Pensare che si tratta di un prezioso esempio di
liberty, citato su tutti i testi di storia dell’arte che trattano
del periodo storico corrispondente!
È veramente un peccato. ! E’ la stessa vicenda del
vecchio San Paolo che in centro mostra la storia del suo declino.
Era nato anche un comitato “Salviamo villa Zanelli”,
ma non è riuscito a concludere nulla e alla fine si è sciolto.
Anch’io sono andata a chiedere chiarimenti in
Circoscrizione, ma mi hanno risposto che sono assolutamente
impotenti perché prima c’era un conflitto sulla proprietà tra ASL e
Regione poi conclusosi in favore della Regione e a questo punto non
si capisce più perché tra progetti faraonici e legami burocratici,
ogni volta il problema viene accantonato.
Vi sono certamente impegni ed esigenze più
pressanti, ma in una città, ormai a vocazione turistica, anche la
valorizzazione dei propri gioielli dovrebbe essere considerata molto
importante..
Io parlo di villa Zanelli, ma si potrebbero
portare troppi esempi del genere , purtroppo.
per molti edifici storici della città.
Per il resto in via Nizza si trovano stabilimenti
balneari che possono vantare una spiaggia molto bella , ampia e con
una sabbia assai fine, ma mortificati da un’assoluta mancanza di
posteggi.
Vi
è un albergo lussuoso, ma vi sono tanti residui di insediamenti
artigianali ed industriali, come, ad esempio, i cantieri Solimano.
A me i due
scafi impostati e mai finiti, che aspettano da decenni un varo che
non avverrà mai, fanno tenerezza perché io amavo anche le vecchie
demolizioni di Porto Vado, ma per gli altri, specialmente i turisti,
certamente non è così.
Che fare?
Nulla. Non resta altro che aspettare che la famosa
passeggiata a mare che dovrebbe unire Fornaci e Zinola, promessa da
quarant’anni e regolarmente ripresentata ogni volta che si parla di
piano regolatore, venga realizzata.
Sperare, ma temo che forse riuscirà a vederla la
mia nipotina che ore ha due anni e certamente non io.
Margherita Pira
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