Prima di Natale
un corteo
per protestare
ANTONIO AMODIO
Amministratori e associazioni
dicono no alla Tirreno Power
VADO LIGURE
LA STAMPA |
|
Questa è una battaglia civile e non
partitica». Hanno esordito così gli esponenti di Uniti
per la Salute, che insieme al comitato «Amare Vado» e ad
altre associazioni sul territorio, hanno organizzato
un’assemblea lunedì sera alla Società di Mutuo Soccorso
«Aurora» di Valleggia.
Una quarantina le associazioni presenti all’incontro che
aveva come finalità quelle di concordare una linea di
condotta comune tra i vari soggetti interessati per
contrastare la decisione della commissione Via
nazionale, di approvare il progetto di ampliamento a
carbone della centrale di Vado - Quiliano. Altre dieci
associazioni hanno fatto sapere di non poter essere
presenti ma di condividere i propositi che hanno animato
l’assemblea.
In merito è stato presentato un documento unico che si
schiera sia contro il potenziamento, sia contro
l’impiego del carbone e tutti i partecipanti si sono
detti d’accordo per organizzare una manifestazione di
protesta la cui data però non è stata ancora fissata
ufficialmente ma dovrebbe tenersi entro metà dicembre e
comunque prima di Natale. Previsto un corteo che da
Valleggia raggiungerebbe gli impianti della Tirreno
Power per concludersi a Vado Ligure. I dettagli, però,
saranno concordati in una successiva riunione, prevista
per questa sera.
Molti anche gli amministratori locali presenti, dal
sindaco di Spotorno Bruno Marengo, a quello di Quiliano
Nicola Isetta, all’assessore all’Ambiente del Comune
Jorg Costantino, al consigliere regionale dei Verdi
Carlo Vasconi, all’assessore all’Ambiente della Regione,
Franco Zunino.Uno degli interventi più applauditi è
stato quello del presidente provinciale dell’Ordine dei
Medici, Ugo Trucco: «I sindaci sono i primi tutori della
salute pubblica e in nome di questa devono anche
assumere, se necessario, misure impopolari». Il numero
uno dei medici savonesi ha poi proseguito: «Gli studi
epidemiologici sull’impatto ambientale della centrale e
degli inquinanti vanno fatti con metodi corretti e
andrebbero anche fatte una valutazione ambientale
strategica e una valutazione di impatto sanitario,
coinvolgendo i cittadini, così come prevedono le
direttive europee. Ma, soprattutto visto che è chiaro
che molte malattie come quelle cardio vascolari
discendono dall’inquinamento, bisognerebbe fare molta
prevenzione».
Durante la serata si è, infine, sottolineato che, anche
se è molto grave che si sia deciso senza ascoltare il
territorio, il ministero dell’Ambiente non ha ancora
emesso alcun decreto in merito. |
|
|