VERTICE UN
INCONTRO DI TRE ORE PER SBLOCCARE IL RECUPERO DELLO STABILE
VINCOLATO DAI BENI CULTURALI
Ex S. Paolo, soluzione vicina
Comune, Asl e Sovrintendenza hanno
verificato le condizioni dell’edificio
LA STAMPA |
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[FIRMA]ERMANNO BRANCA
SAVONA
Schiarita sulla vicenda San Paolo dopo un sopralluogo di quasi
due ore all’interno del vecchio ospedale, che ha visto
protagonisti il sindaco Berruti, il direttore dell’Asl Flavio
Neirotti e il sovrintendente ai Beni culturali della Liguria
Pasquale Malara. Una lunga ispezione che ha consentito da un
lato di verificare i catastrofici effetti dei 18 anni di
abbandono dell’immobile di corso Italia e dall’altro di
individuare le zone da salvaguardare dal punto di vista
architettonico come lo scalone e la Cappella e quelle da rendere
il più possibile aperte alla fruzione pubblica. Il sindaco a
fine mattinata appariva moderatamente soddisfatto.
E’ stata una vera e propria spedizione, quella che ha preso il
via ieri mattina alle 11 in corso Italia per la visita al
vecchio ospedale. Oltre al Sovrintendente Pasquale malara,
c’erano il sindaco sindaco Federico Berruti, l’assessore Di
Tullio, il capo dell’Urbanistica Giovanna Macario e il
vicesegretario generale del Comune Clara Oliveri. La delegazione
dell’Asl era formata dal direttore generale Flavio Neirotti e
dal responsabile degli Affari legali Angelo Antoniol. «La
situazione igienica all’interno del vecchio edificio non è
terribile - ha detto il sindaco -. Gli ambienti sono chiusi e
non ci sono più gli animali morti che erano stati rinvenuti una
decina di anni fa. Certamente si è accumulata sporcizia ma dopo
18 anni di abbandono è naturale. Le strutture sono molto
fatiscenti e per tutti noi che avevamo visto il San Paolo in
funzione la visita è stata uno choc. Il sopralluogo però era
necessario per verificare le zone meritevoli di tutela e le aree
che dovranno restare aperte al pubblico». Al termine
dell’ispezione, un lungo incontro nell’ufficio del sindaco che
si è protratto fino alle 14. Poi Berruti ha tracciato una
possibile linea per uscire dalla situazione di impasse che ha
bloccato la vendita e il recupero dell’immobile: «Insieme
all’Asl abbiamo concordato una lettera che verrà inviata lunedì
e che in sostanza chiede alla Sovrintendenza un’interpretazione
autentica sul vincolo. Noi speriamo che per il piano terra venga
ammessa la destinazione d’uso dei negozi mentre al secondo piano
chiederemo che oltre agli uffici pubblici possano essere aperti
anche uffici privati. Stiamo facendo il possibile per sbloccare
la situazione». Una soluzione che se venisse accolta
aumenterebbe ovviamente il valore commerciale dell’immobile.
L’Asl comunque ha ribadito l’intenzione di utilizzare i 2 mila
metri quadrati che verranno ristruttuarti a uffici per
concentrare nell’ex ospedale tutte le attività amministrative
oggi sparse in vari edifici. |
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