«Riportare al centro lavoro e sviluppo» |
il sindaco fa
il bilancio di fine anno e traccia le linee per il 2009
Berruti: il tema è assente dal dibattito. Sulla mobilità
sostegno deciso al trasporto pubblico, limiti alle auto |
IL
SECOLOXIX |
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Savona. Federico Berruti propone alla città
una "vision" nella quale scelte
urbanistiche, politiche del welfare,
programmazione ambientale (e dei rifiuti),
iniziative sportive e culturali,
pianificazione di una mobilità sostenibile e
nascita di un distretto tecnologico ruotano,
come parti di un solo sistema, intorno a due
stelle polari: qualità della vita e sviluppo
economico, per una città«capace di guardare
con fiducia al futuro». Ieri il sindaco ha
tenuto la conferenza stampa di fine anno:
un'occasione per fare il bilancio del 2008 e
tracciare le linee del 2009.
«Il 2008 - dice - è stato l'anno nel quale
abbiamo definito le principali scelte
strategiche del Puc, a parte Legino. Un anno
che avevamo definito fondamentale per questa
amministrazione. E tale è stato. Così come
fondamentale sarà il 2009. È il biennio,
questo, nel quale si compiono le scelte
fondamentali di questo mandato e si disegna
la città dei prossimi vent'anni». Il sindaco
ha sottolineato come tutto questo sia stato
possibile «grazie all'elevata coesione
politica della maggioranza». Il 2009 dovrà
essere l'anno «nel quale riportare al centro
del dibattito il tema dello sviluppo e del
lavoro, troppo a lungo sottovalutato. È
accaduto anche con il progetto della
Margonara: si discute di temi importanti, ma
scompare quello ancor più importante delle
ricadute occupazionali».
Il 2008 è stato, innanzitutto, l'anno del
Puc: a gennaio verrà definita la questione
di Legino, l'unica ancora in sospeso. Ma la
linea pare chiara: «Non si sosterrà sul
residenziale». Entro marzo l'iter si
concluderà. L'urbanistica, allora. «Il
progetto Sistema del Ministero delle
Infrastrutture pone Savona ed il suo porto
come caposaldo dello sviluppo economico e
logistico dell'asse Savona-Cuneo. Il
progetto integrato che abbiamo candidato ai
fondi POR della Regione vede un sistema di
interventi pubblici di riqualificazione del
fronte mare tra il Priamàr e le Fornaci, e
dal fronte mare fino a via delle Trincee e
piazza Bologna, e infine del fronte mare di
Zinola. Il Puc disegna lo sviluppo della
città. Segnalo in particolare i temi delle
politiche abitative, di Piazza del Popolo,
del fronte mare di ponente, della
salvaguardia della collina». E poi: «Sulla
casa abbiamo dato una spallata: con il Puc
la città potrà avere 200 nuovi alloggi di
edilizia sociale». La riqualificzione del
water front di Ponente «consentirà di avere
finalmente un'unica passeggiata pedonale tra
le Fornaci e Vado». Piazza del Popolo, con
il progetto Binario Blu, diventerà il nuovo
baricentro cittadino, il cuore di una nuova
area pedonale e, con il grande park
interrato, di una città meno asfissiata dal
traffico. Ma già oggi, prima ancora della
realizzazione del progetto, «la politica
sarà quella di rivitalizzare la piazza.
Questo è il nostro modo di affrontare il
tema della sicurezza: non solo con le
telecamere, ma rendendo la piazza più viva,
più frequentata, più luminosa».
legino. A gennaio le scelte di
programmazione. Il Puc ne farà un distretto
di trasformazione e solo successivamente
avverrà la pianificazione di dettaglio.
«Coerentemente con il nostro programma che
prevede la realizzazione della Cittadella
dell'innovazione - ha detto Berruti -
pianificheremo lo sviluppo del Campus sia
nella sua componente universitaria sia in
quella aziendale. Oltre a lavorare a stretto
contatto con il presidente di Spes Schiesaro,
ho incontrato la preside di ingegneria. I
segnali sono incoraggianti». Prosegue il
sindaco: «La realizzazione della Cittadella
dell'innovazione non può essere disgiunta
dalla revisione degli impianti sportivi. Lo
stadio Bacigalupo è vetusto». Poi scioglie i
dubbi:â??«Non ci sono le condizioni perché
tutto ciò venga collegato a grandi
insediamenti residenziali. Questo significa
che le risorse necessarie andranno reperite
ragionando su investimenti privati di
carattere specifico, sia per il distretto
tecnologico, sia per lo stadio, e attirando
sul territorio ingenti investimenti
pubblici».
Mobilità. Il lavoro per il Piano della
mobilità sarà avviato appena chiuso il Puc,
in primavera. Due i cardini: «La diffusione
dei parcheggi sotterranei. E un modello di
viabilità sempre più basato sul trasporto
pubblico, sulla pedonalità, sulla
ciclabilità». Aggiunge Berruti: «Questo
presuppone un profondo cambiamento delle
nostre abitudini. Il mio approccio in questi
casi è sempre gradualista, ma la direzione
di marcia sarà quella e dovrà essere
energica». Per non lasciare spazi a dubbi,
il sindaco spiega: «La strada è quella di
limitare l'uso del mezzo privato come accade
in tutte le città europee. Avverrà senza
colpi di mano: un'area pedonale c'è già e
sarà al limite ritoccata, l'altra grande
area pedonale sarà quella di piazza del
Popolo. Oltre a singole aree pedonali nei
vari quartieri. Il tutto si legherà alle
proposte che entro qualche mese riceveremo
da Acts, con l'istituzione delle linee
circolari e misure per agevolare il mezzo
pubblico». Deciso il sostegno al trasporto
pubblico locale, con il rilancio di Acts:
«Lo abbiamo fatto, politicamente e
finanziariamente, anche quando pochi altri
ci credevano». Il collegamento tra stazione,
Orti Folconi e piazza del Popolo? «Il people
mover è molto costoso. Ma il collegamento
tra le due aree ci sarà: è il ponte pedonale
e ciclabile».
binario blu. Il masterplan con il progetto
preliminare arriverà in consiglio comunale
tra gennaio e febbraio. L'architetto
svizzero Mario Botta è al lavoro per i
committenti e alcune delle sue idee sono già
filtrate: «Botta è il teorico di
un'architettura che si inserisce in modo
soft nel paesaggio di una città. La sua
filosofia ben si adatta a quell'intervento,
che avviene per l'appunto nel cuore della
città. Propugna un'idea di qualità urbana
coerente con la nostra».
rifiuti. Berruti ha sempre chiesto un ruolo
forte per la mano pubblica - ad oggi quasi
totalmente estromessa - nel settore. Ora
dice: «Ho letto le dichiarazioni al Secolo
XIX del presidente Burlando che fanno
ipotizzare un'attività della Regione. Due i
temi: il primo, se l'ipotesi di Passeggi è
ancora percorribile, dopo la caduta della
Provincia. L'altro è la gestione
dell'esistente: va riattivato un tavolo di
discussione strategica con Ecosavona, che
gestisce il Boscaccio, e con la quale non
c'è nulla di ostile». Prosegue il sindaco:
«La città capoluogo non può essere semplice
utente di un impianto di smaltimento. Siamo
aperti a soluzioni complementari a Passeggi,
o alternative ad essa, purché garantiscano
il ruolo attivo della città nello
smaltimento finale».
margonara. Dopo lo stop della commissione
regionale di Via, l'Autorità Portuale, ente
capofila del progetto, ha inviato una
lettera alla Regione. «Anche io - ha detto
il sindaco - inconterò il presidente
Burlando. Auspico che il tema non sia se
fare il porto, ma con quali prescrizioni
farlo. Perché il porto è un'opportunità. In
Francia e Spagna, che certo non hanno da
imparare nulla da noi nella difesa
dell'ambiente, considerano i porti, come i
golf, investimenti produttivi. Sono le
fabbriche del terzo millennio. Vorremmo
discutere, più che di nostalgie per
fabbriche che non ci sono più, di fabbriche
possibili oggi».
Antonella Granero
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