versione stampabile Lettere al cronista di chi 20 anni fa aveva previsto
dove saremmo finiti
Testimonianze e
profezie vere
di uno studioso, senza
carriera, nel Pci Il carteggio (quasi inedito) di Mario Lorenzo Paggi su
Noli, Spotorno e non solo
Parla anche delle sconfitte del turismo e delle
prospettive di lavoro per i giovani
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Spotorno |
Caro Corrado, dalla mia vacanza
di Garessio seguo i tuoi servizi e la mirabile regia che vi sta
dietro. Non v’è dubbio che stai reinventando un modo di fare giornalismo
che riesce ad andare oltre la notizia, per approfondire il dibattito che
servirà a far crescere nella cultura locale, la consapevolezza della
gravità dei problemi delle nostre “polis”. |
1)
Speculazione
edilizia.
La Dc di
Noli e di Spotorno per decenni ha favorito, incoraggiato, tollerato
ogni possibile uso sbagliato e speculativo del territorio,
dequalificando l’immagine turistica dei nostri paesi con migliaia di
seconde case, compromettendo i centri storici, l’equilibrio ambientale e
la capacità delle aziende alberghiere di poter competere sul mercato
delle vacanze in modo adeguato. Negli anni
settanta si sono fatti i piani regolatori. Ma essi sono stati aggirati,
in molti casi, con forme diffuse di abusivismo che ha compromesso il
territorio delle nostre colline senza che diversi comuni, e tra questi
fa spicco Noli, pur disponendo di tutti gli strumenti
per poterlo fare, lo abbiano concretamente bloccato in tempo. Questo tipo di
edilizia d’assalto, tra l’altro, ha scacciato quella “buona” prodotta
dalla cultura urbanistica ed architettonica di molti nostri
professionisti (geometri, ingegneri, architetti) locali. Si veda come è
ridotta la collina di Noli, Voze, Tosse, Vezzi. Se quella di
Spotorno non è stata ancora compromessa in modo cosi vistoso, ciò è
dovuto al fatto che in quel Comune, dal 1970 al 1985, si sono
succedute Amministrazioni di sinistra che per quella politica del
territorio hanno pagato anche dei prezzi elettorali. Con questo non
voglio essere manicheo. Poiché esempi in cui amministratori
democristiani hanno ben governato il territorio, ce ne sono in Italia e
in Liguria (e viceversa).
Variante al
Piano regolatore generale di Spotorno.
Non ho mai detto, né è stato scritto sul “Secolo XIX” che gli
attuali amministratori di quel paese,
sono degli speculatori. Ho invece asserito che vi sono spinte,
alla vigilia della variante, perché il rubinetto della speculazione sia
aperto. Né le parole del segretario della Dc di Spotorno sono
rassicuranti. Perché con ristrutturazioni, recuperi, diverse
destinazioni d’uso, si possono, di fatto, creare centinaia di nuove
seconde case a scapito e in concorrenza con le aziende alberghiere e
premiando di fatto posizioni di rendita fondiaria. |
Noli |
1)
Infrastrutture
comprensoriali.
-Porto:
La Dc di
Noli, che in consiglio comunale ha la maggioranza, poteva non
avallare la proposta isolazionista dell’Assessore all’urbanistica.
E mi sembra che la Dc di Spotorno non abbia compiuto alcun
atto politico per ostacolare tale disegno. Ancora una volta i dirigenti
locali di quel partito hanno preferito privilegiare i loro equilibri
politici e di potere, a scapito dell’interesse dell’economia locale. Il
risultato è che a 10 anni dalla mia proposta, il porto non c’è e il
Piano particolareggiato degli arenili di Noli è stato bloccato sulla
“battigia”, in Regione. |
-
Stazione FF.SS.
Va costituito un consorzio (pubblico-privati) per
collegarla con un servizio navetta con Noli e Spotorno-Torre del
Mare. Noli ha perso consistenti fasce di ospiti per la totale
mancanza di collegamenti pubblici con i treni in arrivo da
Milano, Torino, Alessandria.
-
Viabilità
interna di Noli.
Non si può ipotizzare di continuare ad utilizzare via Monastero
(così com’è) e la sede della “fiumara”, con circonvallazione. E’
totalmente insufficiente, pericolosa e di dubbia legalità.
2)
Politica
turistica.
Il comprensorio di Noli-Spotorno-Vezzi-Torre
del Mare di Bergeggi, ospita in questo periodo circa 40-45 mila
persone. Ma nella nuova A.P.T. del finalese che peso avrà se i suoi
rappresentanti terranno, come hanno fatto finora (penso soprattutto a
quelli di Noli), un approccio di tipo campanilistico?
3)
Altipiano della
Manie.
La battaglia per preservarlo dalla cementificazione risale agli anni ’70
e si concluse con la legge regionale sui parchi del 1978. Quest’area
verde è funzionale alla riqualificazione della nostra offerta turistica.
Il giorno in cui questi nostri paesi stretti nella morsa del cemento
armato delle costa e quello dell’immediato entroterra, sarebbe la fine
di ogni ipotesi di rilancio sul mercato (sempre più difficile) delle
vacanze.
4)
L’opposizione
del P.C.I. di Noli.
Mi auguro, caro Corrado, che troverai lo spazio
per pubblicare questa mia replica al dibattito che hai aperto. Come ben
sai in esso sono intervenuto né per esibizionismo (anzi: se mai per me è
controproducente), né perché abbia in serbo ipotesi di reinserimento
nella vita politica locale.
Mi spiace solo che i toni della polemica sono
quelli di sempre, come se fossimo negli anni
’70, quando per
difendere il territorio dalla speculazione, ed eravamo in pochi, e tu
tra questi, venivamo aggrediti in ogni modo. A quelle battaglie sono seguite solo qualche vittoria provvisoria e molte sconfitte. Ma le sconfitte personali non contano molto. Chi ne è uscito sconfitto in questi paesi è il turismo ed ogni prospettiva di trovare in esso nuova occupazione per i nostri ragazzi. Cosi non sarebbe la situazione, se avessimo infrastrutturato il territorio, adeguato i servizi, sviluppato l’azienda alberghiera, controllato il fenomeno delle seconde case. Ma la battaglia va continuata; anzi, oggi, l’attacco al territorio si presenta in forme nuove e con collegamenti trasversali tutti da analizzare.
Comunque è troppo comodo da parte di troppi
esponenti politici e di enti economici predicare bene in ogni tipo di
convegno (contro le seconde case, contro la speculazione…) e non
intervenire mai, ma proprio mai, nelle situazioni
concrete di cattivo uso del territorio, per
prendere posizione.
Ti saluto con
molta cordialità, Mario Lorenzo Paggi, Albergo Paradiso. Via al
Santuario- Garessio, 12 agosto 1988.
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