![]() versione stampabile Il battesimo pochi mesi fa. Struttura moderna con solo 8 camere e ristoranteLa bella notizia che
non ha fatto notizia: il nuovo hotel
“mignon” di Bergeggi La famiglia del vice sindaco Vigliola da il buon esempio con “OroVerde” |
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Bergeggi –
Il “battesimo” dell’hotel-ristorante OroVerde
pochi mesi fa, in agosto. In stile ligure. Senza fasti e
all’insegna della sobrietà. Al punto che né giornali cartacei o online,
nè radio-tivù, si sono accorti dell’esordio. Così è rimasto quasi
sconosciuto alla stragrande maggioranza dei savonesi un “avvenimento”
per Bergeggi, la cittadina “mignon” della provincia che si
affaccia sul mare, sul suo isolotto-gioiellino. |
OroVerde
sarà illustrato nelle nuove guide turistiche del 2009, per ora si
presenta con un portale-internet dove si legge: <E’ una struttura
completamente nuova in una cornice magica fatta di mare, colline,
tramonti e stellate sulle alture di Bergeggi>. Inoltre da
quel “balcone naturale” si può ammirare l’alba dorata, un vasto
orizzonte verso Genova, verso le cime della Corsica, verso
la Costa Azzurra. L’hotel è affacciato sull’incantevole golfo di Noli e dalla posizione dominante si attutisce perfino tutto il male che l’essere umano, l’imprevidenza e l’ingordigia, hanno arrecato alla fascia costiera con goffi palazzoni mostro, alveari di seconde-case, a suon di monolocali e bilocali. Un patrimonio improduttivo undici mesi l’anno. L’hotel
OroVerde è unico nella sua diversità, in terra ponentina. Soltanto
otto camere, con tranquillità
garantita non solo sul depliant. Camere, pare ovvio, dove non
manca nulla per soddisfare il mercato turistico del terzo millennio. E
l’annotazione che <l’ospitalità offerta è all’insegna della
funzionalità e del confort>. L’hotel
OroVerde non ha solo la caratteristica di specchiarsi in un mare
azzurro; è circondato da un mare di verde, dalla natura come Dio l’ha
creata. Chi soggiorna ha la fortuna di “dimenticare” i muri di cemento e
mattoni che circondano
tutto e tutti. L’hotel è sorto laddove c’era una volta un “casolare” di
campagna, con orto famigliare, curati con amore e dedizione da due
generazioni. Ricorda la
presentazione: <L’hotel dispone di un ampio giardino racchiuso tra i
filari di vite, numerosi alberi
di ulivo…la piscina può rinfrescare durante le giornate più
calde, con il suo solarium ai bordi…>. E ancora, una
delle sfide più difficili dell’hotelleria, la ristorazione.
L’annuncio-promessa è invitante: <Nel ristorante vi delizieremo con
piatti realizzati secondo le antiche tradizioni culinarie..> Quelle tradizioni della vecchia cucina nostrana che si sono quasi perse con la scomparsa delle “nonne cuoche”, delle “mamme cuoche”, dei “papà cuochi”, una cucina “povera”, ma ricca di veri sapori, non insaporitori artificiali alla “nouvelle cuisine”. Oggi trovare quei
piatti all’antica, semplici
e così buoni che molti hanno avuto la fortuna di gustare, è scoprire un
“tesoro”. Il tempo, i clienti, il successo diranno se “OroVerde”
riuscirà a raccogliere la sfida. |
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In un ponente
ligure dove il “business affari-mattone” sta spopolando quello che per
anni è stato un volano economico, ovvero la ricettività alberghiera,
vede Bergeggi andare controcorrente. Non si tratta di
strafare, anzi l’idea dell’“hotel-bomboniera” potrebbe essere l’ultima
carta vincente di una “guerra” che sembra persa: la sopravvivenza, quale
struttura portante dell’economia turistica ponentina, degli alberghi
tradizionali, famigliari. |
La guida
dell’ospitalità della Provincia di Savona, a Bergeggi
dedicava fino a ieri soltanto l’albergo Claudio (tre stelle), l’Isola
d’oro (2 stelle), il Miramare (una stella) e il complesso
“appartamenti per vacanza” Borgo San Sebastiano, di proprietà
della stessa famiglia di
Claudio Pasquarelli. Imprenditore di successo e di “buona stampa”. Quarant’anni fa, la Guida Turistica della
Provincia di Savona, a cura di Nello Cerisola (editrice Liguria),
scriveva che l’attrezzatura ricettiva di Bergeggi aveva un
albergo (Isola d’oro), due pensioni (Canaima in località Megna)
e Miramare, una locanda (Anghelito che faceva anche da
ristorante). L’elenco dei ristoranti-trattoria comprendeva: Faro,
Ferrer e Isola d’Oro a Torre del Mare, La Scogliera sull’Aurelia. Gli svaghi che l’a prestigiosa guida proponeva erano: Gite al Monte Mao, alle Grotte accessibili dal mare, all’isolotto con i suoi 64 metri di altezza e 130 metri da terra. L’hotel-ristorante OroVerde è iniziativa di una famiglia bergeggina. Il papà è Enrico Vigliola, natali a Bergeggi, nel 1943. Pensionato della Provincia, da sempre tra gli amministratori comunali ed attualmente vice sindaco indipendente, dopo le elezioni del 13 giugno 2004. Simpatie democristiane, in un Comune dove “re Riccardo Borgo”, socialista, ha regnato per decenni con il centro sinistra. In questa “impresa turistica” Vigliola ha coinvolto la moglie Silvia, figura popolare per essere amministratrice di condomini e due figlie, Olivia e Vanessa, entrambe laureate, sposate. L’amore per il
proprio paese, per la famiglia tradizionale, ha spinto i coniugi
Vigliola ad investire laddove altri scappano. A realizzare, tra
un’infinità di lacci e laccioli burocratici, quelle strutture di cui la
Liguria dovrebbe andare fiera, incentivare in tutte le forme
possibili. Non solo a parole, come avviene spesso.
Il fiore
all’occhiello di Bergeggi rappresentato dalla presenza di “Claudio”,
si è arricchito di “OroVerde”,
già il nome potrebbe svelare un accattivante biglietto da visita.
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