mail della
settimana/ A Loano l’altra faccia del commercio raccontata da….
<Noi poveri cretini che lavoriamo
14 ore al giorno, come cinesi e indiani>

Cambi di attività tra i negozi del centro di Loano - da La Stampa |
A proposito
dell'articolo pubblicato su “La Stampa”, Domenica 26 ottobre (vedi
pagina 67…), che tesse le lodi ai nuovi esercizi
commerciali spuntati fuori nel corrente anno, mi pare sottintesa la
notizia (ma forse era pubblicità?) che il centro storico (il salotto?)
vanta una fiorente attività commerciale e in piena salute. Solo gioie e
niente “dolori”. Solo rose e niente “spine”.
Mi sento,
sommessamente, in dovere di “smentire”. E spero di non essere l’unica.
Tacere non sempre conviene. Anzi, si evita di ingannare altri. Loano è
commercialmente alla frutta perché della torta di riso non resta nemmeno
l'odore!
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E' facile parlare di esercizi aperti con la formula franchising dove il
rischio è minimo. Persino gli indiani aprono negozi con questa formula,
hanno capito che è più conveniente! (e non parliamo dei cinesi che
l'hanno copiata dai Testimoni di Geova!)
La realtà è che gli esercizi commerciali "nostrani" aprono e chiudono in
continuazione e non per pensionamento. In 10 anni che faccio la
commerciante a Loano posso elencarne una decina. Hanno aperto con tanto
entusiasmo e si sono ritrovati dopo neanche un anno a dover chiudere i
battenti per limitare i danni, e sia ben chiaro, non hanno chiuso per
incapacità! Poltronite.
Solo chi è in attività da più di 15 anni è riuscito ad ammortizzare le
spese e vivacchia sperando in tempi migliori, confidando che la crisi
(nazionale) passi in fretta.
Ma a Loano non sarà così, anzi credo che per rilanciare la città ci
vorranno oltre 20 anni. E poi
sarà davvero cosi? Nel frattempo i giovani emigrano altrove e gli
esercizi commerciali saranno destinati sempre più a cinesi e indiani che
non temono la concorrenza, si aiutano fra loro (modello franchising) e
soprattutto vendono roba da poco, a prezzi ovviamente competitivi.
Imbattibili nel loro modo di far commercio e di vita.
Mi piacerebbe sapere a quale target si rivolge lo sviluppo economico ed
urbanistico che ha in mente l'amministrazione. E che ha messo
soprattutto in pratica fino ad oggi. Abbiamo un turismo qualificato? Di
qualità come si è sempre cercato di far credere con dichiarazioni ai
giornali? Un turismo alberghiero? Un turismo per giovani? E le
orchestrine estive sul lungomare, sbandierate ai quattro venti dai
“nostri” amministratori, dove sono finite?
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![[28.jpg]](http://1.bp.blogspot.com/_Hbx6TgPwGSs/SEQ2obCZJRI/AAAAAAAABIw/9-GaTS3c2fA/s1600/28.jpg)
Il Sindaco Vaccarezza in corteo nel
centro storico durante la Festa della Repubblica |
In
prevalenza gli esercizi commerciali di Loano sono di 3 tipi: cinesi
e simili; agenzie, in maggioranza legate ai soliti 4 costruttori che
hanno il monopolio del piano regolatore; bar e simili ad ogni angolo
(nel suo intervento su Rai 2 il sindaco, con la sua barzelletta, ha
fatto passare i loanesi come cornuti e fedifraghe, ma si è
dimenticato degli ubriaconi! (sic)...Massì, tanto vanno tutti in
paradiso!).
La Liguria, come
tutti sappiamo, è una regione basata prevalentemente sul turismo. Se
incentiviamo il turismo giovanile, i commercianti “producono
reddito”, se incentiviamo quello “senile” l'unico modo per fare
soldi è quello di aprire farmacie! Gratificare i loro già magnifici
bilanci.
Vanno di moda le parafarmacie, ovviamente è meno complicato, niente
lauree, niente problemi di licenze. |
Lo scorso anno sono stata invitata a Savona per un incontro sul
turismo dal titolo "torta di riso finita". Praticamente ci volevano
far credere che noi liguri dobbiamo basare il turismo su assi
“vincenti”: posizione geografica strategica, mare
meraviglioso, clima mite.
Per il resto chi se ne frega, meglio parlare in politichese! La
torta di riso è finita!
Negli ultimi minuti dedicati al pubblico guai a far cenni a
discoteche e alberghi!
Che eresia! Chiedete a Fabrizio Fasciolo.
Vorrei spendere un'ultima parola al tema del nostro super
porticciolo turistico.
Vi immaginate un riccone, un vero Vip, che parcheggia il suo 30 mt a
Loano (solo perchè a Montecarlo e limitrofi non c'è posto) e porta
la sua donna a fare spese in centro? A comprare una borsetta
magari... Ma vaaaaaaaa! A Loano scenderanno solo i mozzi a comprare
l'acqua minerale, la pasta e il riso...per la torta....Da non
confondere con i “tortai” di turno.
O forse nel mucchio potrebbe esserci qualche "cubista" annoiato e
noioso e un po’ snob che troverà irresistibili le improbabili mostre
di arte contemporanea che paghiamo anche noi commercianti, ormai
alla frutta.
E potrei parlare dell'argomento per pagine e pagine, ma non
servirebbe a nulla perchè noi poveri cretini che lavoriamo 14 ore al
giorno per salvare quello in cui abbiamo creduto, siamo distanti
anni luce dalle manovre politiche e arriviste di chi ci governa e
predica di avere a cuore il benessere del paese.
Tra due mesi è
Capodanno.....abbiamo una piazza "grandiosa" (pista d'atterraggio
per astronavi voluta da persone ottimiste!) e anche quest'anno non
ci sarà nessuna iniziativa, nessun concerto....il vuoto come ogni
anno, 4 fuochi
d’artificio il primo dall'anno, alle 18 del pomeriggio. Allegria,
allegria, era il motto di Mike! Io vorrei dire agli amici
commercianti ed esercenti, albergatori, ai loanesi, non facciamoci
più prendere per i fondelli. Basta, “alzati Loano”!
Buone feste a tutti
Laura 1000
Loano, la bella favola degli illusionisti
sta
per finire e fa i conti con la realtà
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![[Immagine+061.jpg]](http://3.bp.blogspot.com/_Hbx6TgPwGSs/SEQK37CZIvI/AAAAAAAABEg/wMtztYpQeB8/s1600/Immagine+061.jpg)
Il sindaco Vaccarezza |
Trucioli Savonesi risponde: la lettera
della commerciante-esercente di Loano conferma numerose
altre “mail” ricevute, in un crescendo continuo. La signora Laura ha chiesto la pubblicazione. Solitamente chi
scrive (ma non accade soltanto da Loano) teme per il suo
nome, per la famiglia. Dunque, solo di “segnalazioni”
(riscontrabili), da utilizzare nel nostro lavoro
giornalistico, senza rivelare la fonte.
L’ormai consolidata paura del potere e
dei “potenti” di turno, come assai efficacemente ha
testimoniato, in alcune sue interviste al Secolo XIX e a
La Stampa, Antonio Ricci, “patron” di Striscia
la notizia, in occasione delle polemiche per le previste
4 torri al posto del vecchio ospedale di Albenga.
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Una conferma, ce ne fosse bisogno,
anche in quel di Loano.. Scrivono commercianti,
esercenti per denunciare la “crisi”, il malessere di una
cementizzazione senza fine e senza sbocchi positivi, la
totale assenza di infrastrutture viarie, a fronte di una
continua espansione e moltiplicazione di abitanti da
“seconde case”, con una “zona artigianale” ingabbiata e al
centro di una nuova vergogna (mancati versamenti di oneri di
urbanizzazione), dopo il massacro edilizio di Verzi. Il
tutto documentato, senza smentite, da Gilberto Costanza
che non è neppure pagato per scrivere e farsi pure dei
“nemici”. Scrivono Bagni Marini per l’erosione della
spiaggia nella zona della diga soffolta, realizzata alla
carlona. Superpagata. Albergatori delusi e stanchi di
lottare. Scrivono giovani costretti sempre più ad emigrare
in cerca di lavoro. Oppure in cerca di divertimenti serali.
Scrivono ex dipendenti di alberghi finiti per strada dopo la
chiusura di decine di strutture. Scrivono dipendenti
pubblici testimoni di “sprechi”, di favoritismi.
Non scrivono, invece, gli
amministratori pubblici loanesi, fatta eccezione per
Giovanni Battista Cepollina. Agente immobiliare.
Tesserato e dirigente di Forza Italia.
Non si è sentito in dovere di
intervenire neppure (in difesa del papà) Luigi Pignocca,
apprezzato per la sua moderazione nei toni e negli
interventi pubblici. Uno che non ama la “passerella”. Ma c’è
un titolo che campeggia da mesi in una bacheca, su una
pubblica via, ad
opera del primo sindaco capopartito e capopopolo della
storia di Loano, mai al di sopra delle parti, pur
rappresentando tutti i cittadini, Angelo Vaccarezza:
<Vi ricordate
Loano come era ridotta!>
Già, com’era. Tradotto: noi abbiamo risuscitato una
città morta.
Al di là dell’operato dei sindaci
Mario Rembado (vivente e silente),
Giuseppe Guzzetti, Elio Garassini, Felice
Elice, in
quegli anni, in quelle giunte, in quei governi della città,
ha quasi sempre avuto un ruolo di primo piano Osvaldo
Pignocca, socialista, con assessorati di peso, Lavori
pubblici in particolare. Osvaldo Pignocca, che non ha
mai cambiato fede e casacca, e per giudizio unanime tra gli
assessori più attivi, concreti, apprezzati. A lungo
presidente dell’Azienda di soggiorno negli anni d’oro del
turismo. Con direttore il dottor Giacomo Nario
che si è speso per la “vecchia locomotiva” (1887) in mostra
sul lungomare. Attrazione e ispiratrice di foto, di
articoli, ricordi. Per il “carnevale loanese”. Per il
“Crostolo”, in formidabile coppia con il mitico Cecin,
entrambi pubblicamente e subito dimenticati.
Osvaldo Pignocca non apparteneva ai politicanti di professione
(unico lavoro, stipendiati con le tasse dei loanesi). |
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Luigi PIGNOCCA |
ASSESSORE
Arredo Urbano, Verde Pubblico, Ambiente, Demanio, Edilizia Privata,
Nettezza Urbana |
Pignocca senior stava dietro il banco del frequentatissimo
bar-bottiglieria di famiglia sul lungomare, ad ogni ora del giorno e
della notte. Un locale popolare, di pensionati del Nord, ma anche amato
dagli stranieri, per l’atmosfera
di cordialità e semplicità. Pignocca, socialista, che credeva nel
ruolo della libera informazione. E’ stato uno dei pochi a dare una mano
ai giornali “locali”. Senza pretese. Dimostrandosi un “signore” con la
G maiuscola. Pignocca, a Loano, ha dato di più (pur
con le dovute fortune) di quanto abbia pubblicamente ricevuto. Ed ora a
ricompensa (indirettamente) “deriso”, messo alla berlina, come
i sindaci citati. |
E tanti amministratori galantuomini che ci hanno
rimesso tempo, denaro, a discapito perfino di un profitto negli affari
se erano in minoranza. Messi tutti nello stesso calderone dai
Vaccarezza e compagni. Ultima generazione.
Il giovane erede Luigi Pignocca è libero di
“onorare”, come crede, la memoria di un pubblico amministratore della
sua città. Per fortuna c’è ancora chi (e non sono pochi) non è d’accordo
che Loano sia migliore oggi, rispetto ai ieri.
Nel suo complesso. Nell’etica pubblica, nella legalità, nella
moralità pubblica, nella qualità della vita dei suoi abitanti e dei suoi
turisti. Nel non dialogo tra maggioranza ed opposizione tutt’altro che
radicale. Non basta un’accogliente e spaziosa passeggiata a mare per
“produrre” turismo e valore aggiunto. Non bastano le fontane
zampillanti. Gli annunci a raffica su gradiosi progetti, futuri. Ci sono
statistiche provinciali, sui progressi della città. Ad iniziare dalla
raccolta differenziata. Al record dell’addizionale comunale. Altro che
premi ai turisti!
La signora Laura ironizza sul ruolo di
Vaccarezza, sulle infelici sortite, a Rai 2 (indice di ascolto a
quell’ora), calcolato sui 250-300 mila “spettatori” tv. Un flop. Sul
programma, comunque, “decantato” dai giornali locali. Sulla scelta delle
comparse.
Se può consolarla la informiamo che tre settimane
fa, il principale canale della televisione tedesca (10-12 milioni di
telespettatori), il maggiore mercato delle vacanze d’Europa (80 milioni
di abitanti), un tempo anche di Loano, ha mandato in onda una puntata
sui 60 anni delle “regine del vino” della Germania.
Una sorte di “miss Italia”, ma esclusivamente
basato su professionalità e preparazione delle candidate nella materia,
provenienti dalla varie regioni. In quella trasmissione si è parlato di
una cittadina tedesca (per la cronaca era anche accaduto 10 anni fa) che
vive a Loano dal 1970, con tanto di citazione ed immagini. Con
l’edizione speciale di un secondo libro (due milioni di copie).
E’ stato rimandato in onda (tanto per farle capire
di cosa parliamo) il discorso che la “Weinkoenniging” che dimora a
Loano, tenne il giorno della sua elezione (1962) nell’allora Berlino,
divisa dal muro della vergogna, alla presenza dell’allora presidente
della Repubblica, Heinrich Luebke, dell’allora borgomastro della
Spd (poi diventerà primo ministro), Willy Brand e del comandante
generale della Base americana, in rappresentanza del presidente degli
Stati Uniti, John F. Kennedy. Oltre a ministri e parlamentari in
carica.
Non si trattava di una festicciola dell’edonismo.
Ma di un avvenimento economico-sociale (produttori di vino) molto
radicato, di spessore. Questa cittadina tedesco-italiana, a Loano,
resta una “sconosciuta”, da sempre. Non è iscritta, pare superfluo, a
nessuna cordata “azzurra” o “rossa”.
In compenso il rosario di mostre di pitture e
dintorni, come sottolinea Laura nella sua mail, dal costo di
centinaia di milioni ieri, oggi migliaia di euro (assommate tutte le
spese), sono una costante della nuova “promozione turistica”. Con quali
risultati, gli operatori possono testimoniarlo.
Forse sbagliamo? No, non è il loro mestiere gestire
il futuro di Loano. Molti non hanno né un lavoro, né una
professione alle spalle da esibire nel curriculum. In gran parte
“meritocrazia” di partito, saliti sul “carro del vincitore”, pagati
profumatamente rispetto a quanto percepiscono tanti pensionati e comuni
mortali. Ieri erano Dc, oggi Forza Italia. Ieri in una
lista, oggi in un’altra.
La crisi, la tempesta economica mondiale accelera
la fine della bella favola con cui hanno continuato ad illudere i
cittadini loanesi (non tutti). La festa sta per finire. I nodi stanno
arrivando al pettine. Chi ha già fatto le spese sulla propria pelle non
ha bisogno di essere convinto e di toccare con mano, alla San Tommaso.
Nessuna persona di buon senso può rallegrarsi. Coraggio.
L. Cor.
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