versione stampabile

Straordinario viaggio di un sonnambulo che ricostruisce domande e risposte

Ho sognato un’intervista:

Tutta la mia verità di “Libera”

A Savona  rispettano il silenzio, ma nella redazione Trucioli accade il miracolo



Savona – Libera è un’associazione di associazioni. Un mondo variegato. Differenti, per fortuna, sono le ricette per costituirsi  in Libera. Anche a Savona e dintorni si è coniugato l’io in noi, scegliendo di essere parte costituente di Libera Liguria.

Abbiamo fatto un “sogno profondo” e da sonnambuli, incontrato l’anima “Libera” per un’intervista senza nome e senza volto. Vera nello spirito, vera nelle parole dell’ interlocutore?

 E’ ricca di cose inedite, mai scritte, mai divulgate. Non ci sono “segreti di stato”, né di “lobby massoniche”, forse un po’ carbonare, almeno cosi sono apparse al mondo esterno al quale ci rivolgiamo per costruire una società più giusta, meno egoista, meno corrotta, meno edonista, con più meritocrazia e soprattutto più spazio a giovani. Agli ideali di rinnovamento e di democrazia compiuta.

Domanda – Chi ha letto gli articoli di Bruno Lugaro e le risposte, non sempre esaurienti, si è fatto la convinzione che la scelta del presidente di Libera Liguria era già stata decisa a tavolino…Quasi in fotocopia di certe sceneggiate della politica…Una piccola farsa all’italiana. Nessuno finora, ad esempio, ha spiegato quale sia il significato della presenza, alla riunione, di rappresentanti Unipol (colosso delle assicurazioni e bancario) e  Cooperative (rosse). Come si giustifica?

 

Risposta Unipol è uno degli sponsor di Libera a livello nazionale. E questa è una delle forti criticità che molti di noi poniamo. Nulla di preconcetto contro Unipol, ma seguendo questo metro potrebbe esserci qualcuno interessato a proporre, come sponsor alternativo, la Compagnia delle Opere”. Unipol è stata chiamata in causa per le fallite scalate bancarie e al “Corriere della Sera” (Rcs) dei “furbetti del quartiere”, per i rapporti con Fiorani della Banca di Lodi, con alcuni politici eccellenti coinvolti. La seconda è tornata prepotentemente alla ribalta per il coinvolgimento nelle clamorose inchieste Why not” e “Poseidonie (pronte per finire in archivio per sempre) del coraggioso ed onesto giudice, ex Pm di Catanzaro, Luigi De Magistris. Per quanto riguarda la presenza di Coop alla riunione in questione non so dare una spiegazione e me ne dispiace.

 

D) L’articolo di Bruno Lugaro su Trucioli ha avuto almeno il merito di rompere il ghiaccio, il silenzio dei media, ha fatto da deflagratore.  Sono seguite le repliche su Uomini Liberi e l’appoggio, non richiesto, alle tesi di Lugaro, della Casa della Legalità di Genova. Troppe polemiche o era il “sale” per fare chiarezza?

R) Le polemiche conducono sempre, bene o male, fuori dal seminato. Oggettivamente alcune criticità reali, espresse nelle sedi opportune, sono state riprese dall’esterno e collocate, mi pare, in una visione un po’ troppo  da dietrologia. Siamo stati tirati in ballo come nascente presidio savonese da una parte e dall’altra, ricevendo nei giorni seguenti l’uscita, una marea di telefonate. Qualcuno ci richiedeva prese di posizione precise, altri smentite.

 
Il giornalista Bruno Lugaro

D) C’è chi è rimasto forse deluso per l’assenza di qualsiasi intervento pubblico da parte dei “savonesi” di Libera.  A volte il silenzio guasta…

R) Non abbiamo smentito perché non avevamo nulla da smentire. Gli articoli andati in rete su Trucioli e Uomini Liberi non sono stati scritti, né fatti scrivere da noi. Questo è certo. La farina è di altro sacco. Riguardo le nostre criticità (alcune anche profonde) sono state espresse in coordinamento provinciale e regionale, cioè quelli che definiamo “luoghi opportuni”. Qualsiasi dichiarazione pubblica ulteriore, da parte nostra, avrebbe aggiunto confusione alla confusione.
Se tutte quelle telefonate, a cui accennavo, fossero state fatte prima (a costruire) quando abbiamo manifestato disagio e confusione riguardo alla conduzione della vicenda, richiesto tempo e confronti, probabilmente non si sarebbe giunti a questo scivolone di immagine data all’esterno.

D) Al di là delle opinioni personali, al di là del j’accuse di Lugaro e della pepata  replica di Durante (per alcuni aspetti oltre le righe, come il riferimento indiretto all’impeccabile libro “Il fallimento perfetto”, arrivando a mettere in dubbio circostanze conclamate, nonché gravissime), la descrizione dei fatti accaduti è stata travisata, falsata, gonfiata? Oppure l’elezione a presidente di “Libera Liguria” di Lupi, persona onesta e concreta, corrisponde agli avvenimenti accaduti e descritti su alcuni blog?

R) I fatti, come spiegherò oltre, sono stati travisati nel senso che se ne è data un’interpretazione consona al proprio scopo o al proprio pregiudizio. L’elezione di Lupi a presidente regionale ha rappresentato una delle criticità del coordinamento savonese, per questo ci siamo astenuti, non riguardo alla persona, che non ci permettiamo di giudicare in quanto non la conosciamo, quanto al metodo scelto per la designazione.

D) Si è scritto che il candidato “savonese” era Porchia. La sua scelta rispecchiava maggiormente gli ideali che Libera porta avanti… La bocciatura ha il sapore dello zampino dei quasi “poteri forti”?

 

R) Claudio Porchia, del Centro Peppino Impastato di Sanremo, è uno dei pochi che ha accettato il confronto diretto e ci ha aiutati a capire dinamiche e motivazioni delle acredini precedenti la nascita di Libera. Era anche presente alla serata di presentazione a Palazzo Sisto IV del libro di Bruno Lugaro.

E’ un “cane sciolto”. Non prende ordini di nessuno. Anzi, ha fatto molto scalpore e citata a livello nazionale da giornali e canali Rai, la scomunica che gli inflisse l’allora e attuale ministro Claudio Scajola, indicandolo come un ostacolo allo sviluppo del territorio imperiese. Porchia non si è neppure allineato alle posizioni di Arci e della Cgil.

diffondi il sito della Casa della Legalità

Giovanni Durante

Christian Abbondanza

D) Nessuno ha scritto e spiegato la genesi di Libera in Liguria…

R) Cercherò di farlo senza alcun intento polemico, per amore della verità di tutti. Non di parte. La nascita di Libera Liguria è stata ostaggio della profonda divisione del coordinamento genovese che vedeva contrapposta Arci (realtà che ha avuto il merito di far crescere Libera Nazionale sin dall’inizio) e la Casa della Legalità di Christian Abbondanza. Una delle tre realtà aderenti ufficialmente a Libera, prima dell’estate 2008 insieme a Csi, Centro sportivo italiano genovese,  ed il Laboratorio della Pace nelle Differenze di Celle Ligure. L’Arci che non ha mai costituito o aderito ufficialmente a Libera – almeno a Genova, Savona, La Spezia – fa molto pesare la primogenitura nazionale.

Giovanni Durante stesso nicchia sui due anni di lavoro della realtà savonese e “sostiene di non essere mai stato cercato o forse sì, di ricordare qualche incontro organizzato da un fantomatico gruppo nascente”.

Lo scontro tra Arci e Abbondanza ha risvolti anche legali, quindi la situazione che si è venuta a creare è apparsa subito complessa. E, a mio parere, difficilmente ricomponibile.

D) E voi, a Savona e dintorni, come siete nati…

Il nostro presidio è sorto da un serio lavoro di base. Si è aggregato ed ha aggregato sul “fare”, sul “progetto culturale”, puntando alla costruzione di un tessuto sociale attivo, attento, nulla di parolaio. Passando prima possibile attraverso la conoscenza del proprio territorio. Conoscenza attuale, ma anche storica. Di ieri. Alcuni dei compagni di strada di questi due anni, con cui abbiamo condiviso parte del cammino, sono diventati parte integrante del coordinamento provinciale. Altri, con specificità o interpretazioni differenti, sono dei buoni collaboratori con i quali colloquiare costantemente. Collaborazioni sempre fattive. Mai è stata fatta una richiesta di adesione formale di rappresentanza. Questa metodologia di lavoro ci ha profondamente aggregato, assottigliando differenze di estrazione e di provenienza pure profonde.  Abbiamo imparato a conoscerci e reciprocamente fidarci. Il nostro obiettivo restava la costituzione di un presidio savonese di Libera.

Ci è stato dato, da Libera Nazionale, come primo prerequisito indispensabile, la costituzione di un coordinamento provinciale.

Pertanto, nel maggio 2008,  abbiamo intrapreso questa strada.

La storia recente, 24 settembre 2008, vede i rappresentanti del coordinamento savonese partecipare alla prima riunione del comitato promotore di Libera Liguria. Si preme incredibilmente sull’acceleratore e si fissa la data di nascita di Libera Liguria in occasione del passaggio della Carovana della Legalità, previsto nel mese di novembre.

 D) Nessuno ha fatto obiezioni…

R) Abbiamo fatto trasparire tutto il nostro disagio per una modalità di costituzione che non ha dato il tempo necessario per conoscersi, né per condividere davvero strade comuni. Ci sono mancati confronti e spazi per capire. Li abbiamo chiesti. Era tardi il treno della Carovana doveva partire. Con noi o senza di noi.

D) Senza violare l’etica, il coordinamento savonese aveva diritto di voto e come l’ha esercitato, visto che non siamo di fronte a “lobby massoniche”.

Avevamo diritto a due voti, almeno nel computo totale.  Quello delle realtà precedentemente affiliatesi a Libera (il laboratorio cellese e la consulta degli studenti, nel frattempo divenuta stretta compagna di strada). Nessun voto invece per il costituente presidio (dopo due anni di lavoro e richieste pressanti). Nel frattempo, nell’estate, a Genova gli affiliati nazionali erano lievitati a 16. Tutti chiaramente con diritto di voto.

D) La disparità fa a pugni….

R) Certamente differenti metodologie. Mentre a Savona, con grandissima fatica, si provava ad applicare il più possibile il metodo del consenso, a Genova si faceva la conta dei voti disponibili. La candidatura di Lupi e le decisioni regionali sono passate a “colpi” di maggioranza, garantita da associazioni la cui adesione a Libera risale al massimo alla fine dell’estate. Inoltre, per molti di noi, c’è la sensazione, diciamo così, che tali decisioni siano state prese in luoghi diversi dall’assemblea costituente.

La proposta di puntare su Porchia dell’ultima riunione preelettorale, fatta appositamente per proporre candidati,  è stata automaticamente presa come contrapposizione. In realtà era un modo per discutere, confrontarsi, conoscersi. Era importante per una candidatura regionale.

Soltanto dopo abbiamo saputo che Porchia era anche il candidato proposto da Abbondanza.  Uno + più uno e noi siamo stati identificati, come realtà strumentalizzata dalla Casa delle Legalità. Quindi nemici. Nulla di più sbagliato, fuorviante.

D) Bene,  ma le conclusioni quali sono state…carbonari che…

Nessuna dietrologia, per favore. Poniamo semplicemente una questione di metodo. Non ci paiono opportuni, alla causa di Libera, né i metodi usati dall’Arci, ma neppure quelli messi in atto da Abbondanza. Ci pare che tutto ciò faccia enormemente il gioco di coloro che realmente dovremmo combattere.

La redazione