Abbiamo chiesto a Carla Venturino consigliera comunale nella lista “Celle E’ Tua”, di raccontarci le cause che l'hanno portata a scrivere al parroco di Celle Ligure
CARO DON PIERO...

Sono Carla Venturino, consigliere comunale, eletta nelle ultime consultazioni elettorali del 13 giugno 2004 nella lista “Celle E’ Tua”, oggi gruppo di Minoranza.  

Questa informazione è solo per completezza. La lettera di solidarietà che  ho inviato al nostro parroco prescinde da questo mio ruolo: ho sentito il dovere morale di esprimermi con l’esclusiva sensibilità di cittadina e di parrocchiana. 

La storia: 

A Celle Ligure da circa un anno è  in corso di costruzione, in sostituzione del rilevato ferroviario, un mega-complesso edilizio (meglio conosciuto come “ecomostro”), destinato ad ospitare 300 fra box e posti auto, 18 appartamenti e vari negozi. 

Dal 28 febbraio 2005 il cantiere è sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, a seguito dell’accoglimento degli esposti di alcuni Cittadini, nonché delle varie e reiterate segnalazioni della Minoranza consiliare che hanno fatto rilevare consistenti difformità dai progetti originari. Tali difformità sono state finora definite tutte “regolari” dal Sindaco e dalla sua  Maggioranza.

 

La giornalista Marina Monti del Secolo XIX, scrivendo un articolo su questi fatti, ha intervistato il parroco di Celle, don Piero Giocosa,  per avere, da una persona che conosce il “paese”, un parere su come la cittadinanza avesse percepito tali fatti.

 

Nell’intervista don Piero ha posto l’attenzione sui problemi dei giovani, delle famiglie e degli anziani e ha inoltre descritto Celle come un paese dove è presente una mentalità omertosa.

 

Sono certa che il parroco abbia inteso, al di sopra delle parti, incoraggiare l’intera cittadinanza all’impegno civile e sociale,  invitarla a guardare oltre il proprio piccolo orticello, le proprie piccole, a volte egoistiche esigenze.

 

La reazione del Sindaco e dei suoi accoliti è stata spregevole: con vaghe e ingiustificate motivazioni hanno strumentalizzato politicamente l’intervento del parroco; da qui la  reazione mia e di mio marito alle loro reazioni e il nostro modesto contributo all’interpretazione delle parole del nostro parroco.

Grazie.  

Carla Venturino

Celle Ligure 23 marzo 2005.

Pubblichiamo la lettera inviata al parroco
Caro Don Piero,
vogliamo, con queste parole, esprimerti tutta la nostra solidarietà in questa vicenda legata al tuo intervento sul Secolo XIX in cui, tuo malgrado, ti sei venuto a trovare.
Ci siamo chiesti perché, alla tua intervista sul giornale, sia  stata data (da pochi!) una eco così negativa.
Sì, hai evidenziato cose importanti… i problemi dei giovani, delle famiglie e degli anziani, cose risapute sulle quali è bene riflettere, ma cose “tranquille” che, purtroppo, LASCIANO INDIFFERENTI,  NON FANNO RUMORE.
Allora: cos’è che ha fatto rumore? Cosa ha dato “fastidio”, perché è di questo che si tratta?Crediamo sia stato mettere in evidenza il “clima” che si respira a Celle. Che clima è?

E’ il clima che volutamente da molti anni esclude dalle responsabilità istituzionali la stragrande maggioranza dei Cittadini che, ritenendosi ormai dei sudditi,  percepiscono i loro (pochi) diritti come emanazione della benevolenza e magnanimità di un potere oligarchico che nel tempo è venuto a consolidarsi.
Un clima nel quale chi si propone in un serio impegno civile, chi fa sentire una voce fuori dal coro, almeno nelle intenzioni viene “massacrato”.
Il tuo non è stato un intervento politico, ma di fatto, chi guida oggi, dall’esterno e dall’interno, l’Amministrazione comunale, si è arrogato il diritto di sentirsi offeso  dalle tue constatazioni.
Perché?

Perché i “pochi” vogliono degli allineati e dei timorosi e screditano tutte quelle voci che possono scuotere le coscienze,  mettendo in dubbio e a rischio il potere consolidato. 

Noi vediamo la tua funzione come il pastore che guida il gregge, come un padre buono che fa da guida ai suoi figli, A TUTTI i figli che gli sono stati affidati.

E se la parola di un padre suona come un campanello d’allarme, bene farebbero TUTTI i figli a chiedersi il perché, a vedere nelle parole del padre il BUON tentativo di migliorare, di ricercare comportamenti improntati al rispetto ed alla comprensione delle esigenze e dei bisogni di tutti.

E in questo, non può assolutamente stare la reprimenda! 

GRAZIE, DON PIERO, DA CHI HA LETTO QUESTO NELLE TUE PAROLE.

VORREMMO CHE FOSSIMO IN TANTI, VORREMMO CHE FOSSIMO TUTTI!

Carla Venturino e Claudio Martini