TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni Un tecnico
manda a dire: errori che si possono evitare per salvare il turismo A tutti i Sindaci di Ligurianon succubi degli urbanisti <Esiste un
rimedio con alberghi da mille camere, vi dimostro che non sono un
visionario. Ho un curriculum e non ho interessi occulti, ma fare
testimonianza> di Guido Luccini
Considerato che:
tutti i Comuni da Voi amministrati accusano carenze di posti di
lavoro, vedono scemare le presenze turistiche, hanno forti
esposizioni debitorie, non riescono a risolvere il problema dei
parcheggi, si ritrovano nel periodo invernale con paesi
spettrali e deserti con un mare di seconde case per lo più in
proprietà di residenti che non si vedono quasi mai, e
nell’estate con un pericolo
latente di incendi boschivi, direi che “forse” c’è
qualcosa di sbagliato nei
Vostri
“Piani Regolatori !”.
Tutti, dico tutti i Comuni Liguri hanno un entroterra
meraviglioso che, ad onor del vero, con una sovrapposizione di
Leggi Urbanistiche, vedi PTCP Regionale, Galasso , PUC
e quant’altro, è stato, anche se preda di reiterati
incendi, conservato quasi integralmente. Questo entroterra non deve e non può essere
aggredito, per darVi un’idea comprensibile,
come hanno fatto i Francesi e noi, anche se in fasi più
modeste ; gli episodi collinari non devono infatti mai essere
aggrediti dal basso
con la scusante del rispetto del crinale, poiché il risultato è
comunque la distruzione di tutto il versante e dello stesso
crinale.
In tutto il mondo l’uomo tende a convivere col
“PIANO” , ed infatti tutto il mondo tecnologico dopo aver
sfruttato le parti pianeggianti, attiva l’inevitabile espansione
sugli episodi montuosi o collinari ricreando il piano
terrazzando tali episodi, ricreando alla base e su di essi il
verde a misura d’uomo.
Purtroppo gli attuali Vostri Urbanisti non
essendosi mai interessati degli aspetti squisitamente
“tecnico - commerciali” a cui il territorio deve sempre
rispondere continuano a permettere anche se più timidamente dei
Francesi gli inserimenti pre - collinari, ma, il
risultato sarà lo stesso, un disastro.
Occorre tener presente che la Francia iniziò a
commettere i suoi errori negli anni “50”e non potè o non
volle rimediare, ma, posso assicurarvi che da Zurigo a
Caracas per ampliare le città, già negli anni “70” si
terrazzavano le adiacenti colline con risultati degni di attento
esame.
O qualcuno pensa che il “BISCIONE” di Genova
possa essere preso ad esempio?
Esiste quindi un’unica soluzione :
se, invece di
essere obbligati a permettere la costruzione o la
trasformazione di strutture alberghiere denominandole:
residence, aparthotel, R.T.A. o C.A.V. aventi superficie di
38 metri quadrati , quasi tutti poi inquisiti dalla
Magistratura, funzionanti per 4 o 5 mesi l’anno e senza quindi
la possibilità di garantire lavori stabili, qualcuno Vi
proponesse in “VARIANTE” al Vostro PUC
la costruzione di Alberghi da 1000 camere in
regime di aparthotel aventi superficie di 18 metri
quadrati, con garanzia di funzionamento per 12 mesi
l’anno e dando qundi lavoro stabile a centinaia di persone, che
cosa rispondereste? Sareste in
grado di affrontare l’ “ URBANISTA VERDE”
che si opporrà allo spianamento delle colline su cui eseguire
tali insediamenti, senza peraltro suggerire altre soluzioni che
garantiscano quanto sopra - detto?
Se si, riuniamoci e gettiamo le basi per un discorso che
abbia un senso comune, di sviluppo certo, immediato e garantito
da forti coalizioni imprenditoriali, come avviene in tutto il
mondo turistico.
Guido Luccini
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