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Singolare controversia a Loano: 13 gennaio il sindaco citato davanti al giudice

Errori in busta paga

causa Comune-dipendenti

Ribellione della Rsu, ingiusto far pagare 88 mila euro a chi non ha nessuna colpa


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Loano- Uno dei primi casi in Italia al vaglio di un tribunale. Un ricorso della rappresentanza interna dei dipendenti comunali  che contesta un accordo sottoscritto dai sindacati con il Comune stesso.

C’è già stata una prima udienza, davanti al giudice del Lavoro, Baisi, il 3 marzo scorso. I legali del Comune (Marco Barilati e Federico Barbano) chiedevano al giudice di “dichiarare inammissibile il ricordo in quanto sottoscritto da membri  del Rsu non più in carica”.

I dipendenti comunali in causa si sono, a loro volta, affidati allo studio (Acquilino-Mazzi-Becchino). Nel primo round il giudice, sentito le parti in causa, ha dichiarato legittimo il ricorso. La prossima tappa è vicina, il 13 gennaio, quando dovrebbe essere interrogato, come teste, il sindaco, Angelo Vaccarezza.

In ballo ci sono dei soldi, 80 mila euro che il Comune ha “recuperato” decurtandoli alle buste paga dei dipendenti. Il tutto in conseguenza di una serie di errori, involontari a quanto pare, che erano stati fatti dagli uffici comunali addetti alla contabilità e alle buste paga del personale.

E’ scaturita, come vedremo, un’ispezione ministeriale ed una controversia. Consultando gli archivi emerge che si tratta di un caso rarissimo di ricorso in Italia i cui ricorrenti sono tutti lavoratori per mezzo dei loro eletti  e non delle organizzazioni sindacali ufficiali di categoria.

L’attesa è soprattutto su uno dei capisaldi di prova (nel civile, il processo lo svolgono le parti in causa). I ricorrenti, dipendenti comunali, hanno chiesto di <ammettere quali capi di prova, per interrogatorio formale, il sindaco del Comune di Loano>. Un passo “obbligato”, a quanto pare, dopo che alla seconda udienza del 31 ottobre scorso, si è preso atto  del tentativo infruttuoso di raggiungere un accordo.

Breve premessa. L’ispezione ministeriale aveva interessato Loano ed altri comuni liguri. Nel caso di Loano, le carte documentano che la verifica contabile –amministrativa in data 9 e 22 dicembre 2003 aveva fatto emergere una serie di irregolarità, sei riguardavano il contratto collettivo di lavoro nazionale e due in violazioni di decreti legge.

La materia del contendere, come ha spiegato nelle pagine del ricorso l’avvocato-amministrativista, Marco Barilati, di Genova, verte soprattutto sul fatto che la Ragioneria di Stato ha contestato  al Comune la destinazione di un fondo di risorse di bilancio superiore a quelle consentite dal CCNL, da qui l’obbligo di procedere al recupero delle somme per non incorrere in responsabilità erariali. Preso anche atto della sollecitazione del prefetto di Savona ad uniformarsi e della relazione alla Procura generale della Corte dei Conti.

Luigi PIGNOCCA Luigi PIGNOCCA
Luca LETTIERI Luca LETTIERI
Giacomo PICCININI Giacomo PICCININI

Il Comune con delibera di giunta del 15 novembre 2004 (sindaco Vaccarezza, assessori presenti Pignocca, Piccinini, Marconi, Lettieri, Bollorino; assenti Oliva e Azzarello) ha deciso di uniformarsi  agli ordini della Ragioneria dello Stato e del Prefetto <avviando le procedure di recupero di somme illegittimamente liquidate ai propri dipendenti…parallelamente iniziava un lungo confronto con le organizzazioni sindacali e  RSU per trovare una modalità di recupero il più possibile condivisa e con minore impatto sui lavoratori comunali>.

L’avvocato Acquilino, da parte sua, osserva che c’era stata <un’erronea quantificazione  del monte salari 1997, in violazione…un’eccedenza di 88.726 euro a titolo di salario  accessorio distribuito al personale non dirigenziale…da qui il Comune invocava  la doverosità del recupero nei confronti dei dipendenti beneficiati…>.

Sempre l’avvocato Acquilino scrive nel ricorso che<…a margine di un incontro svoltosi nel gennaio 2005, il sindaco si impegnava espressamente a reperire, nell’ambito delle ordinarie risorse di bilancio,  una consistente quota, attorno al 97 per cento del totale necessario….>.

Poi la narrazione sulle trattativa, con un punto focale e di accusa: <Attraverso l’accordo fatto dal Comune con le organizzazioni sindacali, ma col dissenso della Rsu, sono state utilizzate per sanare un presunto debito dei dipendenti in servizio alla data del 1998-1999 somme che erano, invece, destinate  alla composizione del fondo da ripartire ai dipendenti in servizio  negli anni 2005-2006, con la conseguenza che le persone assunte dopo l’anno 2000 hanno contribuito, con le loro risorse a pagare un debito non loro ma dei loro colleghi che prestavano servizio alcuni anni prima>.

Il legale del Comune nella memoria di costituzione e difesa rimarca, tra l’altro che< il ricorso dei dipendenti costituisce l’autonoma iniziativa unilaterale di un’esegua minoranza di dipendenti, 7 su 140 camplessivi del Comune di Loano,  che non rappresenta affatto la Rsu e che si contrappone alla volontà delle organizzazioni sindacali che nel luglio 2006 hanno firmato l’accordo e che rappresentano a larghissima maggioranza, circa 2/3, i dipendenti comunali>.

 Altro punto: <Il sindaco ed il Comune non si sono mai impegnati a compensare le somme da recuperare ai dipendenti…infatti una simile soluzione non avrebbe fatto che ricreare lo stesso vizio denunciato dai servizi ispettivi della Ragioneria dello Stato>.

I legali del Comune sostengono infine che non esistono documenti attestanti  la deliberazione di promuovere il ricorso da parte della Rsu.

Da parte sua la rappresentanza sindacale che si è costituita con l’avvocato Acquilino  è composta da Enrico Badano, Piergiulio Calcagno, Maria Carmen Fadda, Marco Federici (negli anni ’90 si era distinto come battagliero capogruppo della Lega Nord in consiglio provinciale, ma anche a Borghetto S. Spirito), Giorgio Ferrari, Angelo Belvedere e Maria Maddalena Valle.

Sempre i legali del Comune scrivono che <Calcagno e Federici risultano eletti, mentre in passato lo sono stati quattro di essi, Badano, Federici, Valle e Calcagno  e costituivano in ogni caso una minoranza rispetto al plenum di nove dipendenti. E’ dunque evidente – questa la conclusione – che le parti non rappresentano in alcun modo la Rsu dalla quale non hanno ricevuto alcun mandato specifico>.

Tesi confutata, con tanto di documenti, date di elezioni, mandato e durata della carica, da chi è in causa.

Semmai gli errori, dicono in sostanza i dipendenti Rsu, non possono ricadere sulle spalle di chi non li ha commessi.  Se ci sono responsabilità vanno perseguite ed il Comune non può rivalersi su tutti, come ha fatto. <Da qui – chiede l’avvocato Acquilino, in via subordinata,  condannare il Comune di Loano al risarcimento dei danni in favore della Rsu, sia in proprio, che quale rappresentante  dei dipendenti del Comune, nella misura di 110 mila euro, oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali.

Tra i testi di cui si chiede l’audizione, oltre al sindaco come “capo di prova”, il sindacalista Luca Papini di Genova, Marilena Marinelli, Cesare Dell’isola, Anna Maria Gallizia, tutti di Loano.