrano più nell'organico dopo la fusione forzata con l'esclusione dei comuni costieri. Maria Cristina Cavallo, già direttore e segretaria della Ingauna è stata confermata, ricoprirà lo stesso ruolo nella nuova comunità montana, mentre il segretario della Pollupice, Marco Della Corte resterà in forza al nuovo ente per i prossimi sei mesi, periodo durante il quale dovrà essere trovata una collocazione per tutti i dipendenti in esubero.
Sul fronte politico la giunta presieduta dal sindaco di Cisano Eugenia Cassisi è stata completata con le nomine di Milena Scosseria (Borgio) e Giovanni Conti (Stellanello), che affiancano i già nominati Gianfilippo Sassi (Onzo) e Giuseppe Morro (Giustenice).
La composizione ha suscitato malumori (soprattutto tra gli amministratori di centrosinistra e dei partiti minori) per un carattere giudicato eccessivamente politico e in contrasto con lo spirito delle vecchie comunità (o almeno dell'Ingauna) che aveva sempre privilegiato la rappresentatività territoriale rispetto a quella partitica.
Già al momento dell'approvazione dello statuto c'è stato qualche dissapore. La norma che stabilisce l'alternanza della presidenza e degli incarichi di giunta tra esponenti dei comprensori ingauno e finalese non è piaciuta a tutti. «Questo è un accordo pseudopolitico e come tale non può essere inserito nello statuto di un ente come la comunità montana» ha detto il sindaco di Zuccarello, Stefano Mai, che si è astenuto pur ribadendo la piena fiducia alla presidente Cassisi.
La sede legale della nuova comunità sarà quella di Albenga, ma per il momento resterà aperto anche un ufficio operativo nella vecchia sede della Pollupice, a Finalborgo.
L. R.