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Cronaca di una serata. Tra i temi: Grand Hotel & abusi, sanatorie e non solo

Alassio, per il cemento va in onda

il conflitto Rossini - Fusconi

Rivelazioni choc sul ruolo della Soprintendenza, tra indignazione e rassegnazione. <Tra noi alassini prevale paura e indifferenza>. Accuse (puerili?) ad una giornalista. Le “comunicazioni” di Beniscelli ed il “grido” di Nattero

      di Luciano Corrado 



Giorgio Rossini

ALASSIO -  <E’ lui o non è lui? Certo che è lui…>. Nella sala convegni dell’Hotel dei Fiori, martedì 9 dicembre, è andato in onda la “serata degli orrori”. Non ci sono Greggio e Iacchetti, né gli onori di “casa” di Antonio Ricci. Il “lui”, imputato assente, con difensore latitante, è Giorgio Rossini, dal 28 gennaio 2005 Soprintendente ai Beni Ambientali e Monumentali della Liguria.

Il “lui” che il 2 settembre 2006 dalla prima pagina del Secolo XIX, lanciò l’allarme:  <Liguria assediata dal cemento> (titolo). Ed aggiunse: <Tutto il territorio è ai limiti dello sfruttamento>. Un duro monito, un attacco, rimarcava il Decimonono, alla Regione, ai Comuni liguri.

Quasi una risposta ai disperati appelli  di Nico Orengo, del 15 settembre 2006, dalle pagine nazionali de La Stampa: <La mia Riviera fragile e violata. Nessuno più cura i terrazzamenti, mentre la speculazione edilizia spreme ed umilia il territorio>. La conferma non tardò ad arrivare, sempre dai piani alti dell’osservatorio. Liliana Pittarello, il 9 settembre 2006, la Soprintendente che ha lasciato la Liguria per il Piemonte, rispondendo agli strali di Adriano Celentano, osservava: <Occorre lavorare di più alla qualità  dell’intervento, essere più coesi tra enti. Regione e Soprintendenti hanno dirigenti e funzionari molto capaci; si tratta di far sempre meglio il lavoro di squadra ed accentuare la sensibilizzazione sul diritto di tutti alla qualità del proprio ambiente e al Bel Paesaggio>.

Il dovere del giornalista è di raccontare il paese in cui viviamo. L’opinione pubblica non va soltanto informata con completezza, ma deve essere consapevole dei fatti che accadono.

Ad Alassio, in una piovosa serata di inizio dicembre, si è tenuto un’assemblea convocata da Comitato di difesa collina. Poco più di una decina gli alassini presenti, cinque albenganesi, due loanesi.

Al tavolo, diciamo della “presidenza”, Alberto Beniscelli, professore ordinario della Facoltà di Lettere e Filosofia di Genova. Un cognome di prestigio ad Alassio. Il blog “Ponente notizie” che fa capo a Romano Strizioli, tra i decani del giornalismo ponentino, ex capo ufficio stampa all’azienda autonoma di soggiorno negli anni d’oro del “stagione turistica alassina”, collaboratore fisso de La Stampa-Savona, ha scritto: <Beniscelli sarebbe un sogno contro tante amarezze. Quando la politica ha bisogno di uomini specialisti in altre discipline, vuol dire che mala tempora currunt. Alberto Beniscelli, al culmine di una carriera di grandi soddisfazioni alla Facoltà di Lettere dell’Università di Genova, è, di tempo in tempo, indicato come colui che potrebbe portare fuori dai guai Alassio, la Provincia, è (in parte) la Regione. Ora, negli ultimi mesi, si è dovuto mettere a capo, a nome di Italia Nostra, di un tentativo di arginare la rapallizzazione della collina di Alassio. Eppure Beniscelli, sindaco di Alassio, dell’Alassio del padre Giannetto, il miglior giornalista scrittore cresciuto all’ombra della Cappelletta, e  dell’Alassio del nonno omonimo, pittore fra i massimi di fine Ottocento in Liguria, sarebbe un sogno che ci ripagherebbe di tante amarezze pubbliche locali>.


Il professor Beniscelli

 Liliana Pittarello

Il professor Beniscelli esordisce: <In estate sono riuscito a far venire ad Alassio il Soprintendente Rossini, nella speranza unita a quella dell’architetto Fusconi funzionario di zona, di fargli vedere in concreto cosa stava accadendo ad Alassio. Con l’auspicio che la visita …Rossini lo conosco da tempo…. Ero soddisfatto di fargli toccare con mano tutto lo scandalo…lo scandalo di piazza Stalla…a Solva…il complesso La Perla…Villa San Giuseppe…in alto verso  Villa Africa….Madonna delle Grazie  Moglio…Vegliasco. Le singole ferite…il tennis…non il Grand Hotel che aveva già visto e conosceva….>.

Riferisce testualmente Beniscelli alla platea: <Non immaginavo….- mi disse Rossini -….qui stanno davvero esagerando. Un giudizio che mi aveva rallegrato facendo parte il Rossini della Commissione di riforma del Piano Paesistico Regionale

Questo accadeva ad agosto. Rossini l’ho perso di vista…La settimana scorsa sono tornato alla Soprintendenza e la Fusconi  mi ha autorizzato a rendere noto l’esistenza di una sostanziale frattura, parole sue, tra lei più rigorosa… ed il suddetto Rossini che… pressato dall’avvocato Piscitelli con un ruolo importante…firma carte  che la Fusconi non firma…>.

Chiarisce Beniscelli: <A questo punto, ho domandato alla Fusconi se era il caso di ricorrere ad una denuncia scritta, chiamando in causa direttamente…Lei rispose: “Potrebbe essere il caso”…Con la Fusconi ho preso in rassegna 4-5 punti della “questione Alassio”…primo nostro obiettivo la collina, poi Grand Hotel, Piazza Stalla, area tennis e parcheggi, Piazza Paccini.>

Alberto Beniscelli parla senza perifrasi, non conosce il politichese, si ascolta volentieri e si fa capire: <Partiamo dal Grand Hotel, sintetizzo. Ci sono stati ripetuti  …abusi, del sottosuolo si sa…Fusconi ha concordato con la ditta la demolizione del manufatto sul tetto che, per inciso, resta orrendo, rovina…Per intervento di Rossini rimane però tutto invariato…La Fusconi stava cercando di bloccare la bruttura della talassoterapia…invece sembra che tutto vada avanti…sempre con l’intervento di Rossini…col suo lasciar fare…Rossini giudica la piazza del Grand Hotel non brutta. …Io ho visto l’architetto Francesco Mazzino…con Polis potrà intervenire contro l’orridezza della piazza e questo è un elemento positivo…>.

A questo punto sul banco simbolico degli imputati, sale Barbara Testa, corrispondente di Alassio de La Stampa, in precedenza collaboratrice de Il Secolo XIX- Savona, di pubblicazioni locali, già all’ufficio stampa del Comune. Diciamo, senza offesa, che è l’ultima ruota del carro nella catena del giornale.

Sbotta, col suo tono pacato, ma fermo, il professor Beniscelli: <Trovo scandaloso  che i giornali sul Grand Hotel continuino…anzi mi riferisco in particolare a Barbara Testa…, si proprio Barbara Testa, quando recitando… le veline del sindaco, la sua tesi…ovvero che non ci sono stati abusi…mentre tutti conosciamo l’esistenza di essi e delle quattro sanatorie. Non possiamo continuare ad accettare questi messaggi bugiardi.., accettare stando zitti. Possibile che non si riesca a far prevalere la verità, cioè …le quattro sanatorie…abusi ci sono stati eccome! Mentre dobbiamo leggere, subire…che gli abusi non ci sono…e che il Grand Hotel è stato bloccato, ritardato…tre anni di ritardi per colpa di…avversari >.

Grand Hotel Alassio (foto di Alessandro Torrini)
Grand Hotel di Alassio

Barbara Testa, se vorrà, potrà scrivere almeno una lettera e chiarire. In sala, per la cronaca, è stata difesa, forse con troppa veemenza, da un collega più anziano. Non sul merito della disinformazione lamentata dal rappresentante di Italia Nostra e del Comitato  di difesa della collina, ma sul metodo e soprattutto il bersaglio. Non può essere la collaboratrice del giornale il destinatario finale di strali e lezione di giornalismo.

Proprio nella martoriata “morale pubblica” alassina.

Beniscelli ha continuato parlando di Piazza Stalla: <A detta della Fusconi la Soprintendenza sta cercando punti intermedi per evitare che rovinino tutto…c’è il discorso Accinelli di cui non conosco i rapporti…Per il tennis la Soprintendenza ha dato il via libera ai parcheggi…ho qui un foglietto disegnato dalla Fusconi…i piani scendono da 5 a 4…resta il nodo dell’entrata e dell’uscita al di là della ferrovia…l’architetto progettista sostiene che ci sono difficoltà per un unico accesso-uscita. C’è l’impegno della Soprintendenza a ridurre l’impatto>.

Per Piazza Paccini, stando all’illustrazione di Beniscelli, è arrivato al dunque il progetto dell’ingegner Giancarlo Garassino… <cinque piani sotterranei…pare sia un progetto molto brutto, cosi dicono…>.

Aggiungo, per concludere, una frase che mi sono segnato: <…Rossini tende a togliare il penale…>.

E’ la volta di Lorena Nattero, ex assessore del Pci ed indicata nelle diatribe politiche (ping-pong) dal sindaco Marco Melgrati, come l’assessore all’urbanistica responsabile dei maggiori volumi…e di tante trasformazioni…Cosa che l’interessata ha respinto con sdegno come menzogne. La Nattero (<Ora abito ad Albenga, non più ad Alassio….>) ha parole di fuoco per la Soprintendenza che vincola la villa… e non il tennis…<Una vergogna…una delle tante>. Parla di un <pavido Rossini…che si piega alle pressioni e con sempre meno potere…>.

C’è chi fa osservare che in passato la Soprintendenza aveva davvero un potere….

Tra il pubblico interveniene Aureliana: <Mi pare che non riusciamo a combinare un bel nulla, nessun risultato. Sono molto amareggiata. Dobbiamo avere il coraggio di dire che gli alassini si sono venduti il paese, anche per 4 metri quadrati, una verranda dico…siamo qui in quattro gatti…molti di noi erano convinti che si dovesse passare ad un’azione legale, non farci più prendere per i fondelli…ora capisco perché c’è gente che versa soldi per le spese legali, ma raccomanda l’assoluto anonimato…dove viviamo? Ho assistito a qualche consiglio comunale…sono di una tristezza totale. A me viene il dubbio che la minoranza…non è possibile che abbiano certe paure…qual è il ruolo di Garassino…Quali altri strumenti abbiamo per fermare questa deriva…>.

Interviene ancora Beniscelli: <I Comitati non si possono sostituire alle forze politiche, la mancanza di una rigorosa forza politica di opposizione è un tema che si estende  da Vadino a Ventimiglia. …Ieri ho partecipato ad Albenga alla presentazione del libro Il Partito del cemento, ho ascoltato dall’autore cose sgradevoli e altre positive….>.

Lorena Nattero: <Ci troviamo di fronte a gente che non ha rispetto per nessuno, non ha cultura e…rispondono con gli insulti. La cultura dell’alassino qual è?>. Dal pubblico una voce: <Alle elezioni prendono il 70 per cento dei consensi…La nostra è una battaglia contro i mulini a vento>.

Nattero: <Ad onore del vero sul Grand Hotel, senza l’intervento di un consigliere di minoranza tutto sarebbe andato liscio secondo…>.

Tra il pubblico c’è chi sostiene di aver inviato un esposto alla Procura per <accertare se la Soprintendenza è in regola…l’ho firmato…l’ho inviato venerdì per raccomandata ed ho chiesto una risposta scritta (sic)…>.

Alberto Beniscelli ribadisce l’esistenza di un conflitto tra uffici, divergenze,<ma non ci poniamo il problema in termini giudiziari…gli esposti sono un aspetto marginale  del nostro compito….il motivo di questo incontro è il problema della salvaguardia che ciò che rimane sulla nostra collina…>.

Il presidente provinciale del WWF Liguria, Marco Piombo, informa i presenti, rimasti in 11, che per Punta Murena è stato presentato un esposto con ipotesi di reati urbanistici…esiste poi il tema del verde urbano…abbiamo richiesto al Comune atti amministrativi…stiamo esaminando le ordinanze del sindaco, il rispetto…siamo attenti alla potatura alberi, alcuni stavano per essere abbattuti…abbiamo rilevato difformità col piano territoriale di coordinamento…abbiamo riscontrato inadempienze dei costruttori…spesso chi costruisce  non adempie gli obblighi a salvaguardia dell’arredo urbano…>.

Luciano Corrado